L'agenzia sudcoreana vede la mossa come un segnale di allentamento della tensione, ma dal Pentagono parlano di "pausa nella provocazione". Oggi l'incontro del presidente della Corea del Sud con Obama.
Seoul (AsiaNews) - La Corea del Nord ha tolto dalle loro attuali postazioni di lancio, sulla costa, due missili a medio raggio Musdan (nella foto), dei quali aveva più volte minacciato il lancio contro la Corea del Sud e le basi statunitensi nel Pacifico. La notizia dello spostamento è stata data da un funzionario della Difesa Usa e ha trovato conferma in una nota dell'agenzia sudcoreana Yonhap, secondo la quale Pyongyang sembra aver abbassato il suo livello di allarme. La mossa è stata quindi vista da Seoul come un segnale di allentamento della tensione, ma un alto funzionario del National Security Council ha gettato acqua sul fuoco, sostenendo che "è prematuro parlare di una buona notizia". Da parte sua il portavoce del Pentagono, George Little, pur rifiutando un commento sullo spostamento del missile, ora in località sconosciuta, ha parlato di una "pausa nella provocazione".
I missili erano stati portati sulla costa alla fine di aprile, come parte delle minacce del regime comunista per le nuove sanzioni imposte in marzo dalle Nazioni Unite alla Corea del Nord per il suo terzo test nucleare. Pyongyang ne chiede il ritiro, insieme alla fine delle periodiche esercitazioni militari congiunte tra Seoul e Washington.
Negli Stati Uniti, proprio in questi giorni è in visita il presidente della Corea del Sud, Park Geun-hye, che oggi ha in programma un colloquio con Barack Obama, dal quale ci si aspetta una conferma degli stretti legami esistenti tra i due Paesi.
Seoul (AsiaNews) - La Corea del Nord ha tolto dalle loro attuali postazioni di lancio, sulla costa, due missili a medio raggio Musdan (nella foto), dei quali aveva più volte minacciato il lancio contro la Corea del Sud e le basi statunitensi nel Pacifico. La notizia dello spostamento è stata data da un funzionario della Difesa Usa e ha trovato conferma in una nota dell'agenzia sudcoreana Yonhap, secondo la quale Pyongyang sembra aver abbassato il suo livello di allarme. La mossa è stata quindi vista da Seoul come un segnale di allentamento della tensione, ma un alto funzionario del National Security Council ha gettato acqua sul fuoco, sostenendo che "è prematuro parlare di una buona notizia". Da parte sua il portavoce del Pentagono, George Little, pur rifiutando un commento sullo spostamento del missile, ora in località sconosciuta, ha parlato di una "pausa nella provocazione".
I missili erano stati portati sulla costa alla fine di aprile, come parte delle minacce del regime comunista per le nuove sanzioni imposte in marzo dalle Nazioni Unite alla Corea del Nord per il suo terzo test nucleare. Pyongyang ne chiede il ritiro, insieme alla fine delle periodiche esercitazioni militari congiunte tra Seoul e Washington.
Negli Stati Uniti, proprio in questi giorni è in visita il presidente della Corea del Sud, Park Geun-hye, che oggi ha in programma un colloquio con Barack Obama, dal quale ci si aspetta una conferma degli stretti legami esistenti tra i due Paesi.
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