È stato trovato, quanto ormai si dava per scontata la frattura definitiva nella maggioranza, un accordo per un nuovo esecutivo che rinsalda l’alleanza tra i partiti Ennahda, Ettakatol e Congresso per la Repubblica (Cpr).
Misna - Lo ha annunciato Ali Laarayedh, nominato a dirigere la nuova squadra di governo, che sarà presentata nelle prossime ore dopo la proposta di rito al presidente della Repubblica, Moncef Marzouki. Finora – riferisce la stampa tunisina – nessun dettaglio è trapelato sulla composizione dell’esecutivo e non è chiaro se la richieste dell’opposizione e dei partiti alleati di porre alla guida dei ministeri chiave di Difesa, Giustizia, Interni ed Esteri), personalità di alto profilo sganciate dai partiti, siano state accolte da Ennahda.
Ora occorrerà vedere di quali numeri il prossimo governo potrà contare prima di affrontare il giudizio dell’Assemblea costituente che, nel periodo di transizione dopo la caduta della dittatura, funge da Parlamento. In Ettakatol, infatti, come nel Cpr in molti hanno mostrato insofferenza verso i vertici accusati di essersi appiattiti sulle posizioni di Ennahda, mentre il partito confessionale appare spaccato tra chi sostenitori e contrati al progetto di Jebali di varare un governo di soli tecnici, per andare ad elezioni il prima possibile.
La Tunisia è preda alla peggior crisi istituzionale e di governo dalla Rivoluzione che ha portato alle caduta del regime di Zine el abidine Ben Ali, precipitata nel mese di febbraio con l’uccisione del leader di opposizione Chokri Belaid.
Misna - Lo ha annunciato Ali Laarayedh, nominato a dirigere la nuova squadra di governo, che sarà presentata nelle prossime ore dopo la proposta di rito al presidente della Repubblica, Moncef Marzouki. Finora – riferisce la stampa tunisina – nessun dettaglio è trapelato sulla composizione dell’esecutivo e non è chiaro se la richieste dell’opposizione e dei partiti alleati di porre alla guida dei ministeri chiave di Difesa, Giustizia, Interni ed Esteri), personalità di alto profilo sganciate dai partiti, siano state accolte da Ennahda.
Ora occorrerà vedere di quali numeri il prossimo governo potrà contare prima di affrontare il giudizio dell’Assemblea costituente che, nel periodo di transizione dopo la caduta della dittatura, funge da Parlamento. In Ettakatol, infatti, come nel Cpr in molti hanno mostrato insofferenza verso i vertici accusati di essersi appiattiti sulle posizioni di Ennahda, mentre il partito confessionale appare spaccato tra chi sostenitori e contrati al progetto di Jebali di varare un governo di soli tecnici, per andare ad elezioni il prima possibile.
La Tunisia è preda alla peggior crisi istituzionale e di governo dalla Rivoluzione che ha portato alle caduta del regime di Zine el abidine Ben Ali, precipitata nel mese di febbraio con l’uccisione del leader di opposizione Chokri Belaid.
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