Ci sono prove “limitate ma crescenti” sull’uso di armi chimiche a cui il governo di Damasco avrebbe fatto ricorso nel conflitto contro la ribellione armata: lo riferiscono fonti ufficiali della Casa Bianca e del governo britannico, secondo cui i militari siriani avrebbero fatto ricorso all’agente nervino sarin “in piccole quantità”.
Misna - Dall’inizio del conflitto in Siria, il presidente americano Barack Obama ha sempre definito il ricorso alle armi chimiche “la linea rossa” per un possibile intervento armato nel paese. Nonostante le dichiarazioni degli ultimi due giorni segnino un livello di crescente apprensione da parte di Washington e Londra le informazioni fornite dai servizi di Intelligence “non costituiscono per ora prove accertate”. Secondo il segretario alla Difesa, Chuck Hagel, si tratta di valutazioni raggiunte con “diversi gradi” di certezza – una formula spesso utilizzata per indicare una divisione tra gli esperti – ma “non sufficienti” a stabilire chi e come abbia usato le armi chimiche
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Se l’uso del gas fosse confermato, potrebbe cambiare in maniera decisiva l’atteggiamento della comunità internazionale e in particolare degli Stati Uniti, convincendoli ad un intervento più diretto in Siria. Nel paese intanto, regna l’incertezza sulla sorte dei due vescovi ortodossi rapiti il 22 aprile. Il metropolita di Aleppo della chiesa siro-ortodossa, Gregorios Yohanna Ibrahim, e quello della chiesa greco-ortodossa di Antiochia, Boulos Yazigi, sono stati sequestrati mentre cercavano di mediare per la liberazione di due preti. La voce diffusasi due giorni fa di un loro rilascio non ha trovato finora alcuna conferma ufficiale.
Misna - Dall’inizio del conflitto in Siria, il presidente americano Barack Obama ha sempre definito il ricorso alle armi chimiche “la linea rossa” per un possibile intervento armato nel paese. Nonostante le dichiarazioni degli ultimi due giorni segnino un livello di crescente apprensione da parte di Washington e Londra le informazioni fornite dai servizi di Intelligence “non costituiscono per ora prove accertate”. Secondo il segretario alla Difesa, Chuck Hagel, si tratta di valutazioni raggiunte con “diversi gradi” di certezza – una formula spesso utilizzata per indicare una divisione tra gli esperti – ma “non sufficienti” a stabilire chi e come abbia usato le armi chimiche
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Se l’uso del gas fosse confermato, potrebbe cambiare in maniera decisiva l’atteggiamento della comunità internazionale e in particolare degli Stati Uniti, convincendoli ad un intervento più diretto in Siria. Nel paese intanto, regna l’incertezza sulla sorte dei due vescovi ortodossi rapiti il 22 aprile. Il metropolita di Aleppo della chiesa siro-ortodossa, Gregorios Yohanna Ibrahim, e quello della chiesa greco-ortodossa di Antiochia, Boulos Yazigi, sono stati sequestrati mentre cercavano di mediare per la liberazione di due preti. La voce diffusasi due giorni fa di un loro rilascio non ha trovato finora alcuna conferma ufficiale.
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È presente 1 commento
Anche in Italia le scie chimiche sono altamente sospette.
Possiamo aspettarci un'inchiesta dell'ONU?
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