Domenica scorsa la trasmissione televisiva “Le Iene” ha intervistato tre persone accomunate dallo stesso triste destino: un tumore al cervello. Continuano le indagini per capire se vi sia o meno correlazione con l’uso del telefono, che tutti e tre usavano per molte ore al giorno
Gli effetti di questa pratica erano già stati mostrati in precedenza: ponendo un rilevatore di temperatura vicino alla parte esposta all’apparecchio (in questo caso al capo), è possibile misurare il riscaldamento della parte del corpo presa in considerazione alle radiazioni. Il risultato è che apparecchi come il cellulare, il forno a microonde, il pc portatile e così via emettono radiazioni sempre più forti a seconda della vicinanza al nostro corpo. Sotto accusa in particolar modo il cellulare. Enrico, Andrea e Riccardo passavano per lavoro diverse ore al giorno al telefono senza usare né auricolare né vivavoce. Col tempo hanno iniziato ad avvertire forti mal di testa e disturbi del campo visivo che si intensificavano dopo ogni telefonata. Dopo essersi recati all’ospedale ed aver effettuato i relativi esami, hanno scoperto di avere un tumore. I neurinomi sono stati rimossi in tutti e tre i casi con successo, ma hanno lasciato sulla loro pelle conseguenze tangibili: paralisi facciale, parziale sordità e difficoltà a riconoscere i volti.
Non c’è una certezza incontestabile che colleghi il loro tumore all’uso frequente del telefono cellulare, ma certo le coincidenze ce lo lasciano pensare. La comunità scientifica non si è ancora pronunciata sui reali effetti delle onde elettromagnetiche sull’organismo, ma i rischi ci sono e, almeno in un caso, sono stati confermati dal tribunale: è la storia di Innocente Marcolini, direttore finanziario di una multinazionale di Brescia, che per lavoro ha usato il cellulare almeno 5 o 6 ore al giorno per 12 anni. Più di dieci anni fa Innocente si sottopose ad una risonanza magnetica che evidenziò la presenza di un neurinoma del Ganglio del Gasser proprio vicino all’orecchio. La battaglia dell’uomo fu lunga e dolorosa, ma portò a una sentenza definitiva dieci anni più tardi: poco tempo fa gli è stata riconosciuta la pensione d’invalidità dell’80%, in quanto la sua malattia sarebbe correlabile all’uso prolungato del cellulare.
Il giornalista Riccardo Scaglianò ha realizzato un dettagliato saggio-inchiesta intitolato “Toglietevelo dalla testa”. “Mi hanno fatto notare che sul libretto di istruzione dell'iPhone c'è scritto che si consiglia di tenere il telefono a una distanza minima di 1,5 centimetri dal corpo”, ha raccontato il giornalista in un’intervista. “In altri casi, come per il Blackberry, i centimetri diventano 2,5. E' come se sul libretto di istruzioni del rasoio ti dicessero di non metterlo sulla pelle”. Attualmente non esiste uno studio ufficiale che attesti quanto l’uso di un telefono cellulare sia legato all’insorgenza di carcinomi, ma la comunità scientifica si è già divisa: l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha “classificato i campi di radiofrequenza elettromagnetica come potenzialmente cancerogeni per gli esseri umani (Gruppo 2B), sulla base di un aumentato rischio di glioma, un tipo di tumore maligno al cervello associato all’uso di telefoni wireless”, mentre alcuni macro-studi affermano che non è possibile parlare di correlazioni certe fino a quando non saranno conclusi i test necessari.
Ad oggi, in mancanza di una prova certa, quello che possiamo fare è semplicemente prevenire: usare cuffie auricolari al posto di tenere il cellulare direttamente attaccato all’orecchio, evitare le telefonate in luoghi chiusi come la macchina (a causa del movimento della macchina il segnale viene trovato più difficilmente, perciò le onde elettromagnetiche sono molto più forti), tenere l’apparecchio lontano dalle zone “a rischio” (quindi lontano dalle tasche dei pantaloni per non compromettere la fertilità), evitare di farlo usare ai bambini perché hanno una parete cranica più sottile e ancora in fase di sviluppo. Un altro accorgimento importante è quello di evitare che i bambini stiano davanti al microonde mentre questo è in funzione: le onde elettromagnetiche di questo apparecchio sono molto forti e dannose. Anche il pc portatile avrebbe le sue responsabilità: molti usano tenerlo sulle gambe quando sono seduti: ma basta frapporre tra il corpo e le gambe un cuscino per ridurre di parecchio il rischio.
Gli effetti di questa pratica erano già stati mostrati in precedenza: ponendo un rilevatore di temperatura vicino alla parte esposta all’apparecchio (in questo caso al capo), è possibile misurare il riscaldamento della parte del corpo presa in considerazione alle radiazioni. Il risultato è che apparecchi come il cellulare, il forno a microonde, il pc portatile e così via emettono radiazioni sempre più forti a seconda della vicinanza al nostro corpo. Sotto accusa in particolar modo il cellulare. Enrico, Andrea e Riccardo passavano per lavoro diverse ore al giorno al telefono senza usare né auricolare né vivavoce. Col tempo hanno iniziato ad avvertire forti mal di testa e disturbi del campo visivo che si intensificavano dopo ogni telefonata. Dopo essersi recati all’ospedale ed aver effettuato i relativi esami, hanno scoperto di avere un tumore. I neurinomi sono stati rimossi in tutti e tre i casi con successo, ma hanno lasciato sulla loro pelle conseguenze tangibili: paralisi facciale, parziale sordità e difficoltà a riconoscere i volti.
Non c’è una certezza incontestabile che colleghi il loro tumore all’uso frequente del telefono cellulare, ma certo le coincidenze ce lo lasciano pensare. La comunità scientifica non si è ancora pronunciata sui reali effetti delle onde elettromagnetiche sull’organismo, ma i rischi ci sono e, almeno in un caso, sono stati confermati dal tribunale: è la storia di Innocente Marcolini, direttore finanziario di una multinazionale di Brescia, che per lavoro ha usato il cellulare almeno 5 o 6 ore al giorno per 12 anni. Più di dieci anni fa Innocente si sottopose ad una risonanza magnetica che evidenziò la presenza di un neurinoma del Ganglio del Gasser proprio vicino all’orecchio. La battaglia dell’uomo fu lunga e dolorosa, ma portò a una sentenza definitiva dieci anni più tardi: poco tempo fa gli è stata riconosciuta la pensione d’invalidità dell’80%, in quanto la sua malattia sarebbe correlabile all’uso prolungato del cellulare.
Il giornalista Riccardo Scaglianò ha realizzato un dettagliato saggio-inchiesta intitolato “Toglietevelo dalla testa”. “Mi hanno fatto notare che sul libretto di istruzione dell'iPhone c'è scritto che si consiglia di tenere il telefono a una distanza minima di 1,5 centimetri dal corpo”, ha raccontato il giornalista in un’intervista. “In altri casi, come per il Blackberry, i centimetri diventano 2,5. E' come se sul libretto di istruzioni del rasoio ti dicessero di non metterlo sulla pelle”. Attualmente non esiste uno studio ufficiale che attesti quanto l’uso di un telefono cellulare sia legato all’insorgenza di carcinomi, ma la comunità scientifica si è già divisa: l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha “classificato i campi di radiofrequenza elettromagnetica come potenzialmente cancerogeni per gli esseri umani (Gruppo 2B), sulla base di un aumentato rischio di glioma, un tipo di tumore maligno al cervello associato all’uso di telefoni wireless”, mentre alcuni macro-studi affermano che non è possibile parlare di correlazioni certe fino a quando non saranno conclusi i test necessari.
Ad oggi, in mancanza di una prova certa, quello che possiamo fare è semplicemente prevenire: usare cuffie auricolari al posto di tenere il cellulare direttamente attaccato all’orecchio, evitare le telefonate in luoghi chiusi come la macchina (a causa del movimento della macchina il segnale viene trovato più difficilmente, perciò le onde elettromagnetiche sono molto più forti), tenere l’apparecchio lontano dalle zone “a rischio” (quindi lontano dalle tasche dei pantaloni per non compromettere la fertilità), evitare di farlo usare ai bambini perché hanno una parete cranica più sottile e ancora in fase di sviluppo. Un altro accorgimento importante è quello di evitare che i bambini stiano davanti al microonde mentre questo è in funzione: le onde elettromagnetiche di questo apparecchio sono molto forti e dannose. Anche il pc portatile avrebbe le sue responsabilità: molti usano tenerlo sulle gambe quando sono seduti: ma basta frapporre tra il corpo e le gambe un cuscino per ridurre di parecchio il rischio.
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