La Corea del sud. «Pronti a massicce rappresaglie». Verso nuove sanzioni Onu.
GreenReport - La Corea del Nord ha minacciato di lanciare un attacco nucleare sulla capitale degli Stati Uniti, Washington, come risposta alla dura presa di posizione Usa sula dichiarazione di fine dell'armistizio della Guerra di Corea dichiarata ieri dal comando supremo dell'esercito popolare coreano contro le esercitazioni militari congiunte Usa-Corea del Sud. L'annuncio è stato dato da Kim Yong Chol, capo delle operazioni dei servizi segreti militari della Repubblica popolare democratica di Corea (Rpdc) che ha letto un'informativa alla televisione di stato nordcoreana ed è stata rilanciata dalla stampa del regime nazional-stalinista. Kim Yong Chol è da tempo nel mirino delle sanzioni statunitense: i suoi beni negli Usa sono stati congelati nel 2010.
Il comunicato conferma che la Corea del Nord ha dichiarato, a partire dall'11 marzo, la nullità del cessate il fuoco del 1953 che pose fine alla guerra di Corea. Kim Yong Chol Ha anche accennato al fatto che la Rpdc ha effettuato di recente un test nucleare.
L'edizione di oggi del giornale ufficiale del Partito del lavoro della Rpdc, il Rodong Sinmun (nelle foto tratte da Nhk), dedica la prima pagina alla dichiarazione e promette che la Corea del Nord trasformerà non solo la capitale sudcoreana Seoul, ma anche Washington «In un mare di fiamme, con i suoi diversi mezzi ed un preciso attacco nucleare, se gli Stati Uniti brandiscono armi nucleari». L'articolo assicura che «I preparativi per l'attacco sono ora completati» e che l'esercito «Sta solo aspettando l'ordine dal leader Kim Jong Un».
In risposta alle nuove minacce della Corea del nord oggi l'esercito sudcoreano ha avvertito che intende rispondere in modo «Severo» ad ogni provocazione della Rpdc. Il ministero della difesa di Seoul, con un comunicato letto dal generale Kim Yong-hyun, a capo del Comitato di stato maggiore interarmi, ha avvertito la dittatura di Pyongyang che «Se il Nord procede a delle provocazioni che minacciano la vita e la stabilità della nostra nazione, il nostro esercito punirà molto severamente la fonte, i supporter ed i leader di queste provocazioni». Il ministero della difesa sudcoreano ha messo in allerta tutte le forze armate ed ha detto di tenersi pronte a rispondere ad eventuali provocazioni a partire da lunedi prossimo.
La situazione è ulteriormente precipitata ieri, quando gli Usa hanno presentato un progetto di risoluzione al Consiglio di sicurezza dell'Onu, chiedendo nuove sanzioni contro la Rpdc per il suo ultimo test nucleare. Gli Usa hanno definito l'annuncio della Rpdc della fine dell'armistizio del 1953 l'ennesima provocazione de regime dinastico-militare nordcoreano. Il nuovo segretario di Stato Usa, John Kerry, ha detto che «La Corea del Nord deve impegnarsi in un dialogo legittimo piuttosto che minacciare di abrogare l'armistizio. Il mondo starebbe meglio se il leader della Corea del Nord non lo avesse fatto».
Di fronte alle minacce della Rpdc di attaccare Washington il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, ha detto che bisogna mantenere la calma: «Le provocazioni della Corea del nord non sono una nvità».
Il segretario generale dell'Onu, il sudcoreano Ban Ki-moon ha detto di essere «Profondamente preoccupato per la retorica provocatoria della Corea del nord» ed ha ribadito la validità e l'importanza dell'accordo di armistizio, esortando Pyongyang a «Costruire la fiducia che porterà a una pace duratura ed alla stabilità nella penisola coreana».
Intanto il Consiglio di sicurezza dell'Onu sta dando gli ultimi ritocchi a un progetto di risoluzione contro la Corea del Nord. L'ambasciatrice Usa all'Onu, Susan Rice, ha spiegato in una conferenza stampa: «Come ho detto io stessa qui il 12 febbraio, il Consiglio di sicurezza deve fornire una risposta credibile e forte per ostacolare ulteriormente lo sviluppo del programma balistico e nucleare della Rpdc, così come la sua capacità di proseguire attività di proliferazione, e lo farà. E' esattamente quel che fa la risoluzione che abbiamo adottato oggi. Sviluppa, rafforza ed amplia considerevolmente 'estensione delle sanzioni energetiche già messe in campo dall'Onu». Secondo la Rice il Consiglio di sicurezza Onu dovrebbe votare la risoluzione già domani.
Le nuove sanzioni contro Pyongyang proposte dagli Usa puntano «Reprimere le attività illegali dei diplomatici, e transazioni bancarie e specialmente il traffico di somme importanti effettuato clandestinamente da agenti diplomatici nordcoreani». L'adozione della risoluzione renderebbe possibile ispezionare le valige diplomatiche nordcoreane, inoltre per i Paesi membri dell'Onu ci sarebbe l'obbligo di ispezionare le navi sospettate trasportare armi e materiali che violino le precedenti risoluzioni. Le navi nordcoreane che rifiuteranno l'ispezione non potranno attraccare in nessun porto straniero.
Vitali Churkin, i rappresentante permanente della Russia all'Onu (con diritto di veto) e presidente di turno del Consigli di sicurezza, ha annunciato che Mosca sosterrà la risoluzione che è stata concordata anche con quello che fino a pochi giorni fa era l'alleato di ferro della Rpdc: la Cina.
Solo ieri la portavoce del ministero degli esteri cinese, Hua Chunying, aveva ribadito: «E' nell'interesse di tutte le parti mantenere la pace e la stabilità nella penisola coreana e nell'Asia del nord-est. Speriamo che tutte le parti dispieghino maggiori sforzi per far diminuire la tensione nella penisola e promuovere la pace e la stabilità regionale» La Hua non ha voluto commentare le esercitazioni militari congiunte Usa-Corea del sud ed un'eventuale risposta della Rpdc, ma ha sottolineato che «La Cina sostiene la decisione del Consiglio di sicurezza dell'Onu di condannare il test nucleare della Rpdc. La risposta dell'Onu deve essere prudente e ragionevole. Deve permettere di aiutare a realizzare la denuclearizzazione della penisola coreana, a prevenire la proliferazione nucleare ed a mantenere la pace e la stabilità nell'Asia del nord-est».
GreenReport - La Corea del Nord ha minacciato di lanciare un attacco nucleare sulla capitale degli Stati Uniti, Washington, come risposta alla dura presa di posizione Usa sula dichiarazione di fine dell'armistizio della Guerra di Corea dichiarata ieri dal comando supremo dell'esercito popolare coreano contro le esercitazioni militari congiunte Usa-Corea del Sud. L'annuncio è stato dato da Kim Yong Chol, capo delle operazioni dei servizi segreti militari della Repubblica popolare democratica di Corea (Rpdc) che ha letto un'informativa alla televisione di stato nordcoreana ed è stata rilanciata dalla stampa del regime nazional-stalinista. Kim Yong Chol è da tempo nel mirino delle sanzioni statunitense: i suoi beni negli Usa sono stati congelati nel 2010.
Il comunicato conferma che la Corea del Nord ha dichiarato, a partire dall'11 marzo, la nullità del cessate il fuoco del 1953 che pose fine alla guerra di Corea. Kim Yong Chol Ha anche accennato al fatto che la Rpdc ha effettuato di recente un test nucleare.
L'edizione di oggi del giornale ufficiale del Partito del lavoro della Rpdc, il Rodong Sinmun (nelle foto tratte da Nhk), dedica la prima pagina alla dichiarazione e promette che la Corea del Nord trasformerà non solo la capitale sudcoreana Seoul, ma anche Washington «In un mare di fiamme, con i suoi diversi mezzi ed un preciso attacco nucleare, se gli Stati Uniti brandiscono armi nucleari». L'articolo assicura che «I preparativi per l'attacco sono ora completati» e che l'esercito «Sta solo aspettando l'ordine dal leader Kim Jong Un».
In risposta alle nuove minacce della Corea del nord oggi l'esercito sudcoreano ha avvertito che intende rispondere in modo «Severo» ad ogni provocazione della Rpdc. Il ministero della difesa di Seoul, con un comunicato letto dal generale Kim Yong-hyun, a capo del Comitato di stato maggiore interarmi, ha avvertito la dittatura di Pyongyang che «Se il Nord procede a delle provocazioni che minacciano la vita e la stabilità della nostra nazione, il nostro esercito punirà molto severamente la fonte, i supporter ed i leader di queste provocazioni». Il ministero della difesa sudcoreano ha messo in allerta tutte le forze armate ed ha detto di tenersi pronte a rispondere ad eventuali provocazioni a partire da lunedi prossimo.
La situazione è ulteriormente precipitata ieri, quando gli Usa hanno presentato un progetto di risoluzione al Consiglio di sicurezza dell'Onu, chiedendo nuove sanzioni contro la Rpdc per il suo ultimo test nucleare. Gli Usa hanno definito l'annuncio della Rpdc della fine dell'armistizio del 1953 l'ennesima provocazione de regime dinastico-militare nordcoreano. Il nuovo segretario di Stato Usa, John Kerry, ha detto che «La Corea del Nord deve impegnarsi in un dialogo legittimo piuttosto che minacciare di abrogare l'armistizio. Il mondo starebbe meglio se il leader della Corea del Nord non lo avesse fatto».
Di fronte alle minacce della Rpdc di attaccare Washington il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, ha detto che bisogna mantenere la calma: «Le provocazioni della Corea del nord non sono una nvità».
Il segretario generale dell'Onu, il sudcoreano Ban Ki-moon ha detto di essere «Profondamente preoccupato per la retorica provocatoria della Corea del nord» ed ha ribadito la validità e l'importanza dell'accordo di armistizio, esortando Pyongyang a «Costruire la fiducia che porterà a una pace duratura ed alla stabilità nella penisola coreana».
Intanto il Consiglio di sicurezza dell'Onu sta dando gli ultimi ritocchi a un progetto di risoluzione contro la Corea del Nord. L'ambasciatrice Usa all'Onu, Susan Rice, ha spiegato in una conferenza stampa: «Come ho detto io stessa qui il 12 febbraio, il Consiglio di sicurezza deve fornire una risposta credibile e forte per ostacolare ulteriormente lo sviluppo del programma balistico e nucleare della Rpdc, così come la sua capacità di proseguire attività di proliferazione, e lo farà. E' esattamente quel che fa la risoluzione che abbiamo adottato oggi. Sviluppa, rafforza ed amplia considerevolmente 'estensione delle sanzioni energetiche già messe in campo dall'Onu». Secondo la Rice il Consiglio di sicurezza Onu dovrebbe votare la risoluzione già domani.
Le nuove sanzioni contro Pyongyang proposte dagli Usa puntano «Reprimere le attività illegali dei diplomatici, e transazioni bancarie e specialmente il traffico di somme importanti effettuato clandestinamente da agenti diplomatici nordcoreani». L'adozione della risoluzione renderebbe possibile ispezionare le valige diplomatiche nordcoreane, inoltre per i Paesi membri dell'Onu ci sarebbe l'obbligo di ispezionare le navi sospettate trasportare armi e materiali che violino le precedenti risoluzioni. Le navi nordcoreane che rifiuteranno l'ispezione non potranno attraccare in nessun porto straniero.
Vitali Churkin, i rappresentante permanente della Russia all'Onu (con diritto di veto) e presidente di turno del Consigli di sicurezza, ha annunciato che Mosca sosterrà la risoluzione che è stata concordata anche con quello che fino a pochi giorni fa era l'alleato di ferro della Rpdc: la Cina.
Solo ieri la portavoce del ministero degli esteri cinese, Hua Chunying, aveva ribadito: «E' nell'interesse di tutte le parti mantenere la pace e la stabilità nella penisola coreana e nell'Asia del nord-est. Speriamo che tutte le parti dispieghino maggiori sforzi per far diminuire la tensione nella penisola e promuovere la pace e la stabilità regionale» La Hua non ha voluto commentare le esercitazioni militari congiunte Usa-Corea del sud ed un'eventuale risposta della Rpdc, ma ha sottolineato che «La Cina sostiene la decisione del Consiglio di sicurezza dell'Onu di condannare il test nucleare della Rpdc. La risposta dell'Onu deve essere prudente e ragionevole. Deve permettere di aiutare a realizzare la denuclearizzazione della penisola coreana, a prevenire la proliferazione nucleare ed a mantenere la pace e la stabilità nell'Asia del nord-est».
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Sono presenti 3 commenti
A turno c'è sempre qualche testa calda che vuol mettere paura al mondo. GLI IDIOTI DI TURNO NON SANNO CHE NON APPENA DAL LORO SUOLO SI LEVASSE UN MISSILE CON TESTATA ATOMICA SAREBBERO IMMEDIATAMENTE DISTRUTTI!
Il solito raglio d'asino che non giunge in cielo.
E loro lo sanno bene!
Dino del Ctrodino
Sempre peggio!
Comunisti di merda
Ma dico, io ho 14 anni, magari l'Italia non verrà coinvolta, ma a quest problemi è necessaria la guerra come soluzione? Ce ne'è già stata una di guerra nucleare, hanno visto tutti i danni, la sofferenza, il dolore che ha provocato, perchè fare queste cose? Sbagliando si impara no? E allora perchè ricommettere lo stesso errore? Non pensano alla gente che ci andrà di mezzo?
CHE FECCIA GLI UMANI, ALCUNE VOLTE PREFERIREI ESSERE UN CANE, CHE E' SICURAMENTE PIU' PURO D'ANIMO.
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