Si chiamano “Anonymous Movimento 5 Stelle leak”, si ispirano a WikiLeaks e minacciano di divulgare il contenuto di 7.600 mail di deputati grillini se le loro richieste non verranno esaudite (guarda il video).
di Ilaria Sulla
Quello che questi pirati del web vogliono è l’esplicita comunicazione dei redditi di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio e dei ricavi di blog grillino e correlati. Se questa richiesta non sarà ascoltata, minacciano di pubblicare ogni settimana la cartella di posta elettronica di un deputato grillino. La prima vittima è Giulia Sarti, deputata ventiseienne del M5S e capolista grillina per l’Emilia-Romagna. Sarebbero migliaia di corrispondenze, per un totale di circa 1,2 Gigabyte di spazio, che coprirebbero tutto il 2012 per arrivare alle ultime settimane. Conterrebbero tutte le discussioni interne al Movimento ma anche numeri telefonici personali ed altri dati privati.
I violatori di posta elettronica si definiscono “hacker del Pd” ma il Partito Democratico non ha atteso molto prima di smentire qualsiasi connessione col gruppo in questione. I pirati hanno comunque divulgato un video di un paio di minuti che mostra i volti dei grillini presi di mira e le motivazioni che spingono il gruppo a compiere questo furto di dati. Scrivono: “Vi abbiamo osservato per lungo tempo. Abbiamo studiato ogni vostra mossa. E siamo rimasti delusi. Un movimento che poteva portare una speranza è finito per arricchire pochi. Promuovete la trasparenza, ma non la praticate in casa. È venuto il momento della resa dei conti. Abbiamo una copia di tutte le vostre email. Se non le volete vedere pubblicate, dovete soddisfare alle nostre richieste”.
Scrive il Movimento 5 Stelle alla Camera in un comunicato: “In merito alla notizia di una violazione degli indirizzi di posta elettronica di diversi deputati del Movimento 5 Stelle, compiuta da sedicenti hacker del Pd, e alla minaccia di pubblicare settimanalmente i contenuti delle mail violate e tenute sotto controllo da mesi, teniamo a puntualizzare che i nostri parlamentari non hanno nulla da nascondere”. “A questi pirati elettronici – affermano i grillini - che siamo convinti nulla abbiano a che fare col Partito Democratico, consigliamo di recarsi nelle Camere di Commercio e nelle Agenzie delle Entrate competenti territorialmente per aver accesso a bilanci e dichiarazioni dei redditi. Non saranno certamente le minacce a fermare il percorso di profondo rinnovamento che il M5S sta portando dentro i palazzi del potere”.
In effetti non si tratta della prima volta che qualcuno tenta di sabotare i 5 Stelle. Quando infatti i grillini hanno lanciato le Quirinarie, ovvero la votazione online per il candidato al Colle proposto dal Movimento, si era verificata un’intrusione esterna che aveva impedito l’esatto conteggio dei voti. Le votazioni si sono dovute ripetere con una sicurezza più forte per evitare un secondo attacco hacker.
In merito alla violazione delle caselle di posta elettronica, la Procura di Roma ha già aperto un’inchiesta. La polizia postale intende scoprire da quali computer è partita la violazione delle caselle di posta elettronica e chi sono i responsabili.
di Ilaria Sulla
Quello che questi pirati del web vogliono è l’esplicita comunicazione dei redditi di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio e dei ricavi di blog grillino e correlati. Se questa richiesta non sarà ascoltata, minacciano di pubblicare ogni settimana la cartella di posta elettronica di un deputato grillino. La prima vittima è Giulia Sarti, deputata ventiseienne del M5S e capolista grillina per l’Emilia-Romagna. Sarebbero migliaia di corrispondenze, per un totale di circa 1,2 Gigabyte di spazio, che coprirebbero tutto il 2012 per arrivare alle ultime settimane. Conterrebbero tutte le discussioni interne al Movimento ma anche numeri telefonici personali ed altri dati privati.
I violatori di posta elettronica si definiscono “hacker del Pd” ma il Partito Democratico non ha atteso molto prima di smentire qualsiasi connessione col gruppo in questione. I pirati hanno comunque divulgato un video di un paio di minuti che mostra i volti dei grillini presi di mira e le motivazioni che spingono il gruppo a compiere questo furto di dati. Scrivono: “Vi abbiamo osservato per lungo tempo. Abbiamo studiato ogni vostra mossa. E siamo rimasti delusi. Un movimento che poteva portare una speranza è finito per arricchire pochi. Promuovete la trasparenza, ma non la praticate in casa. È venuto il momento della resa dei conti. Abbiamo una copia di tutte le vostre email. Se non le volete vedere pubblicate, dovete soddisfare alle nostre richieste”.
Scrive il Movimento 5 Stelle alla Camera in un comunicato: “In merito alla notizia di una violazione degli indirizzi di posta elettronica di diversi deputati del Movimento 5 Stelle, compiuta da sedicenti hacker del Pd, e alla minaccia di pubblicare settimanalmente i contenuti delle mail violate e tenute sotto controllo da mesi, teniamo a puntualizzare che i nostri parlamentari non hanno nulla da nascondere”. “A questi pirati elettronici – affermano i grillini - che siamo convinti nulla abbiano a che fare col Partito Democratico, consigliamo di recarsi nelle Camere di Commercio e nelle Agenzie delle Entrate competenti territorialmente per aver accesso a bilanci e dichiarazioni dei redditi. Non saranno certamente le minacce a fermare il percorso di profondo rinnovamento che il M5S sta portando dentro i palazzi del potere”.
In effetti non si tratta della prima volta che qualcuno tenta di sabotare i 5 Stelle. Quando infatti i grillini hanno lanciato le Quirinarie, ovvero la votazione online per il candidato al Colle proposto dal Movimento, si era verificata un’intrusione esterna che aveva impedito l’esatto conteggio dei voti. Le votazioni si sono dovute ripetere con una sicurezza più forte per evitare un secondo attacco hacker.
In merito alla violazione delle caselle di posta elettronica, la Procura di Roma ha già aperto un’inchiesta. La polizia postale intende scoprire da quali computer è partita la violazione delle caselle di posta elettronica e chi sono i responsabili.
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Sono presenti 2 commenti
Mi chiedo cosa ne pensi una testata cattolica, oltretutto presente sul web, delle a dir poco imbarazzanti affermazioni del "Vescovo" (molto virgolettato, perchè per me i vescovi sono ben altro) di Ferrara, Luigi Negri, che ammonisce il guru 5 Stelle quando nel videomessaggio su Youtube afferma che “l’uomo è Dio”: "La rete è il sentiero polveroso del nulla". Anche voi vi sentite "sentiero polveroso" visto che lavorate solo sul web? E poi, lui che ci fa sul web, se poi demonizza la rete e un movimento politico in modo così plateale? Ci manca solo un bel processo davanti la santa inquisizione stile Galileo Galilei, e il cerchio è completo! Sarei curioso di sapere se questo signore ha mai toccato un PC, sa a cosa può servire, ne sappia quali sono le utilità, ed anche gli svantaggi che comporta: mi permetto di esprimere qualche dubbio. Personalmente ho fiducia che i cattolici sapranno ben usare la propria testa per valutare certe affermazioni di parte di un uomo di CL, movimento che ha saputo esprimere personalità come quella del presidente lla Regione Lombardia Formigoni. Su questi però non ha avuto nulla da dire, in quanto "ateo devoto", nonchè baciapile dei preti. Con buona pace del Vangelo. Ma chi l'ha reso vescovo?
gli hacker perseguitano i grillini e loro perseguitano noi! Non se ne può più di questa banda
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