L’agenzia Fitch ha declassato l’Italia, rivedendo al ribasso il rating del Paese a Tripla B+, con outlook negativo. A pesare sul giudizio i recenti risultati elettorali definiti inconcludenti. Il presidente della Repubblica Napolitano incalza: la crisi non aspetta, serve un nuovo governo. Poi c’è l'allarme di Bankitalia: sempre meno prestiti a famiglie e imprese.
Radio Vaticana - La recessione in atto in Italia è una delle più profonde nel quadro europeo e il rischio è che si prolunghi più di quanto atteso. E’ l’allarme dell’agenzia di rating Fitch, che ieri ha declassato l’Italia da A- a tripla B + con outlook negativo. Una doccia fredda motivata dai risultati del voto elettorale, definito inconcludente. La scure dell’agenzia americana, falcia anche il Pil del Paese che subirà una contrazione del’1,8 per cento nel 2013, mentre il debito pubblico schizzerà al 130 per cento. Rassicurazioni arrivano dal Ministero dell’Economia e della Finanza: abbiamo fiducia si legge in una nota che l’Italia troverà una soluzione politica e proseguirà il processo di riforma in corso. Negli ultimi due anni – prosegue il testo - sono stati fatti progressi sostanziali per la stabilità fiscale, la flessibilità e la riduzione del deficit, rafforzando anche il sistema bancario. Ma visti i dati diffusi da Bankitalia sul forte calo dei prestiti a famiglie ed imprese, il capo dello Stato Napolitano aveva già avvertito i partiti chiedendo a tutti uno sforzo di coesione per superare la crisi e mettersi a lavoro sui problemi urgenti relativi ad economia, società e Stato.
Radio Vaticana - La recessione in atto in Italia è una delle più profonde nel quadro europeo e il rischio è che si prolunghi più di quanto atteso. E’ l’allarme dell’agenzia di rating Fitch, che ieri ha declassato l’Italia da A- a tripla B + con outlook negativo. Una doccia fredda motivata dai risultati del voto elettorale, definito inconcludente. La scure dell’agenzia americana, falcia anche il Pil del Paese che subirà una contrazione del’1,8 per cento nel 2013, mentre il debito pubblico schizzerà al 130 per cento. Rassicurazioni arrivano dal Ministero dell’Economia e della Finanza: abbiamo fiducia si legge in una nota che l’Italia troverà una soluzione politica e proseguirà il processo di riforma in corso. Negli ultimi due anni – prosegue il testo - sono stati fatti progressi sostanziali per la stabilità fiscale, la flessibilità e la riduzione del deficit, rafforzando anche il sistema bancario. Ma visti i dati diffusi da Bankitalia sul forte calo dei prestiti a famiglie ed imprese, il capo dello Stato Napolitano aveva già avvertito i partiti chiedendo a tutti uno sforzo di coesione per superare la crisi e mettersi a lavoro sui problemi urgenti relativi ad economia, società e Stato.
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