giovedì, marzo 14, 2013
Le reazioni del Sudamerica all’elezione del cardinal Bergoglio nelle parole di don Vincenzo Vigilante, missionario italiano in Uruguay

Vorrei innanzitutto riferirvi una testimonianza di un giovane uruguayano su Papa Benedetto XVI: “Per molto tempo sono stato tra quelli che parlando di Benedetto XVI dicevo «non è come Giovanni Paolo II» o «preferivo Giovanni Paolo»... Solo nella giornata mondiale della gioventù in Madrid nel 2011 scoprii la grandezza di questo Papa. Fu specialmente vederlo pregare davanti al Santissimo. Stavo a 50 metri da lui. Tutti noi che stavamo lì potemmo vedere un uomo semplice, umile e in alcuni momenti persino timido. Adesso lo vedevo e sentivo realmente come un padre che si dona totalmente ai suoi figli. Mi dedicai a prestare attenzione ai suoi messaggi, ai suoi discorsi, alle sue catechesi, a leggere alcune suoi scritti scoprendo sempre più quanto chiare e sagge sono le sue parole. La sua decisione di mettersi da parte e lasciare la guida della chiesa non fa altro che confermare questa Umiltà della quale ha dato sempre lezione con la sua maniera di agire; chiaramente sapeva che la sua decisione sarebbe finita in mano ai mezzi di comunicazione, e sarebbe stata discussa, criticata in tutto il mondo, però prevalse il desiderio del bene della Chiesa che tanto ama e per la quale ha donato la sua vita. Con la sua rinuncia non abbandona la missione che Dio gli aveva affidata in aprile del 2005, ma la valorizza e la innalza. Sentendo di non avere le forze sufficienti per guidare la barca di San Pietro e annunciare il Vangelo si fa da parte nella certezza che la Chiesa è di Cristo e lui non la abbandona e continua a guidarla”. Questa la testimonianza di Guillermo Gutierrez, giovane uruguayano.

Io, da parte mia, aggiungerei solo che il gesto di Benedetto XVI è stato sì un gesto di umiltà (e l’umiltà è verità) ma anche di grande audacia: per i passi che può aprire nel cammino ecumenico togliendo al Papa quell’alone di monarca assoluto che mantiene la diffidenza dei fratelli delle altre chiese cristiane, a cui Giovanni Paolo II aveva chiesto aiuto per trovare il modo più consono per realizzare oggi il servizio (ministero) petrino. Audace perché ha provocato tutti noi a chiederci quanto mettiamo al primo posto il bene della comunità e l’esigenza del vangelo. Audace perché in questo mondo fatto di immagini, apparenze, protagonismi, ha scelto di mettersi da parte, nel senso di “mettersi da un’altra parte” a servire il Signore e il suo Regno.

E intanto il Signore ci manda Francesco. Coraggio e fantasia dei signori cardinali? Soffio del Dio vivente? Si spalancheranno le porte della Curia Romana? Se Giovanni Paolo II aveva portato il Papa a pellegrinare per le strade di questo mondo ad annunziare e invitare “aprite le porte a Cristo”, sarà ora un Papa che viene dal Sudamerica ad aprire le porte interne della Chiesa? A portare un soffio che ci scompigli un po’ e ci tiri fuori dal dormitorio? Dal continente dove Giovanni Paolo II coniò l’espressione “nuova evangelizzazione” ci viene il nuovo pastore della Chiesa universale. E’ grande gioia e speranza da questa parte del mondo cattolico. E il nome scelto mi sembra un programma e un augurio: sarà stato come Francesco di Assisi scelto dal Signore per “rifare nuova” la Sua Chiesa? Santità, glielo e ce lo auguriamo di tutto cuore.

Il Consiglio permanente della Conferenza episcopale dell’Uruguay si è così espressa: “Il Consiglio permanente della CEU, in nome di tutti i vescovi dell’Uruguay insieme a tutti i fedeli cattolici della nostra Patria, salutiamo con tutto l’affetto il Papa Francesco. Manifestiamo la nostra filiale adesione al nuovo successore di Pietro, principio e fondamento perpetuo e visibile dell’unità sia dei Vescovi come della moltitudine dei fedeli chiamato a confermarci nella fede. Ci impegniamo sin d’ora ad assecondare nelle nostre vite il suo magistero e il suo impegno, nei passi della Nuova Evangelizzazione, per annunciare al Mondo la Buona Notizia di Gesù Cristo. Con allegria e speranza chiediamo, per intercessione di Maria Santissima, che il Signore assista Sua Santità Francesco con la luce dello Spirito Santo e gli conceda un fecondo pontificato”.

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