Un funzionario dell’Unione europea è rimasto ucciso in un bombardamento alla periferia di Damasco. Lo ha annunciato l’alto rappresentante per la Politica Estera Catherine Ashton secondo cui l’uomo, Ahmad Shihadeh, 32 anni di nazionalità siriana, “è morto mentre forniva aiuto umanitario alla comunità di Deraya” sobborgo della capitale.
Misna - “Mentre si avvicina il secondo anniversario della rivolta in Siria – ha sottolineato la Ashton in una nota diffusa a Bruxelles – chiedo ancora a tutte la parti di prendere misure urgenti per mettere fine alla violenza, che ha portato alla morte di circa 100.000 cittadini innocenti e oltre un milione di profughi che cercano rifugio nei paesi vicini”. I due anni dall’inizio delle rivolte nel paese ricorrono venerdì 15 marzo. Per l’occasione, l’ong ‘Save the children’ ha annunciato la pubblicazione di un rapporto con le testimonianze dirette dei bambini, costretti ad abbandonare le loro case in condizioni di grave pericolo, in difficoltà per trovare cibo a sufficienza o ricevere le cure necessarie se feriti o malati.
Sul piano politico, intanto, intanto, fonti dell’opposizione siriana hanno riferito che il leader della Coalizione nazionale, Moaz al Khatib, potrebbe dimettersi a causa di divergenze con altri esponenti dell’opposizione. Nelle ultime settimane, Al Khatib aveva aperto alla possibilità di un negoziato con il governo di Damasco per trovare una soluzione al conflitto. Una proposta che aveva ricevuto critiche e alimentato il dibattito anche in seno alla stessa opposizione che propende invece per la formazione di un governo ad interim e ad accettare il seggio proposto dalla Lega araba, per partecipare al vertice dell’organizzazione in programma a Doha a fine marzo.
Misna - “Mentre si avvicina il secondo anniversario della rivolta in Siria – ha sottolineato la Ashton in una nota diffusa a Bruxelles – chiedo ancora a tutte la parti di prendere misure urgenti per mettere fine alla violenza, che ha portato alla morte di circa 100.000 cittadini innocenti e oltre un milione di profughi che cercano rifugio nei paesi vicini”. I due anni dall’inizio delle rivolte nel paese ricorrono venerdì 15 marzo. Per l’occasione, l’ong ‘Save the children’ ha annunciato la pubblicazione di un rapporto con le testimonianze dirette dei bambini, costretti ad abbandonare le loro case in condizioni di grave pericolo, in difficoltà per trovare cibo a sufficienza o ricevere le cure necessarie se feriti o malati.
Sul piano politico, intanto, intanto, fonti dell’opposizione siriana hanno riferito che il leader della Coalizione nazionale, Moaz al Khatib, potrebbe dimettersi a causa di divergenze con altri esponenti dell’opposizione. Nelle ultime settimane, Al Khatib aveva aperto alla possibilità di un negoziato con il governo di Damasco per trovare una soluzione al conflitto. Una proposta che aveva ricevuto critiche e alimentato il dibattito anche in seno alla stessa opposizione che propende invece per la formazione di un governo ad interim e ad accettare il seggio proposto dalla Lega araba, per partecipare al vertice dell’organizzazione in programma a Doha a fine marzo.
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