Una fiaba per adulti ormai adulterati

di Silvio Foini

Uno mi ha raccontato di aver fatto uno strano sogno, l’altra notte, ma siccome si dice che i sogni muoiono all’alba, è rimasto “attapirato” quando ha riaperto gli occhi. Dice: “Mi sono addormentato a tarda notte esausto dopo ‘Porta a porta’ e non ho spento la tv. Avevo negli occhi il vascone del parlamento e di tutti i suoi abitanti che urlavano nomi conosciuti, tipo lo smacchiator cortese, il rottamatore, l’immarcescibile Berlusconi e poi altri quasi mai uditi nei miei quarant’anni. Non era possibile fare un nuovo governo e Napolitano, stufo di quella orrenda cagnara, aveva avanzato una proposta e tutti si erano azzittiti!”. “Che aveva mai detto di così potente?” gli ho domandato al colmo della curiosità. Mi ha risposto: “Il Presidente ha detto: «Attenzione, masnada infame, che lancio un referendum: Repubblica o Monarchia? E così tagliamo la testa al toro e andate tutti a ramengo, che per voi sarebbe il miglior posto!».

“E’ proprio un sogno, amico mio! Pensa se Napolitano potrebbe mai dire una cosa simile!”. “Naturalmente! E’ un sogno ma non sarebbe male! Lui è già re, no? Che ci vorrebbe a licenziare tutti questi ragazzacci che sono così rissosi e indisciplinati?”. Gli ho risposto: “Va bene, ma chi ci mette primo ministro?”. “Aveva scelto Matteo Renzi come erede della nuova dinastia”. “Ma non sarebbe stato più giusto Emanuele Filiberto di Savoia?”. “No, quello no. Non è tanto per il cognome ma perché è poco comunista”.

I sogni sono strampalati, lo sappiamo, ma in questo periodo lasciateci sognare. Almeno questo! Scherzi a parte, speriamo che la nostra Italia vada avanti, perché indietro sarebbe buio pesto.