Rimanete saldi nel cammino della fede con la ferma speranza nel Signore, Lui ci dà il coraggio di andare controcorrente.
Radio Vaticana - Papa Francesco ha rivolto questo invito alle oltre 100 mila persone presenti questa mattina in piazza San Pietro per la Messa con il Rito della Confermazione. Quarantaquattro fedeli provenienti da tutto il mondo sono stati infatti cresimati, esprimendo così la piena e libera decisione di aderire alla fede battesimale. A tutti loro è stato donata una foto del Papa autografata, a ricordo della Giornata. Alessandro Guarasci: ascolta
Qui a San Pietro sono arrivati migliaia di fedeli, soprattutto giovani, che hanno deciso di “credere e di convertire il cuore” come ha detto mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della nuova evangelizzazione. I 44 fedeli che hanno ricevuto il sacramento della Confermazione sono arrivati da ogni angolo del mondo, dal Congo, alla Colombia, dalle Filippine all’Irlanda solo per fare alcuni esempi. Si tratta per lo più di giovani ma anche di adulti. Sono qui a rappresentare le tante realtà in cui la Chiesa è presente, realtà di guerra e sofferenza, realtà dove i cristiani sono discriminati per la loro fede, ma c’è anche il ricco Occidente, come anche l’Emilia colpita da terremoto e che fa ancora fatica a rialzarsi. A tutti loro è andato l’incoraggiamento di Papa Francesco, affinché giochino la “vita per grandi ideali”.
"Seguire il Signore, lasciare che il suo Spirito trasformi le nostre zone d’ombra, i nostri comportamenti che non sono secondo Dio e lavi i nostri peccati, è un cammino che incontra tanti ostacoli, fuori di noi, nel mondo in cui viviamo, e anche dentro di noi, nel cuore, che spesso non ci comprende, e anche dentro di noi, nel nostro cuore. Ma le difficoltà, le tribolazioni, fanno parte della strada per giungere alla gloria di Dio, come per Gesù, che è stato glorificato sulla Croce; le incontreremo sempre nella vita! Non scoraggiarsi: abbiamo la forza dello Spirito per vincere le nostre tribolazioni".
Piazza San Pietro era piena in ogni suo angolo, complice anche la bella giornata di sole che ha favorito l’afflusso dei fedeli. A loro e ai cresimandi si è rivolto il Pontefice che ha invitato tutti a “rimanere saldi nel cammino della fede con la ferma speranza nel Signore”.
"Sentite bene, giovani: andare controcorrente, questo fa bene al cuore, ma ci vuole il coraggio per andare controcorrente e Lui ci dà questo coraggio. Non ci sono difficoltà, tribolazioni, incomprensioni che ci devono far paura se rimaniamo uniti a Dio come i tralci sono uniti alla vite, se non perdiamo l’amicizia con Lui, se gli facciamo sempre più spazio nella nostra vita. Questo anche e soprattutto se ci sentiamo poveri, deboli, peccatori, perché Dio dona forza alla nostra debolezza, ricchezza alla nostra povertà, conversione e perdono al nostro peccato".
Dunque un invito a sperare, ad avere fiducia in Dio, perché “con Lui – ha detto il Santo Padre – possiamo fare cose grandi, ci farà sentire la gioia di essere suoi discepoli, suoi testimoni”. Sui volti e nelle voci di questi giovani c'è emozione quando il Papa impartisce loro il Sacramento. Nel pomeriggio, poi, i giovani si riuniranno in aula Paolo VI per un momento di festa e per l’ascolto di tre testimonianze: quella di Paolo che parlerà della sua esperienza in Cina, di Malia che racconterà la conversione del papà per le sue insistenti preghiere e quella della catechista Adriana Trujillo di Bogotà.
Ma come è stato accolto tra i fedeli in piazza San Pietro l'invito ai giovani di Papa Francesco a non scoraggiarsi ed andare avanti con la forza dello Spirito. Ascoltiamo alcuni commenti raccolti da Marina Tomarro. ascolta
R. - Impegnandosi a sopportare gli altri, ad avere più pazienza e cercare di non scoraggiarsi di fronte ai problemi della vita che ci sono tutti i giorni.
R. - Dobbiamo con gioia andare avanti, effettivamente senza scoraggiarsi, perché tanto poi alla fine non serve a nulla.
D. - Il Papa ha invitato anche ad andare controcorrente, a non seguire sempre la massa, come si fa?
R. - Non è facile perché il mondo fa un grande rumore… Come dice San Paolo, imitare Gesù Cristo, nelle nostre possibilità, con i nostri limiti, però almeno provarci.
R. - Cercare di aprire gli occhi, di essere onesti, soprattutto con se stessi e poi con gli altri.
R. - Non fermarci a costruire soltanto per noi stessi, per la nostra individualità, a un obiettivo che può essere realizzato con più facilità ma che in fondo soddisfa solo noi stessi, e quindi cercare di perseguire un bene comune.
R. - Grazie alla fede e, quindi, non uniformarsi ai valori che non sono tali e che ci vengono proposti dalla società, dai media, e da quello che stiamo vivendo in questo tempo, ma cercare una verità. In questo il Papa ci sta aiutando, a risvegliarci in questo senso.
D. - Il Papa ci ha invitato anche a seguire i grandi ideali, a prendere questi come esempi…
R. – Un grande ideale da riscoprire sicuramente è la famiglia. Penso che sia alla base di tutto. Penso sia da che lì che parte tutto quanto, dalla Sacra famiglia. Una vita semplice ma fatta di concretezza.
R. – Secondo me quello che manca tantissimo è il rispetto, proprio verso il prossimo. Sembra quasi che tutto sia scontato, invece è importante anche fermarsi a pensare a questo. Poi, naturalmente il valore della famiglia, il valore dell’amicizia, che però secondo me sono tutte cose un po’ correlate. Quindi, non più solo l’egoismo ma pensare anche al prossimo.
R. - Sicuramente la famiglia, partendo dalla famiglia e andando avanti, credere in tutto non è facile in questo momento, però sicuramente se abbiamo un appoggio in una persona come il Papa, questo ci aiuta.
Radio Vaticana - Papa Francesco ha rivolto questo invito alle oltre 100 mila persone presenti questa mattina in piazza San Pietro per la Messa con il Rito della Confermazione. Quarantaquattro fedeli provenienti da tutto il mondo sono stati infatti cresimati, esprimendo così la piena e libera decisione di aderire alla fede battesimale. A tutti loro è stato donata una foto del Papa autografata, a ricordo della Giornata. Alessandro Guarasci: ascolta
Qui a San Pietro sono arrivati migliaia di fedeli, soprattutto giovani, che hanno deciso di “credere e di convertire il cuore” come ha detto mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della nuova evangelizzazione. I 44 fedeli che hanno ricevuto il sacramento della Confermazione sono arrivati da ogni angolo del mondo, dal Congo, alla Colombia, dalle Filippine all’Irlanda solo per fare alcuni esempi. Si tratta per lo più di giovani ma anche di adulti. Sono qui a rappresentare le tante realtà in cui la Chiesa è presente, realtà di guerra e sofferenza, realtà dove i cristiani sono discriminati per la loro fede, ma c’è anche il ricco Occidente, come anche l’Emilia colpita da terremoto e che fa ancora fatica a rialzarsi. A tutti loro è andato l’incoraggiamento di Papa Francesco, affinché giochino la “vita per grandi ideali”.
"Seguire il Signore, lasciare che il suo Spirito trasformi le nostre zone d’ombra, i nostri comportamenti che non sono secondo Dio e lavi i nostri peccati, è un cammino che incontra tanti ostacoli, fuori di noi, nel mondo in cui viviamo, e anche dentro di noi, nel cuore, che spesso non ci comprende, e anche dentro di noi, nel nostro cuore. Ma le difficoltà, le tribolazioni, fanno parte della strada per giungere alla gloria di Dio, come per Gesù, che è stato glorificato sulla Croce; le incontreremo sempre nella vita! Non scoraggiarsi: abbiamo la forza dello Spirito per vincere le nostre tribolazioni".
Piazza San Pietro era piena in ogni suo angolo, complice anche la bella giornata di sole che ha favorito l’afflusso dei fedeli. A loro e ai cresimandi si è rivolto il Pontefice che ha invitato tutti a “rimanere saldi nel cammino della fede con la ferma speranza nel Signore”.
"Sentite bene, giovani: andare controcorrente, questo fa bene al cuore, ma ci vuole il coraggio per andare controcorrente e Lui ci dà questo coraggio. Non ci sono difficoltà, tribolazioni, incomprensioni che ci devono far paura se rimaniamo uniti a Dio come i tralci sono uniti alla vite, se non perdiamo l’amicizia con Lui, se gli facciamo sempre più spazio nella nostra vita. Questo anche e soprattutto se ci sentiamo poveri, deboli, peccatori, perché Dio dona forza alla nostra debolezza, ricchezza alla nostra povertà, conversione e perdono al nostro peccato".
Dunque un invito a sperare, ad avere fiducia in Dio, perché “con Lui – ha detto il Santo Padre – possiamo fare cose grandi, ci farà sentire la gioia di essere suoi discepoli, suoi testimoni”. Sui volti e nelle voci di questi giovani c'è emozione quando il Papa impartisce loro il Sacramento. Nel pomeriggio, poi, i giovani si riuniranno in aula Paolo VI per un momento di festa e per l’ascolto di tre testimonianze: quella di Paolo che parlerà della sua esperienza in Cina, di Malia che racconterà la conversione del papà per le sue insistenti preghiere e quella della catechista Adriana Trujillo di Bogotà.
Ma come è stato accolto tra i fedeli in piazza San Pietro l'invito ai giovani di Papa Francesco a non scoraggiarsi ed andare avanti con la forza dello Spirito. Ascoltiamo alcuni commenti raccolti da Marina Tomarro. ascolta
R. - Impegnandosi a sopportare gli altri, ad avere più pazienza e cercare di non scoraggiarsi di fronte ai problemi della vita che ci sono tutti i giorni.
R. - Dobbiamo con gioia andare avanti, effettivamente senza scoraggiarsi, perché tanto poi alla fine non serve a nulla.
D. - Il Papa ha invitato anche ad andare controcorrente, a non seguire sempre la massa, come si fa?
R. - Non è facile perché il mondo fa un grande rumore… Come dice San Paolo, imitare Gesù Cristo, nelle nostre possibilità, con i nostri limiti, però almeno provarci.
R. - Cercare di aprire gli occhi, di essere onesti, soprattutto con se stessi e poi con gli altri.
R. - Non fermarci a costruire soltanto per noi stessi, per la nostra individualità, a un obiettivo che può essere realizzato con più facilità ma che in fondo soddisfa solo noi stessi, e quindi cercare di perseguire un bene comune.
R. - Grazie alla fede e, quindi, non uniformarsi ai valori che non sono tali e che ci vengono proposti dalla società, dai media, e da quello che stiamo vivendo in questo tempo, ma cercare una verità. In questo il Papa ci sta aiutando, a risvegliarci in questo senso.
D. - Il Papa ci ha invitato anche a seguire i grandi ideali, a prendere questi come esempi…
R. – Un grande ideale da riscoprire sicuramente è la famiglia. Penso che sia alla base di tutto. Penso sia da che lì che parte tutto quanto, dalla Sacra famiglia. Una vita semplice ma fatta di concretezza.
R. – Secondo me quello che manca tantissimo è il rispetto, proprio verso il prossimo. Sembra quasi che tutto sia scontato, invece è importante anche fermarsi a pensare a questo. Poi, naturalmente il valore della famiglia, il valore dell’amicizia, che però secondo me sono tutte cose un po’ correlate. Quindi, non più solo l’egoismo ma pensare anche al prossimo.
R. - Sicuramente la famiglia, partendo dalla famiglia e andando avanti, credere in tutto non è facile in questo momento, però sicuramente se abbiamo un appoggio in una persona come il Papa, questo ci aiuta.
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