Una violenta esplosione ha raso al suolo la chiesa e il convento dei Frati francescani Cappuccini a Deir Ezzor, in Mesopotamia.
Radio Vaticana - L’informazione è giunta all'agenzia Fides da padre Tony Haddad, vice-provinciale dei Frati per il Medio-Oriente, che sovrintende alla presenza cappuccina in Libano e Siria. L’esplosione è avvenuta il 15 aprile. “Era l’unica chiesa a Deir Ezzor ancora rimasta quasi intatta finora”. Non è chiaro come sia stata distrutta. Secondo alcune ricostruzioni, nella chiesa era stata aperta una breccia e alcuni combattenti dell’opposizione vi si erano appostati. L’esercito regolare avrebbe allora colpito la chiesa, abbattendola. Altri parlano di una autobomba collocata accanto alla struttura. Padre Haddad commenta con grande amarezza “tutto questo odio e dissacrazione”. In quell’area – informa – “non ci sono più cristiani”. Nei mesi scorsi, data la situazione critica “i nostri due frati che risiedevano nel convento hanno lasciato Deir Ezzor con le suore di Madre Teresa e la decina di anziani che abitavano da noi. Erano gli ultimi cristiani rimasti. Ringrazio il Signore che i due frati sono sani e salvi. La chiesa di pietre si potrà ricostruire un giorno, quando una primavera di pace apparirà nel nostro Medio Oriente”, nota padre Haddad. Deir Ezzor è una città nell’Est della Siria, oltre l’Eufrate, tra Palmira e la frontiera irachena. “La nostra presenza lì risale agli anni '30 del secolo scorso, ma siamo in Medio Oriente da un tempo molto più lontano”, racconta padre Tony. “In quasi quattro secoli di storia, la nostra vice-provincia ha sofferto diverse distruzioni e persecuzioni, ma è sempre risorta, con Cristo Risorto”. Un’altra comunità di frati francescani cappuccini resta tuttora nel Sud della Siria, a Soueida – ancora tranquilla per il momento – dove abitano due frati. Secondo informazioni di attivisti dell’opposizione siriana, gli aerei dell’esercito avrebbero bombardato nei giorni scorsi due chiese ortodosse siriache a Deir Ezzor e le famiglie cristiane hanno lasciato la città per l'intensificarsi degli scontri tra l’esercito lealista e forze di opposizione. La chiesa ortodossa siriana afferma che le sue chiese sono state colpite in tutte le province, ad Harasta, Arbin, Zabadani, Deraa, Aleppo, a Damasco, Raqqa. (R.P.)
Radio Vaticana - L’informazione è giunta all'agenzia Fides da padre Tony Haddad, vice-provinciale dei Frati per il Medio-Oriente, che sovrintende alla presenza cappuccina in Libano e Siria. L’esplosione è avvenuta il 15 aprile. “Era l’unica chiesa a Deir Ezzor ancora rimasta quasi intatta finora”. Non è chiaro come sia stata distrutta. Secondo alcune ricostruzioni, nella chiesa era stata aperta una breccia e alcuni combattenti dell’opposizione vi si erano appostati. L’esercito regolare avrebbe allora colpito la chiesa, abbattendola. Altri parlano di una autobomba collocata accanto alla struttura. Padre Haddad commenta con grande amarezza “tutto questo odio e dissacrazione”. In quell’area – informa – “non ci sono più cristiani”. Nei mesi scorsi, data la situazione critica “i nostri due frati che risiedevano nel convento hanno lasciato Deir Ezzor con le suore di Madre Teresa e la decina di anziani che abitavano da noi. Erano gli ultimi cristiani rimasti. Ringrazio il Signore che i due frati sono sani e salvi. La chiesa di pietre si potrà ricostruire un giorno, quando una primavera di pace apparirà nel nostro Medio Oriente”, nota padre Haddad. Deir Ezzor è una città nell’Est della Siria, oltre l’Eufrate, tra Palmira e la frontiera irachena. “La nostra presenza lì risale agli anni '30 del secolo scorso, ma siamo in Medio Oriente da un tempo molto più lontano”, racconta padre Tony. “In quasi quattro secoli di storia, la nostra vice-provincia ha sofferto diverse distruzioni e persecuzioni, ma è sempre risorta, con Cristo Risorto”. Un’altra comunità di frati francescani cappuccini resta tuttora nel Sud della Siria, a Soueida – ancora tranquilla per il momento – dove abitano due frati. Secondo informazioni di attivisti dell’opposizione siriana, gli aerei dell’esercito avrebbero bombardato nei giorni scorsi due chiese ortodosse siriache a Deir Ezzor e le famiglie cristiane hanno lasciato la città per l'intensificarsi degli scontri tra l’esercito lealista e forze di opposizione. La chiesa ortodossa siriana afferma che le sue chiese sono state colpite in tutte le province, ad Harasta, Arbin, Zabadani, Deraa, Aleppo, a Damasco, Raqqa. (R.P.)
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È presente 1 commento
Distruggere una chiesa è un fatto terribile, come lo è colpire la gente in preghiera. Preghiamo perchè il conflitto in Siria finisca e perchè i cristiani in quella regione siano protetti.
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