domenica, marzo 31, 2013
I cubisti, Tiziano, Bruegel, La primavera nel rinascimento: sono tante le esposizioni di rilievo che le città d'arte aprono ai turisti per trascorrere i giorni di festa all'insegna dell'arte

Città Nuova - Vi proponiamo una serie di m
ostre da visitare in questi giorni di Pasqua. Cubismo e Cubisti. A Roma, al Vittoriano, fino al 23 giugno una eccezionale rassegna. Quando Braque e Picasso hanno capito che la storia dell’arte doveva voltare pagina – e l’ha fatto – è stata una rivoluzione. Ma non c’entrava solo l’arte figurativa, ma la letteratura, il teatro, la musica e il cinema appena nato. Insomma, ogni forma espressiva chiudeva secoli di storia e si dirigeva in tutt’altra direzione. Era quella della disintegrazione della forma, della sua polverizzazione. Aveva cominciato Cézanne, essenzializzando le forme, cioè i corpi e le nature in sezioni geometriche a forma di cubo, in un tentativo di astrazione spirituale che corrispondeva al percorso conclusivo di alcuni grandi del passato come Tiziano e Michelangelo o Rembrandt, i quali avevano di fatto disciolto ogni forma in puro colore. Ma Cèzanne era andato ancora più avanti. E Picasso nella sua tela Les Demoiselles d’Avignon aveva scatenato una tensione di corpi aguzzi, di volti segmentati e di colori acidi che avevano rovesciato ogni possibile visione unitaria del corpo.

In un’epoca segnata dalla frazione fra individui e società, fra nazioni e lingue, il movimento “cubista”, come fu battezzato, dava il via ad una moltitudine di espressioni e di tecniche, tutte volte a reinterpretare la realtà umana scomposta e abbandonata a sé stessa, senza confini certi, se non quelli della sperimentazione assoluta.

Apollinaire nelle sue poesie inventa una scrittura a “forma di fumo”, Strawinski fa esplodere stridori nelle sue musiche, così come Satie o Schönberg, Charlot al cinema si dà ad immagini di un moto perpetuo marionettistico… E si potrebbe continuare. La moda, l’architettura, le arti applicate, tutto viene scomposto e ricomposto in forme bizzarre, provocatorie, nuove.

La grande rassegna romana di oli, disegni, sculture, oggetti, documenti e filmati vuol essere una rapida ma efficace rilettura di un fenomeno che, senza che ce ne accorgiamo troppo, ha investito i nostri modi di comportamento e di guardare le cose.

Fra le numerose opere in mostra, val la pena soffermarci sul Nudo di Picasso del 1909, un corpo tenero sullo sfondo grigio perla, sezionato geometricamente, o sul Parco a Carrières-Saint Denis di Braque dello stesso anno, dove la natura è vista come un intreccio di solidi, in una atmosfera ormai astratta. Anche se ormai ci siamo abituati a queste espressioni d’arte, la visione dal vivo ridesta tutta la freschezza e la ribellione di una cultura che in fondo vuole dire ancora una volta, in diversi modi, la vita umana che scorre ed è sempre nuova. (Catalogo Skira)

Tiziano, Newton, Bruegel
Dopo Lotto, Giovanni Bellini, Tintoretto, arriva un altro grande veneto del Rinascimento al Quirinale, cioè Tiziano. In 40 opere da tutto il mondo l’affascinante percorso di un maestro del colore e della vita umana, grande come Shakespeare, che ha precorso tutta la pittura successiva. Ritrattista formidabile (L’Uomo dal guanto, Paolo III, Carlo V) di una umanità perfetta, narratore di scene bibliche (la Resurrezione, le Sacre Conversazioni) e mitologiche, Tiziano parte dalla freschezza giovanile di forme larghe e colori sgargianti per arrivare verso i novant’anni alle forme che sono puro colore, sinfonia delle tinte, in una visione dove l’universo è tutto un fuoco spirituale. Da non perdere.

Al Palazzo delle Esposizioni la rassegna di un fotografo di fama mondiale, un narciso della forma perfetta, della sensualità estetizzante come Helmut Newton, che ha creato un costume e un modo di concepire l’arte, partendo tuttavia dalle suggestioni manieristiche e barocche. Fino al 16/6.

Al Chiostro del Bramante fino al 3/6 la straordinaria rassegna della dinastia fiamminga dei Brüegel, e del loro mondo agreste e popolare.

In giro per l’Italia
A Verona da non perdere – dura sino al 1 aprile – Da Botticelli a Matisse volti e figure, capolavori del ritratto dal XV al XX secolo al Palazzo della Gran Guardia.

A Venezia la rassegna Fortuny e Wagner a Palazzo Fortuny, fino all’8/8, che indaga il rapporto tra il musicista, morto a Venezia, e la famiglia nel bicentenario wagneriano.

A Rovigo fino al 25/6 a Palazzo Roverella Il successo italiano a Parigi negli anni dell’Impressionismo indaga su un aspetto poco noto della nostra arte dell’Ottocento.

A Ravenna, Borderline, artisti tra normalità e follia, al Mart fino al 15/ 6, un percorso originale sul rapporto arte e pazzia da Bosch a Dalì.

A Firenze l’eccezionale rassegna La primavera del Rinascimento, 140 pezzi di scultura pittura e ceramica da tutto il mondo (catalogo Mandragora) a Palazzo Strozzi fino al 18/8. Da non perdere.

A Forlì Novecento, arte e vita fra le due guerre al Museo san Domenico, fino al 16/6. Un viaggio attraverso un bellissima esposizione di forme d’arte ancora poco note al grande pubblico. Da non perdere.

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