E’ stato il titolo di un 'dibattito all’ora di pranzo' svolto nel Parlamento europeo. L’Unione Europea non è solo un progetto economico ma è anche un progetto sociale che mette le persone al centro delle sue preoccupazioni
di Carlo Mafera
“Investire nei servizi sociali non assume solamente un significato sociale - recita un documento dell’associazione europea dei fornitori di servizi per persone disabili (EASPD) - ma ha anche un significato economico: nel periodo 2000-2009 i servizi sociali, in quanto parte del settore economico, sono cresciuti molto più velocemente di altri settori economici, creando circa il 5% del totale della produzione economica dell’Unione Europea”. “Nel soddisfacimento di un bisogno crescente - continua il documento - esiste potenzialmente l’assunzione di un ruolo significativo nella ripresa economica. Il concetto di rendimento sociale degli investimenti, sviluppato in USA negli anni ‘90, è stato utilizzato anche in alcuni paesi europei allo scopo di misurare la produzione economica dei servizi sociali e delle imprese. Ciò dimostra che le organizzazioni senza scopo di lucro impegnate con persone disabili attraverso le loro attività possono creare una riduzione dei costi e dei profitti per le casse pubbliche. I risultati positivi che emergono serviranno ai responsabili per le decisioni da prendere in futuro che conducano a cambiamenti positivi e duraturi delle condizioni degli utenti dei servizi e delle strutture organizzative. In momenti di riduzione delle risorse, cioè quando il denaro pubblico deve essere speso con particolare attenzione, diviene più importante che mai assicurare che ogni euro è prezioso e che viene speso al servizio della comunità nel miglior modo possibile. I servizi sociali innovativi aiutano a rendere possibile tutto ciò. La ricerca dimostra che il denaro speso per i servizi a supporto di persone che vivono in comunità assume un grande valore, anziché un finanziamento utilizzato per tenere le persone in grandi strutture con impostazioni istituzionalizzate. Intervenire direttamente attraverso le comunità, ancor prima che possa sorgere il bisogno (come nel caso dei bambini), viene considerato molto più un agire nel rispetto dei diritti, proattivo, vantaggioso ed economico, un approccio sostenibile di fronte alla crisi sociale. E’ un servizio che si rende indirettamente alla famiglia e diventa in prospettiva un investimento vantaggioso riducendo i costi sociali successivi cioè a spese per ospedalizzazioni e simili”.
L’Unione Europea non è solo un progetto economico ma è anche un progetto sociale che mette persone al centro delle sue preoccupazioni, così come viene delineato nell’art. 3 del TEU e nella strategia dell’Unione Europea 2020. I Capi di Stato e le Istituzioni Europee si sono impegnati a raggiungere obiettivi chiari in termini di riduzione della povertà, una maggiore occupazione, un miglior livello di istruzione e integrazione sociale. EASPD e ENIL (Rete Europea per una Vita Indipendente) invitano l’UE a promuovere politiche efficaci al raggiungimento di questi obiettivi. Aiutare il settore dell’assistenza sociale per aiutare la società investendo nel settore e assicurarsi di favorire un adeguato quadro di apprendimento permanente, buone condizioni di lavoro e eccellenza nel meccanismo di dialogo sociale.
Il ‘pacchetto di investimenti sociali’ previsto per l’inizio del 2013 si deve basare sui diritti umani con una prospettiva a lungo termine, la quale riconosca che gli investimenti nei servizi sono necessari allo scopo di auspicare a una società più equa e prosperosa. Ed è per tutto ciò che ‘Investire nei servizi sociali, nonostante la crisi’ è stato il titolo di un ‘dibattito all’ora di pranzo’, che si è svolto al Parlamento europeo su iniziativa del parlamentare Jean Lambert (Verdi, Gran Bretagna) e co-organizzato da Eurodiaconia, una Ong che raccoglie numerose organizzazioni cristiane che lavorano per la solidarietà, l’uguaglianza e la giustizia. “I nostri membri hanno dimostrato che i loro servizi hanno un impatto economico positivo”, ha affermato Heather Roy, segretario generale di Eurodiaconia. “Le autorità pubbliche devono considerare queste testimonianze e prendere decisioni economiche con prospettive a lungo termine”.
Jean Lambert, parlamentare europea e autrice della ricerca ‘Impatto della crisi sull’accesso alle cure da parte dei gruppi vulnerabili’, ha affermato che “i tagli a livello locale costringono molti servizi offerti dall’ambito del volontariato a chiudere ed erodono quel collante sociale che lega molte comunità: questi tagli sono un falso risparmio e si rischia di avere conti molto salati in futuro, per le conseguenze dell’esclusione sociale”.
Nel corso del dibattito è stata presentata la pubblicazione ‘Raccomandazioni politiche per i servizi sociali in tempi di crisi’, un’altra ricerca che mira a dimostrare come sia i servizi sociali preventivi sia quelli di cura abbiano una positiva ricaduta economica, poiché migliorano la qualità di vita delle persone a rischio di esclusione sociale. Dopo l’attenzione alla famiglia bisogna quindi porre correlativamente attenzione e sostegno alle persone più deboli e a tutto il mondo della disabilità.
di Carlo Mafera
“Investire nei servizi sociali non assume solamente un significato sociale - recita un documento dell’associazione europea dei fornitori di servizi per persone disabili (EASPD) - ma ha anche un significato economico: nel periodo 2000-2009 i servizi sociali, in quanto parte del settore economico, sono cresciuti molto più velocemente di altri settori economici, creando circa il 5% del totale della produzione economica dell’Unione Europea”. “Nel soddisfacimento di un bisogno crescente - continua il documento - esiste potenzialmente l’assunzione di un ruolo significativo nella ripresa economica. Il concetto di rendimento sociale degli investimenti, sviluppato in USA negli anni ‘90, è stato utilizzato anche in alcuni paesi europei allo scopo di misurare la produzione economica dei servizi sociali e delle imprese. Ciò dimostra che le organizzazioni senza scopo di lucro impegnate con persone disabili attraverso le loro attività possono creare una riduzione dei costi e dei profitti per le casse pubbliche. I risultati positivi che emergono serviranno ai responsabili per le decisioni da prendere in futuro che conducano a cambiamenti positivi e duraturi delle condizioni degli utenti dei servizi e delle strutture organizzative. In momenti di riduzione delle risorse, cioè quando il denaro pubblico deve essere speso con particolare attenzione, diviene più importante che mai assicurare che ogni euro è prezioso e che viene speso al servizio della comunità nel miglior modo possibile. I servizi sociali innovativi aiutano a rendere possibile tutto ciò. La ricerca dimostra che il denaro speso per i servizi a supporto di persone che vivono in comunità assume un grande valore, anziché un finanziamento utilizzato per tenere le persone in grandi strutture con impostazioni istituzionalizzate. Intervenire direttamente attraverso le comunità, ancor prima che possa sorgere il bisogno (come nel caso dei bambini), viene considerato molto più un agire nel rispetto dei diritti, proattivo, vantaggioso ed economico, un approccio sostenibile di fronte alla crisi sociale. E’ un servizio che si rende indirettamente alla famiglia e diventa in prospettiva un investimento vantaggioso riducendo i costi sociali successivi cioè a spese per ospedalizzazioni e simili”.
L’Unione Europea non è solo un progetto economico ma è anche un progetto sociale che mette persone al centro delle sue preoccupazioni, così come viene delineato nell’art. 3 del TEU e nella strategia dell’Unione Europea 2020. I Capi di Stato e le Istituzioni Europee si sono impegnati a raggiungere obiettivi chiari in termini di riduzione della povertà, una maggiore occupazione, un miglior livello di istruzione e integrazione sociale. EASPD e ENIL (Rete Europea per una Vita Indipendente) invitano l’UE a promuovere politiche efficaci al raggiungimento di questi obiettivi. Aiutare il settore dell’assistenza sociale per aiutare la società investendo nel settore e assicurarsi di favorire un adeguato quadro di apprendimento permanente, buone condizioni di lavoro e eccellenza nel meccanismo di dialogo sociale.
Il ‘pacchetto di investimenti sociali’ previsto per l’inizio del 2013 si deve basare sui diritti umani con una prospettiva a lungo termine, la quale riconosca che gli investimenti nei servizi sono necessari allo scopo di auspicare a una società più equa e prosperosa. Ed è per tutto ciò che ‘Investire nei servizi sociali, nonostante la crisi’ è stato il titolo di un ‘dibattito all’ora di pranzo’, che si è svolto al Parlamento europeo su iniziativa del parlamentare Jean Lambert (Verdi, Gran Bretagna) e co-organizzato da Eurodiaconia, una Ong che raccoglie numerose organizzazioni cristiane che lavorano per la solidarietà, l’uguaglianza e la giustizia. “I nostri membri hanno dimostrato che i loro servizi hanno un impatto economico positivo”, ha affermato Heather Roy, segretario generale di Eurodiaconia. “Le autorità pubbliche devono considerare queste testimonianze e prendere decisioni economiche con prospettive a lungo termine”.
Jean Lambert, parlamentare europea e autrice della ricerca ‘Impatto della crisi sull’accesso alle cure da parte dei gruppi vulnerabili’, ha affermato che “i tagli a livello locale costringono molti servizi offerti dall’ambito del volontariato a chiudere ed erodono quel collante sociale che lega molte comunità: questi tagli sono un falso risparmio e si rischia di avere conti molto salati in futuro, per le conseguenze dell’esclusione sociale”.
Nel corso del dibattito è stata presentata la pubblicazione ‘Raccomandazioni politiche per i servizi sociali in tempi di crisi’, un’altra ricerca che mira a dimostrare come sia i servizi sociali preventivi sia quelli di cura abbiano una positiva ricaduta economica, poiché migliorano la qualità di vita delle persone a rischio di esclusione sociale. Dopo l’attenzione alla famiglia bisogna quindi porre correlativamente attenzione e sostegno alle persone più deboli e a tutto il mondo della disabilità.
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