Cercansi un uomo e una donna sulla cinquantina, preferibilmente sposati
Antikitera - Amanti dell'avventura, interessati a Marte e disposti a trascorrere un lungo periodo insieme in un piccolo spazio - diciamo circa 501 giorni in 17 metri cubi di spazio. Avviso ai candidati: verrete esposti a rischi senza precedenti e la vostra salute a lungo termine potrebbe venire compromessa. Ma se tutto va come deve, diventerete i primi esseri umani a viaggiare nello spazio profondo e vedere Marte da molto vicino.
Il multimilionario Dennis Tito, primo turista spaziale al mondo, ha annunciato che la Inspiration Mars Foundation, la sua neonata organizzazione senza scopo di lucro, ha raccolto la sfida di inviare i primi uomini su Marte. "Non abbiamo mandato nessun essere umano al di là della Luna in 40 anni", ha dichiarato, "e penso che sia arrivato il momento di metter fine all'attesa".
Tito sostiene che è giunta l'ora che i viaggi spaziali con equipaggio inizino a tenere il passo degli importanti progressi tecnologici e di robotica che negli ultimi anni hanno permesso missioni come quella di Curiosity o del Telescopio spaziale Hubble.
La Inspiration Mars Foundation mira a lanciare la prima missione nel gennaio 2018, quando Terra e Marte saranno in un punto particolarmente vicino del loro ciclo di 15 anni. L'idea è quella di mandare un uomo e una donna in una missione perlustrativa simile a quella che ha preceduto l'allunaggio delle missioni Apollo.
Perché proprio un uomo e una donna? Tito e il suo team spiegano che il veicolo spaziale potrà probabilmente ospitare solo due astronauti, e che come ambasciatori dell'umanità è giusto inviare rappresentanti di entrambi i sessi.
Possiamo davvero arrivare su Marte?
Il progetto è estremamente ambizioso ma è fattibile, in quanto piuttosto semplice in termini di scienza missilistica. Secondo un report che Tito consegnerà questa settimana a una conferenza aerospaziale in Montana, se il lancio andrà come previsto, basterà poi un solo razzo per aggiustare la rotta. Con la giusta traiettoria, la sonda potrà volare verso Marte, passare a poche centinaia di chilometri dalla superficie, venire sospinta attorno al pianeta e fare ritorno verso la Terra.
Con la traiettoria ipotizzata, la sonda trascorrerebbe più o meno dieci ore a circa 100.000 chilometri da Marte. "In termini di difficoltà, quello che vogliamo fare è assolutamente nulla in confronto all'atterraggio di Curiosity su Marte", ha detto MacCallum. "Gli unici veri rischi sono nel trasportare due persone, per il resto l'architettura del viaggio è piuttosto semplice, ed è questo
a renderla attraente". Varie organizzazioni e imprese, tra cui anche la National Geographic Society, stanno valutando un'eventuale partnership con la Inspiration Mars Foundation. Il viaggio non sarà però sponsorizzato né controllato dalla NASA. L'agenzia spaziale ha tuttavia mostrato grande interesse per il progetto, e fornirà un sostegno sostanziale per quanto riguarda le modalità di selezione degli astronauti oltre che diversi consigli su come rendere la navicella un posto vivibile.
Una sfida psicologica
Oltre agli inevitabili rischi relativi al lancio nello spazio e al ritorno sulla Terra, il pericolo più grande della missione è costituito dai livelli potenzialmente nocivi di radiazione cosmica e solare a cui gli astronauti saranno sottoposti. Una delle prime priorità della fondazione sarà lo sviluppo di metodi per bloccare le radiazioni. A questo scopo, la sonda sarà imbottita con sacche d'acqua e rivestimenti speciali in alluminio. La Inspiration Mars Foundation valuterà anche la possibilità di somministrare agli astronauti farmaci per attenuare gli effetti delle radiazioni sulla salute. Ma le complicazioni non finiscono qui.
Immaginate di rimanere bloccati con una persona in una stanza delle dimensioni di un camper per 17 mesi. Se la Inspiration Mars Foundation riuscirà nel suo progetto di lancio, la privacy è solo uno dei problemi psicologici che i membri dell'equipaggio dovranno affrontare.
Mentre gli esseri umani hanno una lunga storia di esplorazioni dell'ignoto nel nostro stesso pianeta o nelle immediate vicinanze, i viaggi nello spazio al di fuori dell'orbita terrestre e della Luna sono una nuova frontiera, e i riflessi sul benessere mentale degli equipaggi umani è ancora un'incognita.
"Credo che saranno questi, e non quelli tecnologici, gli ostacoli più grandi da superare", ha detto Jason Kring, ricercatore presso l'Embry-Riddle Aeronautical University in Florida, che studia i comportamenti degli esseri umani in ambienti estremi.
I sentimenti di isolamento e noia, la consapevolezza della netta lontananza dalla Terra e la lunghezza dei periodi di reclusione sono alcuni dei problemi mentali che potrebbero colpire l'equipaggio e che preoccupano i ricercatori.
Un mondo completamente nuovo
Quando sono in orbita attorno alla Terra, come ad esempio durante le missioni verso la Stazione Spaziale Internazionale (ISS), gli astronauti possono comunicare in tempo reale con amici, famiglia e personale di terra. L'equipaggio della ISS può ricevere visitatori e viene allietato con una selezione di cibo differenziata a seconda dei gusti, dice Nick Kanas, psichiatra e professore emerito presso la University of California di San Francisco. "Su Marte i membri della spedizione non potrebbero parlare con nessuno in tempo reale", spiega Kanas, che ha studiato i problemi psicologici degli astronauti per conto della NASA. "In caso di incendio o di qualsiasi altro problema da risolvere immediatamente, non ci sarebbe nessuna supervisione", spiega. "In quei momenti sarebbe un isolamento vero e proprio".
Anche se non in tempo reale, i membri dell'equipaggio sarebbero comunque in grado di comunicare con le persone sulla Terra. Ma le interazioni tra l'equipaggio e le squadre a terra crea a sua volta una serie di problemi da risolvere. Il lavoro di ricerca di Kanas ha mostrato che gli equipaggi nello spazio possono sviluppare sentimenti negativi nei confronti dei colleghi sulla Terra, che possono sfociare in veri e propri sentimenti d'abbandono nei membri a bordo della navicella.
Come evidenziato dallo stesso Kanas in un articolo del 2010 apparso sul Journal of Cosmology, indagini russe hanno poi dimostrato che le squadre delle missioni spaziali spesso forniscono al personale di terra un quadro incompleto di ciò che sta accadendo a bordo, nascondendo loro di proposito alcune informazioni.
Il giusto equilibrio
Gli esperti dicono che alcuni problemi psicologici possono essere evitati o mitigati con la selezione dell'equipaggio e con una buona formazione. Secondo Kanas, che collabora con la NASA per la selezione del personale delle missioni, non esiste una lista delle caratteristiche di un buon equipaggio.
In generale un buon membro è quello che ama sia lavorare in solitudine che socializzare. Questo permette all'equipaggio, ad esempio, di alternarsi al lavoro, prendendo una pausa dal contatto con gli altri, per poi riunirsi durante i pasti e magari risolvere insieme un problema. "Bisogna evitare sia gli introversi che gli estroversi", spiega Kanas.
Jane Poynter, co-fondatrice della Paragon Space Development Corporation, seguirà la scelta dell'equipaggio (e dei sistemi di supporto vitali) per conto della Inspiration Mars Foundation. Poynter e il marito, Taber MacCallum, hanno vissuto in isolamento per due anni in Biosfera 2, una struttura progettata alla fine degli anni Ottanta per contenere un ecosistema chiuso, e ideata proprio al fine di studiare future applicazioni per un'eventuale colonizzazione spaziale.
In condizioni di isolamento, "è immensamente utile avere qualcuno che già conosci e di cui ti fidi", spiega Poynter. Tale configurazione potrebbe aiutare anche a risolvere eventuali problemi derivanti dalla nascita di nuove relazioni romantiche tra i membri dell'equipaggio.
Nationalgeographic
Antikitera - Amanti dell'avventura, interessati a Marte e disposti a trascorrere un lungo periodo insieme in un piccolo spazio - diciamo circa 501 giorni in 17 metri cubi di spazio. Avviso ai candidati: verrete esposti a rischi senza precedenti e la vostra salute a lungo termine potrebbe venire compromessa. Ma se tutto va come deve, diventerete i primi esseri umani a viaggiare nello spazio profondo e vedere Marte da molto vicino.
Il multimilionario Dennis Tito, primo turista spaziale al mondo, ha annunciato che la Inspiration Mars Foundation, la sua neonata organizzazione senza scopo di lucro, ha raccolto la sfida di inviare i primi uomini su Marte. "Non abbiamo mandato nessun essere umano al di là della Luna in 40 anni", ha dichiarato, "e penso che sia arrivato il momento di metter fine all'attesa".
Tito sostiene che è giunta l'ora che i viaggi spaziali con equipaggio inizino a tenere il passo degli importanti progressi tecnologici e di robotica che negli ultimi anni hanno permesso missioni come quella di Curiosity o del Telescopio spaziale Hubble.
La Inspiration Mars Foundation mira a lanciare la prima missione nel gennaio 2018, quando Terra e Marte saranno in un punto particolarmente vicino del loro ciclo di 15 anni. L'idea è quella di mandare un uomo e una donna in una missione perlustrativa simile a quella che ha preceduto l'allunaggio delle missioni Apollo.
Perché proprio un uomo e una donna? Tito e il suo team spiegano che il veicolo spaziale potrà probabilmente ospitare solo due astronauti, e che come ambasciatori dell'umanità è giusto inviare rappresentanti di entrambi i sessi.
Possiamo davvero arrivare su Marte?
Il progetto è estremamente ambizioso ma è fattibile, in quanto piuttosto semplice in termini di scienza missilistica. Secondo un report che Tito consegnerà questa settimana a una conferenza aerospaziale in Montana, se il lancio andrà come previsto, basterà poi un solo razzo per aggiustare la rotta. Con la giusta traiettoria, la sonda potrà volare verso Marte, passare a poche centinaia di chilometri dalla superficie, venire sospinta attorno al pianeta e fare ritorno verso la Terra.
Con la traiettoria ipotizzata, la sonda trascorrerebbe più o meno dieci ore a circa 100.000 chilometri da Marte. "In termini di difficoltà, quello che vogliamo fare è assolutamente nulla in confronto all'atterraggio di Curiosity su Marte", ha detto MacCallum. "Gli unici veri rischi sono nel trasportare due persone, per il resto l'architettura del viaggio è piuttosto semplice, ed è questo
a renderla attraente". Varie organizzazioni e imprese, tra cui anche la National Geographic Society, stanno valutando un'eventuale partnership con la Inspiration Mars Foundation. Il viaggio non sarà però sponsorizzato né controllato dalla NASA. L'agenzia spaziale ha tuttavia mostrato grande interesse per il progetto, e fornirà un sostegno sostanziale per quanto riguarda le modalità di selezione degli astronauti oltre che diversi consigli su come rendere la navicella un posto vivibile.
Una sfida psicologica
Oltre agli inevitabili rischi relativi al lancio nello spazio e al ritorno sulla Terra, il pericolo più grande della missione è costituito dai livelli potenzialmente nocivi di radiazione cosmica e solare a cui gli astronauti saranno sottoposti. Una delle prime priorità della fondazione sarà lo sviluppo di metodi per bloccare le radiazioni. A questo scopo, la sonda sarà imbottita con sacche d'acqua e rivestimenti speciali in alluminio. La Inspiration Mars Foundation valuterà anche la possibilità di somministrare agli astronauti farmaci per attenuare gli effetti delle radiazioni sulla salute. Ma le complicazioni non finiscono qui.
Immaginate di rimanere bloccati con una persona in una stanza delle dimensioni di un camper per 17 mesi. Se la Inspiration Mars Foundation riuscirà nel suo progetto di lancio, la privacy è solo uno dei problemi psicologici che i membri dell'equipaggio dovranno affrontare.
Mentre gli esseri umani hanno una lunga storia di esplorazioni dell'ignoto nel nostro stesso pianeta o nelle immediate vicinanze, i viaggi nello spazio al di fuori dell'orbita terrestre e della Luna sono una nuova frontiera, e i riflessi sul benessere mentale degli equipaggi umani è ancora un'incognita.
"Credo che saranno questi, e non quelli tecnologici, gli ostacoli più grandi da superare", ha detto Jason Kring, ricercatore presso l'Embry-Riddle Aeronautical University in Florida, che studia i comportamenti degli esseri umani in ambienti estremi.
I sentimenti di isolamento e noia, la consapevolezza della netta lontananza dalla Terra e la lunghezza dei periodi di reclusione sono alcuni dei problemi mentali che potrebbero colpire l'equipaggio e che preoccupano i ricercatori.
Un mondo completamente nuovo
Quando sono in orbita attorno alla Terra, come ad esempio durante le missioni verso la Stazione Spaziale Internazionale (ISS), gli astronauti possono comunicare in tempo reale con amici, famiglia e personale di terra. L'equipaggio della ISS può ricevere visitatori e viene allietato con una selezione di cibo differenziata a seconda dei gusti, dice Nick Kanas, psichiatra e professore emerito presso la University of California di San Francisco. "Su Marte i membri della spedizione non potrebbero parlare con nessuno in tempo reale", spiega Kanas, che ha studiato i problemi psicologici degli astronauti per conto della NASA. "In caso di incendio o di qualsiasi altro problema da risolvere immediatamente, non ci sarebbe nessuna supervisione", spiega. "In quei momenti sarebbe un isolamento vero e proprio".
Anche se non in tempo reale, i membri dell'equipaggio sarebbero comunque in grado di comunicare con le persone sulla Terra. Ma le interazioni tra l'equipaggio e le squadre a terra crea a sua volta una serie di problemi da risolvere. Il lavoro di ricerca di Kanas ha mostrato che gli equipaggi nello spazio possono sviluppare sentimenti negativi nei confronti dei colleghi sulla Terra, che possono sfociare in veri e propri sentimenti d'abbandono nei membri a bordo della navicella.
Come evidenziato dallo stesso Kanas in un articolo del 2010 apparso sul Journal of Cosmology, indagini russe hanno poi dimostrato che le squadre delle missioni spaziali spesso forniscono al personale di terra un quadro incompleto di ciò che sta accadendo a bordo, nascondendo loro di proposito alcune informazioni.
Il giusto equilibrio
Gli esperti dicono che alcuni problemi psicologici possono essere evitati o mitigati con la selezione dell'equipaggio e con una buona formazione. Secondo Kanas, che collabora con la NASA per la selezione del personale delle missioni, non esiste una lista delle caratteristiche di un buon equipaggio.
In generale un buon membro è quello che ama sia lavorare in solitudine che socializzare. Questo permette all'equipaggio, ad esempio, di alternarsi al lavoro, prendendo una pausa dal contatto con gli altri, per poi riunirsi durante i pasti e magari risolvere insieme un problema. "Bisogna evitare sia gli introversi che gli estroversi", spiega Kanas.
Jane Poynter, co-fondatrice della Paragon Space Development Corporation, seguirà la scelta dell'equipaggio (e dei sistemi di supporto vitali) per conto della Inspiration Mars Foundation. Poynter e il marito, Taber MacCallum, hanno vissuto in isolamento per due anni in Biosfera 2, una struttura progettata alla fine degli anni Ottanta per contenere un ecosistema chiuso, e ideata proprio al fine di studiare future applicazioni per un'eventuale colonizzazione spaziale.
In condizioni di isolamento, "è immensamente utile avere qualcuno che già conosci e di cui ti fidi", spiega Poynter. Tale configurazione potrebbe aiutare anche a risolvere eventuali problemi derivanti dalla nascita di nuove relazioni romantiche tra i membri dell'equipaggio.
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