martedì, aprile 23, 2013
Nel giorno del suo onomastico il Papa riceve gli auguri dalle comunità cristiane di tutto il mondo e in Vaticano celebra una Messa con i cardinali romani. 

di Giulia Bernini 

Oggi, data della memoria di San Giorgio, il Papa ha celebrato alle 10 una Messa con i cardinali residenti a Roma presso la Cappella Paolina in Vaticano. In occasione di questa ricorrenza, l'intera Chiesa ha espresso il suo affetto verso il Pontefice Jorge Mario Bergoglio. Tantissimi gli auguri che stanno giungendo da tutto il Mondo. San Giorgio è venerato come martire di Cristo: secondo la tradizione visse nel terzo secolo. La sua figura è avvolta nel mistero: poche le notizie circa la sua vita, molte invece sono le vicende leggendarie che gli sono attribuite. Senza ombra di dubbio, il culto del Santo è diffuso sia in Oriente che in Occidente a partire dal quarto secolo. Ventuno sono i comuni in Italia che recano il suo nome, è patrono dell'Inghilterra e diversi re scelsero di chiamarsi come lui.

In alcuni documenti, tra i quali il “Passio Giorgii” e il “Decretum Gelasianum”, si desume che San Giorgio sia nato in Cappadocia e che sia stato educato alla fede cristiana dai suoi genitori. Da adulto fu tribuno dell'armata dell'Imperatore di Persia, ma altre fonti sostengono che fu un membro della guardia del corpo di Diocleziano. Giorgio donò tutto ciò che aveva ai poveri e, dopo aver strappato l'editto e confessato la sua fede, fu sottoposto a supplizi e condannato al carcere. Qui il Signore gli avrebbe predetto tre volte la morte e tre volte la resurrezione.

Le leggende raccontate dagli agiografi lo dipingono come un cavaliere eroico: si dice che nella città di Silene, in Libia, vi fosse un drago che abitava in uno stagno; gli abitanti della città, per non scatenare le ire del mostro, gli offrivano in sacrificio una pecora e un giovane, estratto a sorte. Un giorno fu scelta la figlia del re, che fu però salvata da Giorgio, il quale trafisse il drago con la sua lancia. Da quel momento sia il re che tutta la popolazione si convertì alla religione cristiana.

Le sue storie influenzarono molto anche l'arte figurativa successiva, infatti in molte opere viene ritratto il Santo come simbolo della lotta contro il male.

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