Continuano nel lago di Massaciuccoli le ricerche di Roberta Ragusa, scomparsa il 13 gennaio 2012 senza lasciare tracce da Gello di San Giuliano Terme, in provincia di Pisa.
Youreporternews - Una sensitiva a cui la famiglia si sarebbe rivolta per ritrovare la mamma 45enne, avrebbe infatti riferito che il corpo di Roberta si troverebbe in una cavità piena d’acqua. Nessuna ispezione fra quelle condotte per ordine della prefettura, da una squadra di 1000 persone fra operatori della protezione civile, forestale, forze dell’ordine e volontari avrebbe dato finora alcun risultato. Da un paio di settimane proseguono le nuove battute di ricerca della Ragusa, in provincia di Pisa e Lucca. Sono state ispezionate grotte, boschi, anfratti e cavità carsiche e sono state repertate ossa e indumenti ora all’esame del Ris. Unico indagato è il marito della donna, Antonio Logli, per omicidio volontario e occultamento di cadavere, ma a suo carico non ci sono indizi consistenti perché venga rinviato a giudizio. L’attenzione sulla vicenda non è mai venuta meno. La procura non ha archiviato il caso e ha ordinato la continuazione delle ricerche per ulteriori 6 mesi.
Una parentesi di tempo in cui i figli, i parenti, i conoscenti, gli amici e le tantissime persone che hanno sempre seguito Roberta, sperano sia fatta luce sulla misteriosissima scomparsa di una donna senza ombre, di cui nessuno ha saputo più nulla.
Youreporternews - Una sensitiva a cui la famiglia si sarebbe rivolta per ritrovare la mamma 45enne, avrebbe infatti riferito che il corpo di Roberta si troverebbe in una cavità piena d’acqua. Nessuna ispezione fra quelle condotte per ordine della prefettura, da una squadra di 1000 persone fra operatori della protezione civile, forestale, forze dell’ordine e volontari avrebbe dato finora alcun risultato. Da un paio di settimane proseguono le nuove battute di ricerca della Ragusa, in provincia di Pisa e Lucca. Sono state ispezionate grotte, boschi, anfratti e cavità carsiche e sono state repertate ossa e indumenti ora all’esame del Ris. Unico indagato è il marito della donna, Antonio Logli, per omicidio volontario e occultamento di cadavere, ma a suo carico non ci sono indizi consistenti perché venga rinviato a giudizio. L’attenzione sulla vicenda non è mai venuta meno. La procura non ha archiviato il caso e ha ordinato la continuazione delle ricerche per ulteriori 6 mesi.
Una parentesi di tempo in cui i figli, i parenti, i conoscenti, gli amici e le tantissime persone che hanno sempre seguito Roberta, sperano sia fatta luce sulla misteriosissima scomparsa di una donna senza ombre, di cui nessuno ha saputo più nulla.
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