Aperte le candidature per la nuova edizione del MoneyGram Award, che da cinque anni ci racconta iniziative imprenditoriali di successo portate avanti da immigrati. La scorsa edizione è stata vinta da un giovane rumeno e dalla sua azienda di import-export di prodotti alimentari tipici della sua terra
Città Nuova - Da cinque anni il premio MoneyGram valorizza l’imprenditoria immigrata in Italia. L’integrazione economica sembra essere il primo e più importante passo per raggiungere il completo inserimento nel tessuto sociale. Ma come nasce il premio e quali storie ci racconta? Qualche domanda ad Alessandro Cantarelli, direttore marketing MoneyGram Balkans, Italy, Greece and Cyprus.
Perché è stato istituito il premio MoneyGram Award?
«L'idea del MoneyGram Award, premio all'imprenditoria immigrata in Italia, è nata nel 2009 con la volontà di promuovere l'eccellenza tra le aziende gestite e fondate da imprenditori stranieri nel nostro Paese. Il premio ha l'obiettivo di raccontare e valorizzare le storie di successo dell'imprenditoria immigrata e l'integrazione tra tradizioni lavorative e culturali diverse. La nostra azienda è da sempre molto attenta al valore dell'integrazione sociale degli immigrati che, abbiamo notato, passa sempre più spesso attraverso l'integrazione economica, con lo sviluppo di nuove attività nel nostro sistema economico. Il MoneyGram Award, giunto quest'anno alla sua quinta edizione, è un riconoscimento alla capacità imprenditoriale e all'impatto importante e positivo del lavoro degli immigrati sull'economia italiana. L'iniziativa è dedicata ai più brillanti imprenditori immigrati che durante l'anno hanno saputo dimostrare capacità di visione, coraggio e leadership nel fondare o condurre le proprie aziende».
Quale è stata la risposta da parte degli immigrati?
«Sicuramente molto positiva. Notiamo che nel corso delle edizioni del premio le candidature sono sempre aumentate. Abbiamo anche mantenuto e costruito un rapporto con i partecipanti, finalisti e vincitori, delle scorse edizioni. Il premio prevede anche diversi momenti di aggregazione per i finalisti (cena di gala, cerimonia di premiazione, viaggio a Roma) che hanno reso possibile la nascita di amicizie e a volte anche nuove iniziative imprenditoriali. Si tratta non solo di momenti di celebrazione del loro successo, ma anche di importante occasioni di socializzazione».
Chi è stato il vincitore della scorsa edizione?
«Il vincitore della scorsa edizione è stato Florin Simon, classe 1970. Florin si è trasferito in Italia nel 1996 e ora vive a Roma. Come molti dei suoi connazionali ha iniziato a lavorare come manovale nell’edilizia, fin a quando non ha deciso di aprire un’attività tutta sua al servizio degli immigrati rumeni che vivono in Italia. Ha iniziato così a importare dalla Romania prodotti tipici (come l’halva, dolce a base di pasta di semola o la zacusca, una tipica conserva rumena) e a distribuirli al dettaglio. Vista la crescente richiesta da parte dei negozianti italiani ha deciso di aprire un’attività all’ingrosso e una rete di distribuzione di prodotti alimentari rumeni. Così, nel 2005, Florin ha aperto la “Romania srl”, azienda di import-export e di vendita all’ingrosso di prodotti tipici rumeni. La sua azienda oggi impiega 34 persone e ha visto negli anni un aumento esponenziale del fatturato. Per quest’anno prevede un aumento delle vendite del 34 per cento e stima un fatturato di 19 milioni di euro. Con il ricavato della sua attività Florin sostiene anche associazioni di beneficenza e onlus. Per Florin è stato molto importante dimostrare a sé stesso che si può emigrare, nel vero senso della parola, in un altro Paese, e conquistarsi una posizione di assoluto rilievo, generando benessere e lavoro. Ci ha raccontato – come spesso accade anche agli imprenditori nostrani – che la parte più difficile è stata quella burocratica».
In questo momento di crisi, qual è il futuro dell'imprenditoria straniera nel nostro Paese?
«Gli imprenditori immigrati in genere hanno alcune caratteristiche in comune che potrei così riassumere: coraggio, spirito di sacrificio, tenacia. Sono valori molto importanti, che permettono in questi tempi di crisi di andare avanti e avere successo. Anche nel 2012 le imprese guidate da imprenditori stranieri nel nostro Paese hanno continuate a crescere (+5,8 per cento secondo gli ultimi dati Unioncamere). Siamo di fronte a un fenomeno in crescita, che ci mostra come gli stranieri siano in grado di rispondere meglio alla crisi economica, adattandosi al cambiamento del mercato e, forse, rischiando di più. Voglio quindi essere ottimista anche per l’anno prossimo».
In un Paese in difficoltà come l'Italia, quali sono le risorse che gli immigrati sanno mettere in gioco? «Penso che in genere sia la loro forte e naturale propensione al rischio (ormai spesso dimenticata da noi italiani che tendiamo a cercare di conservare quanto costruito in passato) che permette agli immigrati di continuare a mettersi in gioco, spesso avendo successo».
Città Nuova - Da cinque anni il premio MoneyGram valorizza l’imprenditoria immigrata in Italia. L’integrazione economica sembra essere il primo e più importante passo per raggiungere il completo inserimento nel tessuto sociale. Ma come nasce il premio e quali storie ci racconta? Qualche domanda ad Alessandro Cantarelli, direttore marketing MoneyGram Balkans, Italy, Greece and Cyprus.
Perché è stato istituito il premio MoneyGram Award?
«L'idea del MoneyGram Award, premio all'imprenditoria immigrata in Italia, è nata nel 2009 con la volontà di promuovere l'eccellenza tra le aziende gestite e fondate da imprenditori stranieri nel nostro Paese. Il premio ha l'obiettivo di raccontare e valorizzare le storie di successo dell'imprenditoria immigrata e l'integrazione tra tradizioni lavorative e culturali diverse. La nostra azienda è da sempre molto attenta al valore dell'integrazione sociale degli immigrati che, abbiamo notato, passa sempre più spesso attraverso l'integrazione economica, con lo sviluppo di nuove attività nel nostro sistema economico. Il MoneyGram Award, giunto quest'anno alla sua quinta edizione, è un riconoscimento alla capacità imprenditoriale e all'impatto importante e positivo del lavoro degli immigrati sull'economia italiana. L'iniziativa è dedicata ai più brillanti imprenditori immigrati che durante l'anno hanno saputo dimostrare capacità di visione, coraggio e leadership nel fondare o condurre le proprie aziende».
Quale è stata la risposta da parte degli immigrati?
«Sicuramente molto positiva. Notiamo che nel corso delle edizioni del premio le candidature sono sempre aumentate. Abbiamo anche mantenuto e costruito un rapporto con i partecipanti, finalisti e vincitori, delle scorse edizioni. Il premio prevede anche diversi momenti di aggregazione per i finalisti (cena di gala, cerimonia di premiazione, viaggio a Roma) che hanno reso possibile la nascita di amicizie e a volte anche nuove iniziative imprenditoriali. Si tratta non solo di momenti di celebrazione del loro successo, ma anche di importante occasioni di socializzazione».
Chi è stato il vincitore della scorsa edizione?
«Il vincitore della scorsa edizione è stato Florin Simon, classe 1970. Florin si è trasferito in Italia nel 1996 e ora vive a Roma. Come molti dei suoi connazionali ha iniziato a lavorare come manovale nell’edilizia, fin a quando non ha deciso di aprire un’attività tutta sua al servizio degli immigrati rumeni che vivono in Italia. Ha iniziato così a importare dalla Romania prodotti tipici (come l’halva, dolce a base di pasta di semola o la zacusca, una tipica conserva rumena) e a distribuirli al dettaglio. Vista la crescente richiesta da parte dei negozianti italiani ha deciso di aprire un’attività all’ingrosso e una rete di distribuzione di prodotti alimentari rumeni. Così, nel 2005, Florin ha aperto la “Romania srl”, azienda di import-export e di vendita all’ingrosso di prodotti tipici rumeni. La sua azienda oggi impiega 34 persone e ha visto negli anni un aumento esponenziale del fatturato. Per quest’anno prevede un aumento delle vendite del 34 per cento e stima un fatturato di 19 milioni di euro. Con il ricavato della sua attività Florin sostiene anche associazioni di beneficenza e onlus. Per Florin è stato molto importante dimostrare a sé stesso che si può emigrare, nel vero senso della parola, in un altro Paese, e conquistarsi una posizione di assoluto rilievo, generando benessere e lavoro. Ci ha raccontato – come spesso accade anche agli imprenditori nostrani – che la parte più difficile è stata quella burocratica».
In questo momento di crisi, qual è il futuro dell'imprenditoria straniera nel nostro Paese?
«Gli imprenditori immigrati in genere hanno alcune caratteristiche in comune che potrei così riassumere: coraggio, spirito di sacrificio, tenacia. Sono valori molto importanti, che permettono in questi tempi di crisi di andare avanti e avere successo. Anche nel 2012 le imprese guidate da imprenditori stranieri nel nostro Paese hanno continuate a crescere (+5,8 per cento secondo gli ultimi dati Unioncamere). Siamo di fronte a un fenomeno in crescita, che ci mostra come gli stranieri siano in grado di rispondere meglio alla crisi economica, adattandosi al cambiamento del mercato e, forse, rischiando di più. Voglio quindi essere ottimista anche per l’anno prossimo».
In un Paese in difficoltà come l'Italia, quali sono le risorse che gli immigrati sanno mettere in gioco? «Penso che in genere sia la loro forte e naturale propensione al rischio (ormai spesso dimenticata da noi italiani che tendiamo a cercare di conservare quanto costruito in passato) che permette agli immigrati di continuare a mettersi in gioco, spesso avendo successo».
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