giovedì, aprile 04, 2013
I russi: «Sono un bluff». Ma gli Usa preparano le difese antimissile a Guam e in Alaska  

GreenReport - Secondo l'agenzia stampa Yonhap, i servizi segreti sudcoreani sospettano che la Corea del Nord abbia trasportato un missile balistico "Musudan", a media gittata, in una base militare dell'est del Paese.
La notizia è confermata da una fonte anonima del governo di Seoul: «I servizi di intelligence sudcoreani ed americani hanno raccolto delle indicazioni secondo le quali il nord ha spostato verso la costa orientale un'apparecchiatura che sembra essere un missile a media portata».

Alcuni esperti dicono che si tratterebbe di un missile balistico del tipo Musudan, mostrato dalla Repubblica popolare democratica di Corea (Rpdc) durante una sfilata militare a Pyongyang nell'ottobre 2010. Il raggio di azione del Musudan è valutato in almeno 3.000 km. Quindi in grado di colpire Corea del Sud e Giappone e qualche base militare Usa in Asia.

Il missile sarebbe stato trasportato da un treno, ma secondo altre informazioni non sarebbe ancora arrivato a destinazione ed servizi segreti sudcoreani e statunitensi starebbero seguendo da vicino gli spostamenti dell'ordigno.

I servizi segreti di Washington e di Seoul non sembrano invece essere stati molto attenti a quel che il regime nazional-comunista del giovane leader supremo Kim Jong Un combinava sulla costa nord-occidentale della Rpdc. Infatti, i ricercatori della Johns Hopkins school of advanced international studies dicono che i nordcoreani stanno realizzando nuove costruzioni nell'impianto nucleare di Nyongbyon (o Yongbyon), confermando così che sono davvero pronti a far ripartire il vetusto reattore fermato nel 2008 grazie ad un accordo del Gruppo dei 6 (Cora del nord, Corea del sud, Cina, Giappone, Russia ed Usa). Il reattore di Nyongbyon è stato usato in passato per produrre plutonio ad uso militare.

Ai ricercatori statunitensi e sudcoreani è bastato analizzare le immagini satellitari del complesso nucleare nordcoreano per capire che il 7 febbraio non erano in corso attività intorno al reattore, ma il 27 marzo si notano demolizioni e ricostruzioni in corso. I ricercatori sono convinti che il regime dinastico-comunista nordcoreano potrebbe rimettere in funzione il suo pericoloso ferrovecchio nucleare nel giro di settimane, utilizzando l'acqua da un fiume vicino come liquido di raffreddamento, invece che ricostruire la torre di raffreddamento demolita dopo l'accordo del 2008.

Non la pensano così i russi. Secondo Gueorgui Toloraia, direttore dei programmi coreani per l'Istituto di economia dell'Accademia delle scienze della Russia, sia l'esibizione dei missili che il tentativo di rimettere in funzione l'impianto nucleare sono solo propaganda, anche perché il ripristino del reattore richiederebbe molto tempo. «Kim Jong Un prosegue la sua campagna di propaganda lanciata per intimidire e spaventare l'Occidente, prima di tutto gli Stati Uniti e la Corea del sud - spiega Toloraia su Ria Nvosti - Questa dichiarazione cerca di intimidire i suoi avversari con la ripresa del programma nucleare e la produzione di armamenti nucleari. Quando i nordcoreani vogliono fare qualcosa in segreto, il mondo esterno lo apprende subito, come è stato nel caso dell'impianto di arricchimento dell'uranio. Il reattore di Yongbyon ha più di 30 anni ed è molto obsoleto. E' per questo che la Corea del nord non si è molto dispiaciuta di fermarlo. E' in stato di abbandono da 5 anni. Per questa ragione sarebbe probabilmente più semplice costruire un uovo reattore invece di rimettere in sesto quello vecchio. Comunque sia, questo richiederà molto tempo. Queste dichiarazioni sono solo un segnale che sottintende che sarebbe meglio trovare un terreno d'intesa con la Corea del nord, altrimenti il settore nucleare proseguirà il suo sviluppo».

Anche Sergei Oznobichtchev, dell'Istituto per le relazioni internazionali di Mosca e del Centro per l disarmo dell'istituto dell'economia mondiale e delle relazioni internazionali russo, pensa che le bellicose e grandiose dichiarazioni del leader della Rpdc siano «Sovente dei bluff, perché nessuno le può verificare. Le autorità nordcoreane vogliono solamente ottenere attenzione politica da parte degli Usa, della Corea del sud e dei loro alleati. Il loro solo obiettivo è quello di portare ad ebollizione tutta la situazione per ottenere, in seguito, dei privilegi o dei bonus. Per loro è cruciale ottenere delle garanzie che il regime nordcoreano non sarà rovesciato con la forza», coè da un intervento amato esterno o da un colpo di Stato militare pilotato dalla Cina sempre più stanca elle bizze del suo scomodissimo ed inaffidabile alleato.

Anche se le minacce nucleari nordcoreane sembrano ancora più propaganda che sostanza, il Dipartimento della difesa Usa ha annunciato la messa in opera di un nuovo sistema missilistico di difesa avanzato a Guam, proprio per contrastare la minaccia di un attacco della Corea del nord ad una munitissima base che potrebbe annichilire in poco tempo l'ipertrofico, ma malconcio e male armato esercito di Pyongyang .

Il Pentagono ha detto che nelle prossime settimane implementerà le batterie del sistema mobile Terminal High-Altitude Area Defense (Thaad) nell''isola del Pacifico. Si tratterebbe di mossa precauzionale per proteggere i residenti e le forze statunitensi nel territorio Usa di oltremare contro un attacco missilistico nordcoreano. Nell'ultima delle sue minacce il regime della Rpdc ha annunciato di aver informato gli Stati Uniti della possibilità di un'operazione militare che coinvolga un attacco nucleare. A marzo, dopo la minaccia (senza fondamento reale) della Corea del nord di colpire gli Usa continentali, il Dipartimento della difesa americano aveva annunciato un piano per dislocare 14 missili intercettori In 'Alaska.

Intanto, oggi la Corea del sud ha smentito le notizie circolate ieri ed oggi sui media che la Rpdc avrebbe chiesto a tutti i lavoratori sudcoreani di lasciare il complesso industriale inter-coreano di Kaesong. Il ministero sudcoreano per la riunificazione (lo stesso che ieri aveva annunciato l'espulsione da Kaesong dei sudcoreani) ha precisato che le notizie di stampa si basano su un malinteso riguardante una direttiva diffusa dalla Rpdc: «Il Nord ha chiesto ad alcune imprese di sottoporgli i loro piani di ritirata da Kaesong verso Seoul entro il 10 aprile. però, questo è stato interpretato come una richiesta di ritiro di tutti i lavoratori da Kaesong». Il comunicato è arrivato poco dopo che l'agenzia Yonhap aveva battuto la notizia che la Rpdc aveva chiesto ai lavoratori sudcoreani di abbandonare Kaesong entro il 10 aprile. Ieri la Rpdc aveva chiuso la frontiera impedendo ai sudcoreani di entrare nell'area industriale congiunta di Kaesong, autorizzando solo i lavoratori presenti a lasciare il nord per raggiungere Seoul.

Umberto Mazzantini


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