Raccolta differenziata, la Rai è ecologica
“Trash” non vuol dire solo “di basso profilo culturale”, significa anche semplicemente “spazzatura”. In molti Paesi, ormai, l’immondizia è una risorsa che viene riutilizzata in altra forma, con altri scopi e diversi usi. Per essere ecologici serve anche senso civico e impegno da parte dei cittadini e questo fa alzare il proprio profilo culturale. C’è anche chi ne ha fatto un’arte, aprendo online il museodelriciclo.it dove vengono ospitati artisti e creativi che realizzano gioielli e oggetti di design con l'immondizia e gli scarti, tutti materiali trasformati e resi utili per non sprecare nulla. E, quindi, non inquinare.
In Italia, ogni persona produce mezzo quintale di rifiuti all'anno, circa 30 chili in più della media europea. Francia e Spagna sono allo stesso livello. La Svizzera ne produce di più, come Danimarca, Irlanda, Paesi Bassi, Austria, Germania e Islanda. Meno rifiuti vengono prodotti nel Regno Unito, Portogallo, Finlandia, Norvegia, Belgio, Svezia e i rimanenti Paesi europei con economie poco floride come la Grecia. In Europa, al primo posto c'è la Germania. Ultima la Bulgaria.
Tempi duri con la nuova tassa sui rifiuti in Italia. L'Istat, negli ultimi dati presentati nel Rapporto Italia 2012, rileva che il valore della spesa pubblica nazionale per la gestione dei rifiuti è stata di 255 euro pro capite, pari all'1,5 per cento della spesa pubblica totale e all'uno per cento del Pil.
Il rapporto dell'Agenzia europea dell'ambiente (Eea) mostra un continente diviso. In Italia la raccolta separata è al 35%, lontana dal 65% che è l'obbligo di legge. Per fare un confronto, Austria e Germania si piazzano sopra il 60% di raccolta differenziata, ma Romania, Bulgaria, Lituania, Croazia, Repubblica Ceca, Portogallo, Cipro, Grecia sono sotto il 10%.
In Paesi europei come Austria, Danimarca, Germania e altri la raccolta differenziata è una realtà consolidata da moltissimi anni. Quando in Italia ancora non si parlava di raccolta differenziata nel territorio austriaco, in certi casi già si differenziava la raccolta di rifiuti anche all'interno di una stessa categoria; e in alcune zone dell'Austria il vetro viene raccolto suddividendolo per colore: bianco, verde e marrone.
E c’è differenza nel nostro Paese in questo settore tra Nord, Centro e Sud. Se molte regioni del Nord sono state in grado di raggiungere, e a volte superare, gli obiettivi previsti dalla legge, altrettanto non si può dire del Centro e del Sud, dove la situazione, secondo gli esperti, è “disastrosa”.
Le regioni più "virtuose", invece, sono il Trentino Alto Adige e il Veneto in cui la raccolta differenziata supera il 50%. Tutte le regioni del Nord comunque, eccezione fatta per la Liguria, presentano percentuali di raccolta differenziata di tutto rispetto e comunque sopra il target del 40% che era da raggiungere entro il 31 dicembre 2007. Questo secondo il Rapporto Rifiuti Urbani del 2009 pubblicato dall'Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. La situazione è peggiore nel Centro dove solo la Toscana supera la soglia del 30%. Dati di poco inferiori a quelli della Toscana per quanto riguarda Umbria e Marche.
Al Sud, la regione meno 'ecologica' è il Molise con il 6,5% e la Sicilia con 6,7%. Va meglio in Abruzzo con poco meno del 22%. La Sardegna è al 34,7%. In Italia la raccolta differenziata non rappresenta ancora un terzo di tutta la raccolta rifiuti globale.
Ma la scelta del secchio non è semplice
Non è facile fare la raccolta differenziata. Molti sono i dubbi che vengono: dove si gettano le batterie e i toner per le stampanti? E un cd musicale? Un vecchio telefono cellulare? Un materasso? E un semplice bicchiere di plastica? Bisogna anche sapere, infatti, che non tutte le plastiche sono riciclabili: un bicchiere di plastica, appunto, non va gettato nella plastica perché non è riciclabile come quella delle bottigliette d’acqua. Non solo, tutto ciò che è riciclabile va prima lavato. Per strada le ‘campane’ non accolgono tutti gli scarti della nostra vita quotidiana. Per questo ci sono le Ecoisole , ovvero i centri di raccolta, aree destinate alla differenziata dei rifiuti urbani. Mentre c'è anche il servizio Ecobox, attivo in quasi tutto il nostro territorio nazionale, rivolto alle aziende.
Per un mondo più ecologico anche la Rai è diventata 'verde', “in ottemperanza a quanto disposto dalla delibera 105/2005- Regolamento comunale per la gestione dei rifiuti urbani”. Al centro Rai “Biagio Agnes” di Saxa Rubra è stata avviata una nuova procedura di raccolta differenziata di carta, plastica e vetro. Contenitori “Eco Box” sono stati collocati lungo i corridoi delle varie palazzine e dei volantini dimostrativi sono stati distribuiti in tutti gli uffici e l'azienda invita i dipendenti “ad attenersi scrupolosamente” perché, si legge in una circolare aziendale, “i benefici in termini eco-ambientali della raccolta differenziata sono evidenti”. Televideo Rai ha cominciato già da due anni a raccogliere bottiglie di plastica grazie a un'iniziativa autonoma di una giornalista che ha coinvolto la segreteria e tutta la redazione.
Le idee per una vita più pulita e ordinata non mancano. Dall'immondizia, a Milano, nel 2007, fu realizzata un'automobile di plastica: la Lacy car, un prototipo in via sperimentale costruito interamente in materiale riciclato.
Oltreoceano, è San Francisco una delle città più all'avanguardia. La seconda città degli Stati Uniti per densità urbana da 15 anni ha un intenso programma di raccolta rifiuti. Il suo obiettivo è di raggiungere ‘zero rifiuti’ entro il 2020, ovvero 100% di raccolta differenziata.
Mentre, tra le grandi metropoli, New York è poco ecologica. Il sindaco Bloomberg vuole raddoppiare lo sforzo per il riciclo dei rifiuti e creare due nuovi siti per il compostaggio. Si spenderanno 300-500 milioni di dollari che finanzieranno varie attività fino al 2017. Ma intanto, per le strade dello shopping sfrenato e lungo i marciapiedi davanti anche alle abitazioni più lussuose, regnano nella notte numerosi ed enormi sacchi di immondizia accatastati uno sopra l'altro in attesa di essere raccolti il mattino dopo. Sembrano installazioni artistiche, ma non sono altro che rifiuti urbani non differenziati.
articolo orginale
“Trash” non vuol dire solo “di basso profilo culturale”, significa anche semplicemente “spazzatura”. In molti Paesi, ormai, l’immondizia è una risorsa che viene riutilizzata in altra forma, con altri scopi e diversi usi. Per essere ecologici serve anche senso civico e impegno da parte dei cittadini e questo fa alzare il proprio profilo culturale. C’è anche chi ne ha fatto un’arte, aprendo online il museodelriciclo.it dove vengono ospitati artisti e creativi che realizzano gioielli e oggetti di design con l'immondizia e gli scarti, tutti materiali trasformati e resi utili per non sprecare nulla. E, quindi, non inquinare.
In Italia, ogni persona produce mezzo quintale di rifiuti all'anno, circa 30 chili in più della media europea. Francia e Spagna sono allo stesso livello. La Svizzera ne produce di più, come Danimarca, Irlanda, Paesi Bassi, Austria, Germania e Islanda. Meno rifiuti vengono prodotti nel Regno Unito, Portogallo, Finlandia, Norvegia, Belgio, Svezia e i rimanenti Paesi europei con economie poco floride come la Grecia. In Europa, al primo posto c'è la Germania. Ultima la Bulgaria.
Tempi duri con la nuova tassa sui rifiuti in Italia. L'Istat, negli ultimi dati presentati nel Rapporto Italia 2012, rileva che il valore della spesa pubblica nazionale per la gestione dei rifiuti è stata di 255 euro pro capite, pari all'1,5 per cento della spesa pubblica totale e all'uno per cento del Pil.
Il rapporto dell'Agenzia europea dell'ambiente (Eea) mostra un continente diviso. In Italia la raccolta separata è al 35%, lontana dal 65% che è l'obbligo di legge. Per fare un confronto, Austria e Germania si piazzano sopra il 60% di raccolta differenziata, ma Romania, Bulgaria, Lituania, Croazia, Repubblica Ceca, Portogallo, Cipro, Grecia sono sotto il 10%.
In Paesi europei come Austria, Danimarca, Germania e altri la raccolta differenziata è una realtà consolidata da moltissimi anni. Quando in Italia ancora non si parlava di raccolta differenziata nel territorio austriaco, in certi casi già si differenziava la raccolta di rifiuti anche all'interno di una stessa categoria; e in alcune zone dell'Austria il vetro viene raccolto suddividendolo per colore: bianco, verde e marrone.
E c’è differenza nel nostro Paese in questo settore tra Nord, Centro e Sud. Se molte regioni del Nord sono state in grado di raggiungere, e a volte superare, gli obiettivi previsti dalla legge, altrettanto non si può dire del Centro e del Sud, dove la situazione, secondo gli esperti, è “disastrosa”.
Le regioni più "virtuose", invece, sono il Trentino Alto Adige e il Veneto in cui la raccolta differenziata supera il 50%. Tutte le regioni del Nord comunque, eccezione fatta per la Liguria, presentano percentuali di raccolta differenziata di tutto rispetto e comunque sopra il target del 40% che era da raggiungere entro il 31 dicembre 2007. Questo secondo il Rapporto Rifiuti Urbani del 2009 pubblicato dall'Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. La situazione è peggiore nel Centro dove solo la Toscana supera la soglia del 30%. Dati di poco inferiori a quelli della Toscana per quanto riguarda Umbria e Marche.
Al Sud, la regione meno 'ecologica' è il Molise con il 6,5% e la Sicilia con 6,7%. Va meglio in Abruzzo con poco meno del 22%. La Sardegna è al 34,7%. In Italia la raccolta differenziata non rappresenta ancora un terzo di tutta la raccolta rifiuti globale.
Ma la scelta del secchio non è semplice
Non è facile fare la raccolta differenziata. Molti sono i dubbi che vengono: dove si gettano le batterie e i toner per le stampanti? E un cd musicale? Un vecchio telefono cellulare? Un materasso? E un semplice bicchiere di plastica? Bisogna anche sapere, infatti, che non tutte le plastiche sono riciclabili: un bicchiere di plastica, appunto, non va gettato nella plastica perché non è riciclabile come quella delle bottigliette d’acqua. Non solo, tutto ciò che è riciclabile va prima lavato. Per strada le ‘campane’ non accolgono tutti gli scarti della nostra vita quotidiana. Per questo ci sono le Ecoisole , ovvero i centri di raccolta, aree destinate alla differenziata dei rifiuti urbani. Mentre c'è anche il servizio Ecobox, attivo in quasi tutto il nostro territorio nazionale, rivolto alle aziende.
Per un mondo più ecologico anche la Rai è diventata 'verde', “in ottemperanza a quanto disposto dalla delibera 105/2005- Regolamento comunale per la gestione dei rifiuti urbani”. Al centro Rai “Biagio Agnes” di Saxa Rubra è stata avviata una nuova procedura di raccolta differenziata di carta, plastica e vetro. Contenitori “Eco Box” sono stati collocati lungo i corridoi delle varie palazzine e dei volantini dimostrativi sono stati distribuiti in tutti gli uffici e l'azienda invita i dipendenti “ad attenersi scrupolosamente” perché, si legge in una circolare aziendale, “i benefici in termini eco-ambientali della raccolta differenziata sono evidenti”. Televideo Rai ha cominciato già da due anni a raccogliere bottiglie di plastica grazie a un'iniziativa autonoma di una giornalista che ha coinvolto la segreteria e tutta la redazione.
Le idee per una vita più pulita e ordinata non mancano. Dall'immondizia, a Milano, nel 2007, fu realizzata un'automobile di plastica: la Lacy car, un prototipo in via sperimentale costruito interamente in materiale riciclato.
Oltreoceano, è San Francisco una delle città più all'avanguardia. La seconda città degli Stati Uniti per densità urbana da 15 anni ha un intenso programma di raccolta rifiuti. Il suo obiettivo è di raggiungere ‘zero rifiuti’ entro il 2020, ovvero 100% di raccolta differenziata.
Mentre, tra le grandi metropoli, New York è poco ecologica. Il sindaco Bloomberg vuole raddoppiare lo sforzo per il riciclo dei rifiuti e creare due nuovi siti per il compostaggio. Si spenderanno 300-500 milioni di dollari che finanzieranno varie attività fino al 2017. Ma intanto, per le strade dello shopping sfrenato e lungo i marciapiedi davanti anche alle abitazioni più lussuose, regnano nella notte numerosi ed enormi sacchi di immondizia accatastati uno sopra l'altro in attesa di essere raccolti il mattino dopo. Sembrano installazioni artistiche, ma non sono altro che rifiuti urbani non differenziati.
di Mariaceleste de Martino
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