Il Papa: il Volto sfigurato del Sacro Lino ci parla dell’amore di Dio
Radio Vaticana - “Altissimo e glorioso Dio, illumina le tenebre del cuore mio”. Contemplando l’Uomo della Sindone, il Papa ripete la preghiera di Francesco d’Assisi davanti al Crocifisso. E subito sottolinea come, difronte alla Sindone, l’osservare diventa un “venerare”, è “uno sguardo di preghiera”. Anzi, aggiunge, è un “lasciarsi guardare”. “Questo Volto – osserva Papa Francesco – ha gli occhi chiusi, è il volto di un defunto, eppure misteriosamente ci guarda e nel silenzio ci parla”. Come è possibile? “Questa immagine, impressa nel telo - è la sua riflessione - parla al nostro cuore e ci spinge a salire il Monte del Calvario, a guardare al legno della Croce, a immergerci nel silenzio eloquente dell’amore”.
Lasciamoci, dunque, “raggiungere da questo sguardo, che non cerca i nostri occhi ma il nostro cuore”, è l’invito del Papa. E aggiunge: “attraverso la sacra Sindone ci giunge la Parola unica ed ultima di Dio: l’Amore fatto uomo, incarnato nella nostra storia”, un amore che “ha preso su di sé tutto il male del mondo per liberarci dal suo dominio”. “Questo Volto sfigurato - afferma il Papa - assomiglia a tanti volti di uomini e donne feriti da una vita non rispettosa della loro dignità, da guerre e violenze che colpiscono i più deboli. Eppure il Volto della Sindone comunica una grande pace; questo Corpo torturato esprime una sovrana maestà”. Quel Volto, conclude il Papa, “è come se lasciasse trasparire un’energia contenuta ma potente, è come se ci dicesse: abbi fiducia, non perdere la speranza; la forza dell’amore di Dio, la forza del Risorto vince tutto”.
Radio Vaticana - “Altissimo e glorioso Dio, illumina le tenebre del cuore mio”. Contemplando l’Uomo della Sindone, il Papa ripete la preghiera di Francesco d’Assisi davanti al Crocifisso. E subito sottolinea come, difronte alla Sindone, l’osservare diventa un “venerare”, è “uno sguardo di preghiera”. Anzi, aggiunge, è un “lasciarsi guardare”. “Questo Volto – osserva Papa Francesco – ha gli occhi chiusi, è il volto di un defunto, eppure misteriosamente ci guarda e nel silenzio ci parla”. Come è possibile? “Questa immagine, impressa nel telo - è la sua riflessione - parla al nostro cuore e ci spinge a salire il Monte del Calvario, a guardare al legno della Croce, a immergerci nel silenzio eloquente dell’amore”.
Lasciamoci, dunque, “raggiungere da questo sguardo, che non cerca i nostri occhi ma il nostro cuore”, è l’invito del Papa. E aggiunge: “attraverso la sacra Sindone ci giunge la Parola unica ed ultima di Dio: l’Amore fatto uomo, incarnato nella nostra storia”, un amore che “ha preso su di sé tutto il male del mondo per liberarci dal suo dominio”. “Questo Volto sfigurato - afferma il Papa - assomiglia a tanti volti di uomini e donne feriti da una vita non rispettosa della loro dignità, da guerre e violenze che colpiscono i più deboli. Eppure il Volto della Sindone comunica una grande pace; questo Corpo torturato esprime una sovrana maestà”. Quel Volto, conclude il Papa, “è come se lasciasse trasparire un’energia contenuta ma potente, è come se ci dicesse: abbi fiducia, non perdere la speranza; la forza dell’amore di Dio, la forza del Risorto vince tutto”.
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