giovedì, marzo 14, 2013
I cambiamenti climatici minacciano l’esistenza dei ‘giardini pensili’ del Sinai, piccoli campi coltivati alle pendici delle montagne e incastonati tra i wadi (letti dei fiumi prosciugati) tipici del paesaggio della penisola. 

Misna - A lanciare l’allarme sono le comunità beduine che si occupano di perpetuare una coltivazione iniziata dai monaci bizantini nel VI secolo. Dal oltre cento anni sono i membri della tribù Jabalya ad occuparsi dei giardini – riferisce il quotidiano Egypt Indipendent – messi a dura prova prima da una lunga siccità, poi da precipitazioni e nevicate senza precedenti abbattutesi sulla zona all’inizio dell’anno. Anche le case di pietra e i tetti, costruiti con un misto di roccia e sabbia, sono collassati sotto il peso dell’acqua mettendo in serio pericolo l’economia di base di molte famiglie beduine che fanno affidamento sui frutteti per la loro sopravvivenza. Per finanziare la ricostruzione, i beduini hanno ideato un progetto di turismo alternativo intitolato “Aiutare a ricostruire i giardini dei beduini e scoprire le alte montagne del Sinai”che invita i volontari a partecipare agli sforzi per la rinascita dell’area.

Sono presenti 0 commenti

Inserisci un commento

Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.



___________________________________________________________________________________________
Testata giornalistica iscritta al n. 5/11 del Registro della Stampa del Tribunale di Pisa
Proprietario ed Editore: Fabio Gioffrè
Sede della Direzione: via Socci 15, Pisa