La nuova piccola tedesca ha le carte in regola per sfondare nella categoria delle citycar “premium”.
di Davide Bianchino
Opel ha dichiaratamente aperto la sfida alla Fiat 500. La nuova piccola della Casa tedesca ha infatti dimensioni, caratteristiche tecniche, finiture e target di riferimento molto simili a quelli della citycar italiana. Per anni la Opel si è affacciata nella categoria delle superutilitarie con auto “popolari”: auto affidabili, pratiche, economiche ma nulla di più. Oggi però i tempi sono cambiati e gli automobilisti sono diventati più esigenti. E infatti abbiamo visto arrivare in questi ultimi anni, sempre più numerose, auto dalle piccole dimensioni ma dai contenuti decisamente ricchi.
Sotto questo punto di vista la Mini è da sempre il riferimento ma la Fiat, con la 500, è riuscita nell’impresa di proporre un’auto originale, dotata di finiture e dotazioni elevate, offerta ad un prezzo non economico ma nemmeno proibitivo. E il mercato l’ha subito premiata diventando in breve tempo una delle citycar più vendute del mercato. Ora è il turno della Opel. La Adam non ha legami stilistici con auto del passato che stuzzicano le corde della nostalgia – e forse questo potrebbe fare la differenza – ma la vettura è realizzata con grande cura dei dettagli.
A cominciare dal taglio del montante posteriore che fa sembrare il tetto come “sospeso” rispetto al resto della vettura. Il design originale della carrozzeria si ritrova anche negli interni che permettono una moltitudine di possibili abbinamenti. Sedili e plancia possono essere ordinati di vari materiali e colori. Per non parlare dell’impianto hi-fi: navigatore gps, display touchscreen da 7’’, attacco per i-Pod, collegamento ad internet…non manca proprio nulla. Ma la vera chicca è il padiglione: il rivestimento interno del tetto ha la possibilità di essere ricoperto da una miriade di piccoli led (64 per l’esattezza) che di notte creano un effetto “cielo stellato”. Un accessorio tanto esclusivo da essere appannaggio, fino ad ora, dell’aristocratica Rolls Royce Phantom.
Un’esclusività, quella dell’Adam, che la Opel ha voluto evidenziare affiancandole un testimonial d’eccezione come Valentino Rossi. Tra le chiavi del successo di Mini e 500, ma anche di Audi A1, VW Maggiolino e Citroen DS3, c’è sicuramente l’infinita possibilità di personalizzazioni tra colori metallizzati e perlati, tinte ad hoc per il tetto, cerchi in lega, interni e molto altro. Sulla Opel Adam sono circa 30.000 le combinazioni realizzabili: praticamente impossibile riuscirne a trovare una identica all’altra.
Anche sul fronte motori la piccola tedesca conferma la sua vocazione poco popolare: previsti, almeno per ora, solo motori a benzina 1.2 e 1.4 declinati in vari potenze. Non c’è traccia di diesel né tantomeno di economiche versioni a gpl o metano. La buona dotazione di serie è integrabile con numerosi accessori a pagamento, alcuni dei quali presenti di solito solo su auto di categoria superiore. E’ il caso dell’Advanced Park Assist: un sistema elettronico che assiste nella sterzata durante le fasi di parcheggio. Di serie su tutte le versioni, ovviamente, Abs, servosterzo, Esp, aria condizionata. A breve sarà disponibile anche una versione con cambio automatico.
Difficile trovare difetti in un’auto tanto raffinata, ma ad essere pignoli non si può non notare l’esiguità dei sedili posteriori, adatti più a due bambini che a degli adulti. Una caratteristica che l’accomuna in pieno, guarda caso, a Mini e 500. Ma se questo non ha condizionato la clientela delle sue concorrenti, allora anche la Opel Adam ha ottime possibilità di ritagliarsi un suo spazio all’interno delle citycar di tendenza.
"Automaniaco"
blog Lpl a cura di Davide Bianchino
di Davide Bianchino
Opel ha dichiaratamente aperto la sfida alla Fiat 500. La nuova piccola della Casa tedesca ha infatti dimensioni, caratteristiche tecniche, finiture e target di riferimento molto simili a quelli della citycar italiana. Per anni la Opel si è affacciata nella categoria delle superutilitarie con auto “popolari”: auto affidabili, pratiche, economiche ma nulla di più. Oggi però i tempi sono cambiati e gli automobilisti sono diventati più esigenti. E infatti abbiamo visto arrivare in questi ultimi anni, sempre più numerose, auto dalle piccole dimensioni ma dai contenuti decisamente ricchi.
Sotto questo punto di vista la Mini è da sempre il riferimento ma la Fiat, con la 500, è riuscita nell’impresa di proporre un’auto originale, dotata di finiture e dotazioni elevate, offerta ad un prezzo non economico ma nemmeno proibitivo. E il mercato l’ha subito premiata diventando in breve tempo una delle citycar più vendute del mercato. Ora è il turno della Opel. La Adam non ha legami stilistici con auto del passato che stuzzicano le corde della nostalgia – e forse questo potrebbe fare la differenza – ma la vettura è realizzata con grande cura dei dettagli.
A cominciare dal taglio del montante posteriore che fa sembrare il tetto come “sospeso” rispetto al resto della vettura. Il design originale della carrozzeria si ritrova anche negli interni che permettono una moltitudine di possibili abbinamenti. Sedili e plancia possono essere ordinati di vari materiali e colori. Per non parlare dell’impianto hi-fi: navigatore gps, display touchscreen da 7’’, attacco per i-Pod, collegamento ad internet…non manca proprio nulla. Ma la vera chicca è il padiglione: il rivestimento interno del tetto ha la possibilità di essere ricoperto da una miriade di piccoli led (64 per l’esattezza) che di notte creano un effetto “cielo stellato”. Un accessorio tanto esclusivo da essere appannaggio, fino ad ora, dell’aristocratica Rolls Royce Phantom.
Un’esclusività, quella dell’Adam, che la Opel ha voluto evidenziare affiancandole un testimonial d’eccezione come Valentino Rossi. Tra le chiavi del successo di Mini e 500, ma anche di Audi A1, VW Maggiolino e Citroen DS3, c’è sicuramente l’infinita possibilità di personalizzazioni tra colori metallizzati e perlati, tinte ad hoc per il tetto, cerchi in lega, interni e molto altro. Sulla Opel Adam sono circa 30.000 le combinazioni realizzabili: praticamente impossibile riuscirne a trovare una identica all’altra.
Difficile trovare difetti in un’auto tanto raffinata, ma ad essere pignoli non si può non notare l’esiguità dei sedili posteriori, adatti più a due bambini che a degli adulti. Una caratteristica che l’accomuna in pieno, guarda caso, a Mini e 500. Ma se questo non ha condizionato la clientela delle sue concorrenti, allora anche la Opel Adam ha ottime possibilità di ritagliarsi un suo spazio all’interno delle citycar di tendenza.
"Automaniaco"
blog Lpl a cura di Davide Bianchino
Tweet |
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.