Un tesoro dimenticato e offuscato da Piazza dei Miracoli...
Pisa, una delle città universitarie più rinomate d'Italia e d'Europa, è conosciuta soprattutto per la Torre: e infatti è proprio nella "Piazza dei Miracoli" che si concentra la maggior parte del turismo italiano e internazionale. Ma forse non tutti sono a conoscenza che a qualche centinaio di metri di distanza esiste un meraviglioso museo che accoglie una delle più importanti collezioni di arte medievale d'Italia, oltre alle opere di grandi artisti del Rinascimento come Donatello, Masaccio, Beato Angelico: è il Museo Nazionale di San Matteo, un po’ fuori dal classico percorso turistico, in Piazza San Matteo in Soarta sul Lungarno. Ad un turista come me, venuto da Roma e quindi avvezzo a meraviglie artistiche straordinarie, questo piccolo museo ha letteralmente estasiato per il fascino della pittura duecentesca e quattrocentesca, quasi racchiusa in questo scrigno dimenticato, che anticamente era un convento di monache benedettine e poi alla fine della seconda guerra mondiale diventò proprietà dello Stato e venne trasformato in museo.
La facciata odierna, dove c’è l’ingresso, ha uno stile classico e insieme alle parti laterali racchiude un cortile interno. Le prime sale sono dedicate ai ritrovamenti archeologici che sono stati fatti nel territorio pisano e ad una vasta collezione di ceramiche medievali, soprattutto bacini a uso domestico nelle zone islamiche che poi diventarono elementi decorativi sulle pareti esterne delle chiese pisane.
La sala delle croci dipinte è quella più rappresentativa e affascinante: una firmata di Berlinghiero Berlinghieri, una di Giunta Pisano, importantissima dato che probabilmente è la terza croce d’altare che ci è pervenuta dell’artista, e la Croce di San Matteo del Maestro Bizantino, un artista anonimo che lavorò a Pisa, la cui opera è ritenuta fondamentale per l’iconografia del Christus patiens, il Cristo sofferente, contrapposto al Cristo trionfante e glorioso che manifesta tutt’altra dimensione pittorica.
La sala dedicata alla pittura del Trecento custodisce il famoso Polittico di Santa Caterina d’Alessandria, opera di Simone Martini, attualmente in restauro: ben 43 figure sono rappresentate a mezzobusto con al centro la Madonna col Bambino. Uno scambio di considerazioni artistiche con i restauratori mi hanno fatto apprezzare l’immenso valore di questa opera, che letteralmente risorgeva proprio a Pasqua dalle loro sapienti mani. Un altro polittico particolare è quello realizzato da Francesco Traini, seguace di Martini, in cui al centro compare la figura intera di San Domenico e ai lati episodi della sua vita.
Incantevole è la Madonna del latte, in marmo con particolari dorati, creata da Andrea Pisano e da suo figlio Nino: si rimane estasiati a contemplarla. Al tempo era un’opera innovativa e forse anche un po’ trasgressiva, per l’espressività con cui la Madonna sta allattando il suo Bambino e per le linee curve che caratterizzano la scultura. Di Andrea Pisano è anche l’Angelo annunciante, molto suggestivo per il modo in cui l’artista è riuscito a far sembrare stoffa il suo vestito.
Per la sezione quattrocentesca si può ammirare la Madonna dell’Umiltà di Gentile da Fabriano, nonché lo stesso tema proposto da Beato Angelico. Nel secondo caso ci si avvicina di più a una resa rinascimentale, mentre nel primo siamo ancora di fronte a uno stile tardo gotico. Inoltre troviamo il San Paolo di Masaccio, la Sacra Conversazione del Ghirlandaio e il busto-reliquiario di San Lussorio, meglio conosciuto come San Rossore, opera in bronzo di Donatello che doveva contenere il cranio del santo.
Insomma, non fermatevi solo in Piazza dei Miracoli, turisti italiani e stranieri, ma entrate anche nel Museo di San Matteo!
di Carlo Mafera
Pisa, una delle città universitarie più rinomate d'Italia e d'Europa, è conosciuta soprattutto per la Torre: e infatti è proprio nella "Piazza dei Miracoli" che si concentra la maggior parte del turismo italiano e internazionale. Ma forse non tutti sono a conoscenza che a qualche centinaio di metri di distanza esiste un meraviglioso museo che accoglie una delle più importanti collezioni di arte medievale d'Italia, oltre alle opere di grandi artisti del Rinascimento come Donatello, Masaccio, Beato Angelico: è il Museo Nazionale di San Matteo, un po’ fuori dal classico percorso turistico, in Piazza San Matteo in Soarta sul Lungarno. Ad un turista come me, venuto da Roma e quindi avvezzo a meraviglie artistiche straordinarie, questo piccolo museo ha letteralmente estasiato per il fascino della pittura duecentesca e quattrocentesca, quasi racchiusa in questo scrigno dimenticato, che anticamente era un convento di monache benedettine e poi alla fine della seconda guerra mondiale diventò proprietà dello Stato e venne trasformato in museo.
La facciata odierna, dove c’è l’ingresso, ha uno stile classico e insieme alle parti laterali racchiude un cortile interno. Le prime sale sono dedicate ai ritrovamenti archeologici che sono stati fatti nel territorio pisano e ad una vasta collezione di ceramiche medievali, soprattutto bacini a uso domestico nelle zone islamiche che poi diventarono elementi decorativi sulle pareti esterne delle chiese pisane.
La sala delle croci dipinte è quella più rappresentativa e affascinante: una firmata di Berlinghiero Berlinghieri, una di Giunta Pisano, importantissima dato che probabilmente è la terza croce d’altare che ci è pervenuta dell’artista, e la Croce di San Matteo del Maestro Bizantino, un artista anonimo che lavorò a Pisa, la cui opera è ritenuta fondamentale per l’iconografia del Christus patiens, il Cristo sofferente, contrapposto al Cristo trionfante e glorioso che manifesta tutt’altra dimensione pittorica.
La sala dedicata alla pittura del Trecento custodisce il famoso Polittico di Santa Caterina d’Alessandria, opera di Simone Martini, attualmente in restauro: ben 43 figure sono rappresentate a mezzobusto con al centro la Madonna col Bambino. Uno scambio di considerazioni artistiche con i restauratori mi hanno fatto apprezzare l’immenso valore di questa opera, che letteralmente risorgeva proprio a Pasqua dalle loro sapienti mani. Un altro polittico particolare è quello realizzato da Francesco Traini, seguace di Martini, in cui al centro compare la figura intera di San Domenico e ai lati episodi della sua vita.
Incantevole è la Madonna del latte, in marmo con particolari dorati, creata da Andrea Pisano e da suo figlio Nino: si rimane estasiati a contemplarla. Al tempo era un’opera innovativa e forse anche un po’ trasgressiva, per l’espressività con cui la Madonna sta allattando il suo Bambino e per le linee curve che caratterizzano la scultura. Di Andrea Pisano è anche l’Angelo annunciante, molto suggestivo per il modo in cui l’artista è riuscito a far sembrare stoffa il suo vestito.
Per la sezione quattrocentesca si può ammirare la Madonna dell’Umiltà di Gentile da Fabriano, nonché lo stesso tema proposto da Beato Angelico. Nel secondo caso ci si avvicina di più a una resa rinascimentale, mentre nel primo siamo ancora di fronte a uno stile tardo gotico. Inoltre troviamo il San Paolo di Masaccio, la Sacra Conversazione del Ghirlandaio e il busto-reliquiario di San Lussorio, meglio conosciuto come San Rossore, opera in bronzo di Donatello che doveva contenere il cranio del santo.
Insomma, non fermatevi solo in Piazza dei Miracoli, turisti italiani e stranieri, ma entrate anche nel Museo di San Matteo!
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