Nasce il governo Letta. 21 i ministri che giureranno domani alle 11.30. Decisivi sono stati gli incontri del premier incaricato, stamattina, con Bersani e Berlusconi. Soddisfatto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Servizio di Francesca Sabatinelli : ascolta
Radio Vaticana - Enrico Letta e Giorgio Napolitano sono soddisfatti. Si ringraziano a vicenda e puntano tutto su un esecutivo che - spiega il presidente della Repubblica - dovrà lavorare con “coesione e rispetto”. Un governo politico – dice ancora il capo dello Stato - era l’unico possibile, formato nella cornice istituzionale e secondo la prassi della democrazia parlamentare. Letta è stato l’artefice - aggiunge Napolitano - “io ho assecondato”. Il premier incaricato si dice sobriamente soddisfatto per aver creato una squadra giovane, competente e che registra un record di presenze femminili: 7 su 21 ministri. Per il Pd ne siedono 9 a Palazzo Chigi: Franceschini - Rapporti con il Parlamento; Delrio - Affari regionali; Trigilia - Coesione Territoriale; Zanonato - Sviluppo; Carrozza, Istruzione e Università; Bray - Beni Culturali; Orlando - Ambiente; Kyenge - Integrazione; Idem - Pari Opportunità. Cinque i ministri targati Pdl: Alfano - vicepremier e Interni; Quagliariello - Riforme costituzionali; Lorenzin - Salute; De Girolamo - Politiche agricole; Lupi - Infrastrutture e trasporti. Tre gli esponenti di Scelta Civica di Monti: Mauro - Difesa; Moavero - Affari Europei; D'Alia - Pubblica amministrazione e Semplificazione. Per i radicali Bonino agli Esteri. Tre anche i tecnici: Giovannini - Lavoro ; Saccomanni - Economia; Cancellieri - Giustizia. Per i più è un esecutivo di qualità, equilibrato, innovativo. Per altri, il Movimento 5 Stelle, si dovranno vedere i fatti. Pollice verso da parte di Sel che ribadisce: si resta all’opposizione, come già annunciato anche da Fratelli d’Italia.
Ascoltiamo ora il commento di Antonio Maria Baggio, docente di Filosofia politica presso l'Università Sophia di Loppiano. L'intervista è di Francesca Sabatinelli: ascolta
Radio Vaticana - Enrico Letta e Giorgio Napolitano sono soddisfatti. Si ringraziano a vicenda e puntano tutto su un esecutivo che - spiega il presidente della Repubblica - dovrà lavorare con “coesione e rispetto”. Un governo politico – dice ancora il capo dello Stato - era l’unico possibile, formato nella cornice istituzionale e secondo la prassi della democrazia parlamentare. Letta è stato l’artefice - aggiunge Napolitano - “io ho assecondato”. Il premier incaricato si dice sobriamente soddisfatto per aver creato una squadra giovane, competente e che registra un record di presenze femminili: 7 su 21 ministri. Per il Pd ne siedono 9 a Palazzo Chigi: Franceschini - Rapporti con il Parlamento; Delrio - Affari regionali; Trigilia - Coesione Territoriale; Zanonato - Sviluppo; Carrozza, Istruzione e Università; Bray - Beni Culturali; Orlando - Ambiente; Kyenge - Integrazione; Idem - Pari Opportunità. Cinque i ministri targati Pdl: Alfano - vicepremier e Interni; Quagliariello - Riforme costituzionali; Lorenzin - Salute; De Girolamo - Politiche agricole; Lupi - Infrastrutture e trasporti. Tre gli esponenti di Scelta Civica di Monti: Mauro - Difesa; Moavero - Affari Europei; D'Alia - Pubblica amministrazione e Semplificazione. Per i radicali Bonino agli Esteri. Tre anche i tecnici: Giovannini - Lavoro ; Saccomanni - Economia; Cancellieri - Giustizia. Per i più è un esecutivo di qualità, equilibrato, innovativo. Per altri, il Movimento 5 Stelle, si dovranno vedere i fatti. Pollice verso da parte di Sel che ribadisce: si resta all’opposizione, come già annunciato anche da Fratelli d’Italia.
Ascoltiamo ora il commento di Antonio Maria Baggio, docente di Filosofia politica presso l'Università Sophia di Loppiano. L'intervista è di Francesca Sabatinelli: ascolta
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