La Cina: «Non sappiamo nulla di altri test». Il Consiglio dei ministri degli Esteri dell'Unione europea ha deciso oggi di rafforzare le misure restrittive dell'Ue contro la Repubblica democratica di Corea (Rpdc) dopo il test nucleare effettuato il 12 febbraio e il lancio di un missile balistico avvenuto il 12 dicembre 2012.
GreenReport - Il comunicato finale del Consiglio sottolinea che «Si tratta della prima misura adottata dell'Ue per difendere il regime di non proliferazione nucleare. Le decisioni adottate oggi mettono in opera le sanzioni approvate dalle Nazioni Unite a gennaio, prevedendo allo stesso tempo anche delle misure autonome dell'Ue. La decisione da effetto alle misure previste nella risoluzione 2087 del Consiglio di sicurezza della Nazioni Unite. Tra le quali figura la designazione di un certo numero di persone o identità supplementari, il che porta 26 il numero totale di persone fatte oggetto del divieto di entrare nel territorio dell'Ue e del congelamento dei loro averi ed a 33 il numero totale delle entità indicate per il congelamento dei loro beni».
Le sanzioni autonome dell'Ue approvate contro la Rpdc comprendono il divieto dell'esportazione/importazione di componenti essenziali per i missili balistici, quali alcuni tipi di alluminio. La portata definitiva di queste sanzioni verrà definita da un atto esecutivo. Il Consiglio Ue ha anche vietato le transazioni basate sui nuovi titoli di Stato (praticamente carta straccia) emessi dalla Rpdc e il commercio d'oro, altri metalli preziosi e diamanti con enti pubblici nordcoreani e la fornitura di nuove banconote e monete nordcoreane alla banca centrale della Rpdc: le banche di Pyongyang non saranno più autorizzate ad aprire nuove agenzia nell'Ue né a creare joint venture con istituzioni finanziarie europee. Anche le banche dell'Ue non potranno più avere uffici e filiali nella Rpdc.
Il Consiglio europeo ha preso anche misure che permettono di imporre restrizioni a persone ed entità implicate nel commercio di armi convenzionali o di componenti nucleari e balistici con la Rpdc ed ha detto che è pronto a prendere ulteriori iniziative contro la Rpdc in accordo con i suoi partner internazionali.
Intanto la Cina prende sempre più le distanze dai compagni nordcoreani ed oggi Hong Lei, il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, ha detto che la Cina non era stata informata che la Corea del Nord stesse per procedere a nuovi esperimenti nucleari. «Non so da dove viene questa informazione - a spiegato Hong durante una conferenza stampa - La Cina è contraria ai test nucleari nordcoreani e per la denuclearizzazione della penisola coreana». Nei giorni scorsi erano circolate voci riprese dai media occidentali che il regime nazional-stalinista di Pyongyang avesse informato il regime comunista cinese della sua intenzione di effettuare entro l'anno almeno un altro test nucleare della potenza di 10 kilotoni.
Hong Lei ha detto di sperare che «Le decisioni adottate dal Consiglio di sicurezza dell'Onu sul problema nordcoreano risponderanno agli interessi della stabilità nell'Asia del nord-est ed agli obiettivi di denuclearizzazione della penisola coreana».
Accenti del tutto inediti: la freddezza dei cinesi verso i nordcoreani è glaciale, ed utilizza le stesse parole e concetti degli occidentali. Il fastidio di Pechino per i "discoli" nucleari di Pyongyang, è evidente e la Corea del nord non sembra mai stata così isolata come adesso.
GreenReport - Il comunicato finale del Consiglio sottolinea che «Si tratta della prima misura adottata dell'Ue per difendere il regime di non proliferazione nucleare. Le decisioni adottate oggi mettono in opera le sanzioni approvate dalle Nazioni Unite a gennaio, prevedendo allo stesso tempo anche delle misure autonome dell'Ue. La decisione da effetto alle misure previste nella risoluzione 2087 del Consiglio di sicurezza della Nazioni Unite. Tra le quali figura la designazione di un certo numero di persone o identità supplementari, il che porta 26 il numero totale di persone fatte oggetto del divieto di entrare nel territorio dell'Ue e del congelamento dei loro averi ed a 33 il numero totale delle entità indicate per il congelamento dei loro beni».
Le sanzioni autonome dell'Ue approvate contro la Rpdc comprendono il divieto dell'esportazione/importazione di componenti essenziali per i missili balistici, quali alcuni tipi di alluminio. La portata definitiva di queste sanzioni verrà definita da un atto esecutivo. Il Consiglio Ue ha anche vietato le transazioni basate sui nuovi titoli di Stato (praticamente carta straccia) emessi dalla Rpdc e il commercio d'oro, altri metalli preziosi e diamanti con enti pubblici nordcoreani e la fornitura di nuove banconote e monete nordcoreane alla banca centrale della Rpdc: le banche di Pyongyang non saranno più autorizzate ad aprire nuove agenzia nell'Ue né a creare joint venture con istituzioni finanziarie europee. Anche le banche dell'Ue non potranno più avere uffici e filiali nella Rpdc.
Il Consiglio europeo ha preso anche misure che permettono di imporre restrizioni a persone ed entità implicate nel commercio di armi convenzionali o di componenti nucleari e balistici con la Rpdc ed ha detto che è pronto a prendere ulteriori iniziative contro la Rpdc in accordo con i suoi partner internazionali.
Intanto la Cina prende sempre più le distanze dai compagni nordcoreani ed oggi Hong Lei, il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, ha detto che la Cina non era stata informata che la Corea del Nord stesse per procedere a nuovi esperimenti nucleari. «Non so da dove viene questa informazione - a spiegato Hong durante una conferenza stampa - La Cina è contraria ai test nucleari nordcoreani e per la denuclearizzazione della penisola coreana». Nei giorni scorsi erano circolate voci riprese dai media occidentali che il regime nazional-stalinista di Pyongyang avesse informato il regime comunista cinese della sua intenzione di effettuare entro l'anno almeno un altro test nucleare della potenza di 10 kilotoni.
Hong Lei ha detto di sperare che «Le decisioni adottate dal Consiglio di sicurezza dell'Onu sul problema nordcoreano risponderanno agli interessi della stabilità nell'Asia del nord-est ed agli obiettivi di denuclearizzazione della penisola coreana».
Accenti del tutto inediti: la freddezza dei cinesi verso i nordcoreani è glaciale, ed utilizza le stesse parole e concetti degli occidentali. Il fastidio di Pechino per i "discoli" nucleari di Pyongyang, è evidente e la Corea del nord non sembra mai stata così isolata come adesso.
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