Il governatore del Veneto Zaia viene tacciato di razzismo per aver invitato il Ministro Kyenge a visitare una ragazza stuprata da extracomunitari
“Vorrei esprimere il mio più sentito grazie ai Carabinieri che oggi hanno fermato i responsabili di un abominevole atto di violenza su una donna. Ma vorrei fare anche un invito al nuovo Ministro dell'Integrazione Kyenge a venire a Vicenza a rendere visita alla vittima, con il coraggio di affrontare i problemi per quello che sono e per ribadire a tutti che non ci può essere integrazione senza legalità”, queste le parole del governatore del Veneto, Luca Zaia, che sono da pochi giorni al centro di numerose polemiche. In sostanza, Zaia avrebbe invitato il neo Ministro Kyenge, nata a Kambove (Congo) ma residente in Italia da quando era poco meno che ventenne, a far visita alla ragazza stuprata da extracomunitari, in quanto Ministro dell’Integrazione.
Continua Zaia:"Ora mi auguro che la magistratura applichi il codice penale con la massima severità perchè di fronte ad una efferatezza del genere non c'è alternativa se non la 'tolleranza zero'. Colgo l'occasione per ricordare a tutti che il Veneto è la prima Regione d'Italia per immigrazione legale. Chi viene legalmente e lavora è qui il benvenuto, ma tutti devono rispettare la legge e chi delinque deve essere espulso. Il rispetto della donna e della sua identità è uno dei pilastri della nostra cultura veneta. Chi viene da noi deve accettare questo principio sociale e rispettarlo senza se e senza ma”.
Il governatore del Veneto non è stato l’unico leghista a rivolgersi alla Kyenge. Ben più forti erano state le parole di Borghezio che aveva parlato di “governo di bonga bonga” riferendosi alle origini del Ministro. Immediata la risposta del Pd, ed in particolare della deputata Margerita Miotto: “Quelli di Borghezio sono insulti beceri, ma anche il governatore Zaia non scherza”. “Per quali ragioni – prosegue la Miotto - il Ministro Kyenge dovrebbe sentirsi responsabile dello stupro di una cittadina austriaca da parte di alcuni cittadini extracomunitari? Zaia la smetta di alimentare il razzismo e la xenofobia con queste stupide associazioni di idee”.
E’ stata immediatamente avviata un’istruttoria sul caso Kyenge dall’UNAR (Ufficio nazionale antidiscriminazione). Lo rende pubblico il Ministro per le Pari Opportunità Yosefa Idem, schierandosi dalla parte della collega: “Forte solidarietà alla collega Cecile Kyenge per i vili epiteti razzisti che le sono stati rivolti sulla rete in alcuni siti web”. “Ho già dato mandato una nota all'Unar, Ufficio Nazionale Antidiscriminazione del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio – continua la Idem - che ha prontamente avviato un'istruttoria. Le dichiarazioni discriminatorie in oggetto costituiscono un reato ai sensi della legge Mancino per l'istigazione all'odio razziale. L'Unar ha chiesto alla Polizia postale l'immediata rimozione dal Web delle espressioni razziste che nulla hanno a che vedere con la libera espressione del pensiero”.
Per fortuna qualcuno ha avuto parole di incoraggiamento nei confronti del primo Ministro italiano con la pelle nera. “È indegna di un Paese civile – ha detto Laura Boldrini - la serie di insulti pubblicati da alcuni siti in rete, ma non solo, che si sta rovesciando sulla neoministra Cecile Kyenge. Come molte persone, nel vederla giurare al Quirinale, ho avvertito anche io che l’Italia stava facendo un passo avanti importante non solo per i 'nuovi' italiani, ma anche per tutti noi, perché capiamo finalmente quanto ricco, contemporaneo e antico al tempo stesso, sia l’incontro tra le culture”.
“Vorrei esprimere il mio più sentito grazie ai Carabinieri che oggi hanno fermato i responsabili di un abominevole atto di violenza su una donna. Ma vorrei fare anche un invito al nuovo Ministro dell'Integrazione Kyenge a venire a Vicenza a rendere visita alla vittima, con il coraggio di affrontare i problemi per quello che sono e per ribadire a tutti che non ci può essere integrazione senza legalità”, queste le parole del governatore del Veneto, Luca Zaia, che sono da pochi giorni al centro di numerose polemiche. In sostanza, Zaia avrebbe invitato il neo Ministro Kyenge, nata a Kambove (Congo) ma residente in Italia da quando era poco meno che ventenne, a far visita alla ragazza stuprata da extracomunitari, in quanto Ministro dell’Integrazione.
Continua Zaia:"Ora mi auguro che la magistratura applichi il codice penale con la massima severità perchè di fronte ad una efferatezza del genere non c'è alternativa se non la 'tolleranza zero'. Colgo l'occasione per ricordare a tutti che il Veneto è la prima Regione d'Italia per immigrazione legale. Chi viene legalmente e lavora è qui il benvenuto, ma tutti devono rispettare la legge e chi delinque deve essere espulso. Il rispetto della donna e della sua identità è uno dei pilastri della nostra cultura veneta. Chi viene da noi deve accettare questo principio sociale e rispettarlo senza se e senza ma”.
Il governatore del Veneto non è stato l’unico leghista a rivolgersi alla Kyenge. Ben più forti erano state le parole di Borghezio che aveva parlato di “governo di bonga bonga” riferendosi alle origini del Ministro. Immediata la risposta del Pd, ed in particolare della deputata Margerita Miotto: “Quelli di Borghezio sono insulti beceri, ma anche il governatore Zaia non scherza”. “Per quali ragioni – prosegue la Miotto - il Ministro Kyenge dovrebbe sentirsi responsabile dello stupro di una cittadina austriaca da parte di alcuni cittadini extracomunitari? Zaia la smetta di alimentare il razzismo e la xenofobia con queste stupide associazioni di idee”.
E’ stata immediatamente avviata un’istruttoria sul caso Kyenge dall’UNAR (Ufficio nazionale antidiscriminazione). Lo rende pubblico il Ministro per le Pari Opportunità Yosefa Idem, schierandosi dalla parte della collega: “Forte solidarietà alla collega Cecile Kyenge per i vili epiteti razzisti che le sono stati rivolti sulla rete in alcuni siti web”. “Ho già dato mandato una nota all'Unar, Ufficio Nazionale Antidiscriminazione del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio – continua la Idem - che ha prontamente avviato un'istruttoria. Le dichiarazioni discriminatorie in oggetto costituiscono un reato ai sensi della legge Mancino per l'istigazione all'odio razziale. L'Unar ha chiesto alla Polizia postale l'immediata rimozione dal Web delle espressioni razziste che nulla hanno a che vedere con la libera espressione del pensiero”.
Per fortuna qualcuno ha avuto parole di incoraggiamento nei confronti del primo Ministro italiano con la pelle nera. “È indegna di un Paese civile – ha detto Laura Boldrini - la serie di insulti pubblicati da alcuni siti in rete, ma non solo, che si sta rovesciando sulla neoministra Cecile Kyenge. Come molte persone, nel vederla giurare al Quirinale, ho avvertito anche io che l’Italia stava facendo un passo avanti importante non solo per i 'nuovi' italiani, ma anche per tutti noi, perché capiamo finalmente quanto ricco, contemporaneo e antico al tempo stesso, sia l’incontro tra le culture”.
Tweet |
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.