venerdì, marzo 08, 2013
Il Nord: «Pronti ad un attacco nucleare». Il Sud: «Scomparirete dalla faccia della terra». Fine dell’accordo di non aggressione e tagliata la linea del “telefono rosso” tra Pyogyang e Seoul.

GreenReport - Nella penisola coreana la situazione sembra precipitare e non si era mai stati così vicini ad un conflitto dopo la guerra di Corea (1950 - 1953) dalla quale nacque la divisione attuale tra il nord nazional-stalinista ed il sud capitalista. L'agenzia ufficiale Kcna ha annunciato che oggi la Repubblica popolare democratica di Corea (Rpdc) ha «Unilateralmente rotto i suoi accordi di non aggressione con la Corea del sud e tagliato la linea telefonica diretta tra i due Paesi». In un comunicato del Comitato per la riunificazione pacifica delle Coree (Cprk) si legge che «Dal momento che le autorità fantoccio sudcoreane cospirano con gli Usa (...) nell'intenzione di aggredirci, gli accordi di non aggressione tra il Nord e il Sud perdono ogni senso». Inoltre la Corea del nord giudica «Decaduta» la dichiarazione congiunta con Seoul sulla denuclearizzazione della penisola coreana, un atto più volte richiamato come essenziale dalla Cina negli ultimi giorni.

Il Cprk ribadisce che «La Rpdc abroga tutti gli accordi di non aggressione concluso tra il Nord e il Sud. La Rpdc bloccherà il collegamento di Panmunjom tra il Nord e il Sud». Infatti Pyongyang ha tagliato la linea del "telefono rosso" stabilita tra il Nord e il Sud nel 1971 a Panmunjom, il "villaggio della tregua" sulla linea di demarcazione tra le due Coree che era già stata sospesa per 10 mesi tra il 2008 e il 2009. Il comunicato accusa Corea del sud ed Usa di «Esacerbare le tensioni e di cercare di provocare una guerra contro la Rpdc» ed avverte che «Una situazione pericolosa predomina sulla penisola coreana, dove adesso potrebbe scoppiare una guerra nucleare».

Le nuove minacce nordcoreane arrivano a poche ore dalle nuove sanzioni approvate dal Consiglio di sicurezza dell'Onu contro il test nucleare effettuato il 12 febbraio dalla Rpdc ed a qualche giorno dalla decisione di rompere l'armistizio che ha messo fine alla guerra di Corea. Ieri il comando militare supremo della Rpdc confermato che l'armistizio coreano sarà nullo a partire dall'11 marzo, quando inizieranno le esercitazioni militari congiunte "Key Resolve" tra Corea del sud ed Usa, che coinvolgono 10.000 soldati sudcoreani e 3.500 americani e che la Kcna ha definito «Il preludio dell'invasione». Dall'11 marzo le due Coree saranno tecnicamente in stato di guerra, visto che non è mai stato firmato alcun accordo di pace dopo l'armistizio che ora la Rpdc considera decaduto.

Kim Jong Un, il giovane leader della dinastia nazional-comunista nordcoreana che si sperava cambiasse le cose in meglio e che invece sta portando il suo sfortunato Paese sull'orlo dell'abisso, due ore dopo l'approvazione delle nuove sanzioni Onu ha detto che «L'esercito della Rpdc è pronto a condurre una guerra totale». Durante un'ispezione alle truppe in prima linea, Kim Jong Un ha sottolineato che «Tutto il personale dell'Armata di terra, dell'aria e del mare e delle forze missilistiche strategiche anti-aeree è totalmente pronto per una guerra senza tregua, alla coreana. Potrei dare un ordine per avviare la riunificazione nazionale alla minima provocazione contro la Rpdc da parte del nemico».

Le due unità ispezionate dal leader nordcoreano sono le stesse acquartierate su due isole nordcoreane dalle quali nel 2010 bombardarono l'isola sudcoreana di Yeonpyeong e Kim ha definito quell'attacco «Il più soddisfacente dal cessate il fuoco 1953» ed ha ordinato ai militari di «Annientare rapidamente il nemico in un singolo attacco, sia a terra che nelle acque della Rpdc».

Ieri il regime nordcoreano ha messo in scena un'enorme manifestazione di massa (nelle foto) contro le esercitazioni militari Usa- Corea del Sud e un militare ha detto davanti ad una folla oceanica che «Il paese è pronto a lanciare missili nucleari su Washington (...) La Rpdc è pronta a lanciare diversi tipi di missili, tra i quali uno balistico intercontinentale». La televisione della Rpdc ha mandato in diretta la manifestazione tenutasi nel centro di Pyongyang alla presenza di tutti gli alti papaveri del regime escluso Kim Jong Un. L'ufficiale ha detto alla folla perfettamente inquadrata e che innalzava cartelli bellicosi che «i missili non incendieranno solo Washington, ma anche luoghi chiave dei sostenitori degli Stati Uniti saranno sepolti in un mare di fuoco».

Sempre ieri la Rpdc aveva avvertito che avrebbe preso contromisure durissime nel caso dell'approvazione delle sanzioni proposte dagli Usa all'Onu ed un portavoce del ministero degli esteri di Pyongyang aveva n messo in guardia: «Se gli Usa oseranno accendere la miccia di una guerra nucleare, la Rpdc eserciterà il suo diritto per un attacco nucleare preventivo per autodifendersi. Benché la Rpdc si sia concentrata sulla moderazione (sic!) , il livello sempre crescente delle manovre militari tra gli Usa e la Corea del sud non potrà condurre che a contromisure militari».

Gli ultimi bellicosi atti della Rpdc vengono considerati ufficiosamente dagli (ex) amici cinesi «Come un tentativo per sfidare le nuove potenziali sanzioni dell'Onu e rimpiazzare l'accordo di armistizio con un trattato di pace che garantisca la sicurezza di Pyongyang, come esigeva la Rpdc ai negoziati a 6». La Cina ha fatto un nuovo appello alla calma «Alla pace ed alla stabilità nella penisola e a non prendere iniziative suscettibili di aggravare le tensioni»

Un appello che non è stato accolto nemmeno dalla Corea del sud. L'attuale ministro della difesa di Seoul, Kim Min-seok, aveva già giurato davanti ai giornalisti che «Il governo della Rpdc scomparirà dalla faccia della terra se attaccherà la Corea del sud . Vi di questo come membro della razza umana: se la Corea del nord attacca la Corea del sud con l'ama nucleare, il regime di Kim Jong Un sparirà dalla superficie della Terra secondo la volontà della razza umana».

Il candidato a nuovo ministro della difesa, Kim Byung-kwan, che attende il gradimento del Parlamento sudcoreano, ha promesso che si impegnerà a «Rafforzare considerevolmente la forza di dissuasione della Corea del sud». L'esercito sudcoreano recentemente ha annunciato l'intenzione di sviluppare propri missili a lunga gittata ed un sistema di difesa anti-missle, ma anche «Rappresaglie contro la Rpdc ed il suo comando in caso di attacco».

La situazione sembra davvero precipitare e una seconda guerra di Corea potrebbe essere ancora peggiore della prima e finire con un olocausto nucleare.

Umberto Mazzantini

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