martedì, febbraio 12, 2013
“Più sei in alto più devi essere umile” dice alla MISNA monsignor Joseph Befe Ateba, un vescovo che conosce il Camerun l’Africa, ricordando la messa celebrata da Benedetto XVI a Yaoundé il 19 marzo 2009. E l’umiltà è il segno che unisce quel viaggio, il primo del Papa tedesco a sud del Sahara, e le dimissioni annunciate oggi.

Misna - In Camerun Benedetto XVI era arrivato il 17 marzo. Era la prima volta che visitava un paese africano, ma non sarebbe stata l’ultima. Il 20 marzo sarebbe partito alla volta dell’Angola e poi ancora, nel novembre 2011, sarebbe volato in Benin. Da quattro anni vescovo della diocesi meridionale di Kribi, monsignor Ateba viene da una lunga esperienza nelle comunicazioni sociali, da ultimo come portavoce del Simposio delle Conferenze episcopali di Africa e Madagascar (Secam). Ricorda come fosse ieri l’incontro con il Papa a Yaoundé e la consegna nello stadio della capitale dell’Instrumentum Laboris, il documento contenente le linee guida per il Sinodo speciale per l’Africa che si sarebbe svolto in Vaticano nell’ottobre successivo. “Il messaggio centrale – sottolinea monsignor Ateba – era l’importanza di un impegno a favore della riconciliazione, la giustizia e la pace per la crescita del continente”. Un messaggio ribadito nell’esortazione post-sinodale Africae Munus ma che, quel 19 marzo di quattro anni fa, decine di migliaia di fedeli interpretarono anzitutto come duplice segno della responsabilità e dell’umiltà di Benedetto XVI.

Ecco perché, sottolinea monsignor Ateba, oggi i camerunensi cercano di avere informazioni in tutti i modi, sono incollati alla televisione e alle radio e chiedono a chiunque. “Domenica – dice il vescovo – i nostri pastori consoleranno i fedeli; spiegheranno loro il messaggio di umiltà di un Papa che non ha preso la sua decisione alla leggera, ma per problemi di salute, nella consapevolezza dell’immensità dei compiti della Chiesa”.

È presente 1 commento

Unknown ha detto...

Conosco Papa Benedetto XVI e lo ammiro. E' un grande filosofo e un fulgido esempio di vita sobria che ha tentato indefessamente di riformare la Chiesa e cambiare il Varicano, come noi vorremmo venisse riformata la nostra politica, la nostra burocrazia, la nostra società. Ha dato le dimissioni penso dopo aver verificato di non poter far nulla di tutto ciò che avrebbe voluto fare. E se verrà un Papa Nero non sarà l'ultimo, ma spero colui che rivolterà curia a chiesa ripulendole e riportandole all'originale messaggio. Altri, e per ben meno nobili motivi, dovrebbero dimettersi!!!

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