mercoledì, febbraio 06, 2013
Manifestazioni contro il governo, assalti a sedi di Ennahda – il principale partito delle coalizione al potere –, convocazioni di proteste: l’omicidio di Chokri Belaid, segretario generale del Partito dei patrioti democratici uniti (Ppdu), ha riacceso le piazze tunisine che a più riprese nei mesi scorsi avevano contestato l’esecutivo.

Misna - Se ancora non sono chiari movente e mandanti dell’assassinio di Belaid, uno dei più noti esponenti dell’opposizione, secondo molti osservatori è ipotizzabile che il fatto potrà avere effetti significativi sulla tenuta politica del paese e sulla stabilità interna. Prime manifestazioni si stanno tenendo in queste ore nella centrale Avenue Bourghiba, a Tunisi, davanti la sede del ministero degli Interni. Ma proteste, in alcuni casi spontanee, si stanno tenendo anche in altre città della Tunisia. Il capo dello Stato, Moncef Marzouki, attualmente in visita ufficiale a Strasburgo, ha deciso di annullare la sua visita al Cairo dove avrebbe dovuto partecipare al vertice dell’Organizzazione per la cooperazione islamica (Oci).

Condanne sono state espresse tra gli altri dal primo ministro Hamadi Jebali. Ai microfoni di Radio Mosaique, il capo del governo ha definito l’omicidio “un crimine contro la Tunisia”.

A poco più di due anni dalla caduta del regime di Zine el Abidine Ben Ali, la morte di Belaid rischia di rendere più precaria una situazione tuttora non normalizzata. Nessuno ha finora rivendicato l’omicidio di Belaid che era alla guida del Ppdu fin dalla sua legalizzazione, avvenuta il 12 marzo 2011. Di tendenza marxista e panaraba, il Partito dei patrioti democratici alle ultime elezioni aveva ottenuto un seggio.


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