I nostri due Marò sono tornati per essere sottoposti a processo dalla giustizia indiana
Sono stati fatti rientrare in India per mille e una ragione. Si dice per mantenere fede alla parola data dal governo italiano, si dice perché abbiamo avuto l’assicurazione che non verranno comunque condannati a morte e che se risulteranno colpevoli potranno scontare la pena detentiva in patria. Auspichiamo che tutto ciò corrisponda a verità e non piuttosto ad un escamotage per placare la sete di vendetta di molta parte della popolazione, che pensa ai nostri come crudeli assassini. “L’Italia ha accettato di disporre il ritorno dei marò dopo le nostre assicurazioni che essi non correvano alcun rischio di arresto. Il loro processo in India non rientrava nei rarissimi casi in cui è prevista l’applicazione della pena di morte”, ha precisato in parlamento il Ministro degli Esteri indiano, Salman Kurshid.
Comunque questa faccenda non è chiara: da dichiarazioni rilasciate dal comandante in seconda della nave italiana si è venuto a sapere che la Lexia era in acque internazionali e che i 2 marò spararono in acqua. Dopo ci fu un conflitto a fuoco fra la barca e un'altra, forse della polizia indiana, e qui furono uccisi i due pescatori. Perché non si sono sviscerate a fondo le dichiarazioni di questo ufficiale?
I commenti in rete dei lettori non si sprecano e non sono certo teneri nei confronti dei nostri governanti. Il ripensamento improvviso lascia disorientati. I due giovani hanno accettato la decisione che li riporta in quel paese ostile quasi senza batter ciglio: dimostrazione di onore, di coraggio e ubbidienza, valori ormai desueti per la gran parte del panorama italiano. Non per nulla, analizzando la situazione politica italiana, scrive in un commento lo 'Spiegel' giornale tedesco, la formazione di un nuovo governo in Italia si riduce a una lotta di uomini vecchi, sottolineando che le chance di arrivare alla formazione di un nuovo esecutivo sono scarse, poiché gli interessi di parte sono troppo potenti. E in effetti i maggiori personaggi politici in gioco, da Bersani a Grillo, da Monti a Berlusconi, hanno superato di poco o di parecchio i 60 anni; il settimanale scrive che sono litigiosi da anni, alcuni cocciuti come muli e stizzosi. Nel frattempo, il Paese è economicamente al tracollo, il numero dei disoccupati cresce, come pure quello dei fallimenti delle imprese. Questo lo sprezzante giudizio.
Tornando ai marò, per il Cocer Interforze suona incomprensibile la decisione del governo italiano di rimandare in India i due fucilieri di Marina indagati dalla giustizia indiana. Nella considerazione che non vengano modificate sia la sicurezza giuridica che l'incolumità fisica del personale lì impiegato - ha fatto sapere l'organismo - si auspica l'immediato rimpatrio di tutto il personale di quel prestigioso reparto, attualmente impegnato a garantire la sicurezza internazionale a bordo delle navi mercantili italiane. Il Cocer ha anche sottolineato gli enormi rischi a cui sono esposti per la loro incolumità fisica in ragione del delicato servizio svolto, anche se, negli ultimi tempi, le forze armate e le forze di polizia non sono difese da coloro che li sfruttano solo allo scopo di preservare l'ordine e la sicurezza pubblica in Italia ed all'estero per poi abbandonarli a se stessi, allorquando si verifica il primo problema. E se lo scrive il Cocer...
di Silvio Foini
Sono stati fatti rientrare in India per mille e una ragione. Si dice per mantenere fede alla parola data dal governo italiano, si dice perché abbiamo avuto l’assicurazione che non verranno comunque condannati a morte e che se risulteranno colpevoli potranno scontare la pena detentiva in patria. Auspichiamo che tutto ciò corrisponda a verità e non piuttosto ad un escamotage per placare la sete di vendetta di molta parte della popolazione, che pensa ai nostri come crudeli assassini. “L’Italia ha accettato di disporre il ritorno dei marò dopo le nostre assicurazioni che essi non correvano alcun rischio di arresto. Il loro processo in India non rientrava nei rarissimi casi in cui è prevista l’applicazione della pena di morte”, ha precisato in parlamento il Ministro degli Esteri indiano, Salman Kurshid.
Comunque questa faccenda non è chiara: da dichiarazioni rilasciate dal comandante in seconda della nave italiana si è venuto a sapere che la Lexia era in acque internazionali e che i 2 marò spararono in acqua. Dopo ci fu un conflitto a fuoco fra la barca e un'altra, forse della polizia indiana, e qui furono uccisi i due pescatori. Perché non si sono sviscerate a fondo le dichiarazioni di questo ufficiale?
I commenti in rete dei lettori non si sprecano e non sono certo teneri nei confronti dei nostri governanti. Il ripensamento improvviso lascia disorientati. I due giovani hanno accettato la decisione che li riporta in quel paese ostile quasi senza batter ciglio: dimostrazione di onore, di coraggio e ubbidienza, valori ormai desueti per la gran parte del panorama italiano. Non per nulla, analizzando la situazione politica italiana, scrive in un commento lo 'Spiegel' giornale tedesco, la formazione di un nuovo governo in Italia si riduce a una lotta di uomini vecchi, sottolineando che le chance di arrivare alla formazione di un nuovo esecutivo sono scarse, poiché gli interessi di parte sono troppo potenti. E in effetti i maggiori personaggi politici in gioco, da Bersani a Grillo, da Monti a Berlusconi, hanno superato di poco o di parecchio i 60 anni; il settimanale scrive che sono litigiosi da anni, alcuni cocciuti come muli e stizzosi. Nel frattempo, il Paese è economicamente al tracollo, il numero dei disoccupati cresce, come pure quello dei fallimenti delle imprese. Questo lo sprezzante giudizio.
Tornando ai marò, per il Cocer Interforze suona incomprensibile la decisione del governo italiano di rimandare in India i due fucilieri di Marina indagati dalla giustizia indiana. Nella considerazione che non vengano modificate sia la sicurezza giuridica che l'incolumità fisica del personale lì impiegato - ha fatto sapere l'organismo - si auspica l'immediato rimpatrio di tutto il personale di quel prestigioso reparto, attualmente impegnato a garantire la sicurezza internazionale a bordo delle navi mercantili italiane. Il Cocer ha anche sottolineato gli enormi rischi a cui sono esposti per la loro incolumità fisica in ragione del delicato servizio svolto, anche se, negli ultimi tempi, le forze armate e le forze di polizia non sono difese da coloro che li sfruttano solo allo scopo di preservare l'ordine e la sicurezza pubblica in Italia ed all'estero per poi abbandonarli a se stessi, allorquando si verifica il primo problema. E se lo scrive il Cocer...
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Sono presenti 13 commenti
I tedeschi tacciano e non si permettono di esaminare la nostra situazione. AL tracollo saranno loro, visto come stan bene! Per i maro', spero che non siano l'ennesima vittima di un governo debole e incapace. Possibile che non possiamo far niente per difenderli?
Siamo i giullari d'Europa. Grazie Berlusconi! Vattene a casa con il tuo harem e sparisci dalla scena. Governi di derelitti e dementi. Queste le cause.
se prodi mortadella fosse eletto presidente della repubblica mi trasferisco in Russia. Almeno li sono comunisti doc e non fasulli e fancazzisti.
Ci siamo inchinati alla Germania e ora anche all'India. Presto si farà avanti il Burundi...
Andate a ca...re! Riportare subito a casa i due marò. Ma siete malati mentali o cosa?
Alberto
Siamo un paese senza più onore.
Non ci resta che piangere.
Mariangela da Roma.
Il Cocer ha ragione, le forze di polizia servono solo a parargli il c...o alla casta ma se un soldato ha bisogno di aiuto voltano il ghigno dall'altra parte. Figura di m..da di questi imbecilli al governo. Ma che pena, che schifo! Tutti a casa. Elezioni di nuovo e che la sia finita di farci prendere in giro dal mondo intero. Geronimo
Ora gli indiani smentiscono di aver assicurato all'Italia che non ci sarà pena di morte. Allora cosa farà il governo? Li lascerà eventualmente impiccare? Se succedesse non so come la metteranno gli italiani. Credo che finirebbe immediatamente la legislatura anche se fosse appena nata.
Andrea
Mancava questo fatto al governo Monti, poi le ha fatte tutte! Tecnici? No imbecilli superpagati!
Mario
Gli indiani stanno cercando capri espiatori e i nostri Signori Governanti, per non perdere il sostegno della Piaggio & Company, glieli stanno servendo sul piatto d'argento. Io mi dissocio da quella gente. Io sono Italiana, loro no! Sono solo dei venduti! F.
Che desolazione....siamo sempre stati gli zimbelli del mondo con l'allora stupido slogan: "Spaghetti,pizza e mandolino"...divenuto poi: " Spaghetti, mafia e mandolino" che ora diverrà: "Spaghetti, codardi e mandolino"!!!
Pare che il capo delle forze armate abbia chiesto l'immediato rimpatrio dei due Marò dall'India. Qualcuno può confermare? Speriamo ormai nei militari dato che i politici sono dei cialtroni. Fa comodo al governo mantenere buoni rapporti con gli indiani forse per via della Piaggio/Fiat e altri che lavorano là?
Giuliano
Vero.Il capo delle ff.aa. si é stufato della farsa in corso e attaccato duramente il ministro.
L'unica cosa che mi viene in mente è VERGOGNA...vergogna per quelli che ci governano ma anche ORGOGLIO..orgogliosa di avere in questo "bel paese" persone come i nostri marò!!!
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