Nei primi nove mesi del 2012 ogni italiano ha acquistato, in media, 22 confezioni di medicinali. I farmaci più consumati sono stati quelli per il sistema cardiovascolare. Aumenta l’utilizzo degli antidepressivi. E’ quanto emerge dal rapporto, presentato oggi, dall’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa). Il servizio di Amedeo Lomonaco:
Radio Vaticana - Nel rapporto sull’uso dei farmaci in Italia si ricorda che resta sostanzialmente stabile il dato sul consumo di medicinali. Il prof. Luca Pani, direttore generale dell’Aifa:
“Fino adesso, nei primi nove mesi del 2012, gli italiani hanno consumato un miliardo e 368 milioni di confezioni: c’è una piccolissima flessione (-0,2%) rispetto ai primi nove mesi del 2011”< br />
Ma quanto ha influito la crisi economica sul consumo dei farmaci?
“Non tanto, in realtà, perché la riduzione della spesa convenzionata, cioè quella attraverso le farmacie pubbliche e private si è ridotta, perché si sono ridotti i prezzi dell’8,5 per cento e c’è una certa stabilità nei consumi”.
Tra le categorie di farmaci, quelli per il sistema cardiovascolare si rivelano la maggiore voce di spesa, quasi 50 euro pro capite. Ancora il prof. Luca Pani:
“I farmaci per il sistema cardio-vascolare sono i primi per consumo. Sono 469 dosi giornaliere per mille abitanti. Poi, quelli gastrointestinali e di metabolismo, sangue e organi ematopoietici e poi quelli del sistema nervoso centrale”.
Gli antidepressivi si confermano al primo posto per prescrizione tra i farmaci del sistema nervoso centrale:
“Gli antidepressivi sono aumentati su base annua di circa l’1 per cento: questo è l’effetto di quello che l’Oms aveva descritto, anni fa, come l’epidemia del millennio, cioè la depressione che nel 2020 diventa una delle maggiori cause di disabilità nel mondo occidentale”.
Nel 2012 aumenta, rispetto all’anno precedente, l’utilizzo dei farmaci generici:
“I medicinali a brevetto scaduto sono il 38 per cento della spesa convenzionata e circa il 55 per cento di tutte le dosi giornaliere equivalenti. Gli equivalenti, cioè i generici puri – quelli per principio attivo – rappresentano il 25 per cento della spesa totale”.
Si registra infine una diminuzione del consumo e della spesa degli antibiotici. Ma per il direttore generale dell’Aifa si tratta di una riduzione non ancora sufficiente:
“Non mette ancora al riparo dal rischio di resistenza. Dobbiamo fare molta strada, però il consumo di antibiotici è calato del 6,4 per cento rispetto allo stesso periodo del 2011. Soltanto nei casi in cui sono necessari, gli antibiotici vanno usati, e vanno usati bene. Nella maggior parte dei casi, non è assolutamente necessario”.
La spesa farmaceutica nazionale totale, nei primi nove mesi del 2012, è stata pari a 19,2 miliardi di euro, tre quarti dei quali rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale.
Radio Vaticana - Nel rapporto sull’uso dei farmaci in Italia si ricorda che resta sostanzialmente stabile il dato sul consumo di medicinali. Il prof. Luca Pani, direttore generale dell’Aifa:
“Fino adesso, nei primi nove mesi del 2012, gli italiani hanno consumato un miliardo e 368 milioni di confezioni: c’è una piccolissima flessione (-0,2%) rispetto ai primi nove mesi del 2011”< br />
Ma quanto ha influito la crisi economica sul consumo dei farmaci?
“Non tanto, in realtà, perché la riduzione della spesa convenzionata, cioè quella attraverso le farmacie pubbliche e private si è ridotta, perché si sono ridotti i prezzi dell’8,5 per cento e c’è una certa stabilità nei consumi”.
Tra le categorie di farmaci, quelli per il sistema cardiovascolare si rivelano la maggiore voce di spesa, quasi 50 euro pro capite. Ancora il prof. Luca Pani:
“I farmaci per il sistema cardio-vascolare sono i primi per consumo. Sono 469 dosi giornaliere per mille abitanti. Poi, quelli gastrointestinali e di metabolismo, sangue e organi ematopoietici e poi quelli del sistema nervoso centrale”.
Gli antidepressivi si confermano al primo posto per prescrizione tra i farmaci del sistema nervoso centrale:
“Gli antidepressivi sono aumentati su base annua di circa l’1 per cento: questo è l’effetto di quello che l’Oms aveva descritto, anni fa, come l’epidemia del millennio, cioè la depressione che nel 2020 diventa una delle maggiori cause di disabilità nel mondo occidentale”.
Nel 2012 aumenta, rispetto all’anno precedente, l’utilizzo dei farmaci generici:
“I medicinali a brevetto scaduto sono il 38 per cento della spesa convenzionata e circa il 55 per cento di tutte le dosi giornaliere equivalenti. Gli equivalenti, cioè i generici puri – quelli per principio attivo – rappresentano il 25 per cento della spesa totale”.
Si registra infine una diminuzione del consumo e della spesa degli antibiotici. Ma per il direttore generale dell’Aifa si tratta di una riduzione non ancora sufficiente:
“Non mette ancora al riparo dal rischio di resistenza. Dobbiamo fare molta strada, però il consumo di antibiotici è calato del 6,4 per cento rispetto allo stesso periodo del 2011. Soltanto nei casi in cui sono necessari, gli antibiotici vanno usati, e vanno usati bene. Nella maggior parte dei casi, non è assolutamente necessario”.
La spesa farmaceutica nazionale totale, nei primi nove mesi del 2012, è stata pari a 19,2 miliardi di euro, tre quarti dei quali rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale.
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