Anche quella che pareva essere l’oasi felice della vecchia Europa, la Svezia, deve fare i conti col fenomeno migratorio che sta riguardando tutti gli stati membri
I disordini ad Husby, periferia di Stoccolma, sono scoppiati dopo l’uccisione di un extracomunitario immigrato da parte della polizia: era stato visto vagare per strada brandendo un machete. Quando gli agenti hanno fatto irruzione nella casa dell’uomo per perquisirla, questi probabilmente ha opposto resistenza ed è stato freddato. Da qui, la polizia è stata accusata di brutalità dalle molte comunità immigrate provenienti dagli stati nord-africani che, fra prima e seconda generazione, rappresentano ormai ben l’ottanta per cento degli undicimila residenti nel piccolo sobborgo di Husby. Moltissimi sono senza lavoro.
Il bilancio degli incidenti è molto pesante: decine le autovetture distrutte, il commissariato posto sotto assedio, due edifici dati alla fiamme e violenze nei confronti di poliziotti e vigili del fuoco. Da tempo comunque tensioni covavano sotto la cenere in Svezia, che ormai non ha più la fama di nazione modello per la giustizia sociale. Va ricordato che il 15% della popolazione svedese è costituito da immigrati e tra di questi il tasso di disoccupazione risulta molto alto: nasce così il sentimento di ostilità nei confronti dell’immigrazione di quella parte di popolazione che fa capo al partito dei democratici svedesi, che adesso, ad un anno dalle elezioni, sono al terzo posto nei sondaggi.
di Silvio Foini
I disordini ad Husby, periferia di Stoccolma, sono scoppiati dopo l’uccisione di un extracomunitario immigrato da parte della polizia: era stato visto vagare per strada brandendo un machete. Quando gli agenti hanno fatto irruzione nella casa dell’uomo per perquisirla, questi probabilmente ha opposto resistenza ed è stato freddato. Da qui, la polizia è stata accusata di brutalità dalle molte comunità immigrate provenienti dagli stati nord-africani che, fra prima e seconda generazione, rappresentano ormai ben l’ottanta per cento degli undicimila residenti nel piccolo sobborgo di Husby. Moltissimi sono senza lavoro.
Il bilancio degli incidenti è molto pesante: decine le autovetture distrutte, il commissariato posto sotto assedio, due edifici dati alla fiamme e violenze nei confronti di poliziotti e vigili del fuoco. Da tempo comunque tensioni covavano sotto la cenere in Svezia, che ormai non ha più la fama di nazione modello per la giustizia sociale. Va ricordato che il 15% della popolazione svedese è costituito da immigrati e tra di questi il tasso di disoccupazione risulta molto alto: nasce così il sentimento di ostilità nei confronti dell’immigrazione di quella parte di popolazione che fa capo al partito dei democratici svedesi, che adesso, ad un anno dalle elezioni, sono al terzo posto nei sondaggi.
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Sono presenti 5 commenti
Anche qui come in Inghilterra girano col macete in mano. Da noi con il piccone.
Evviva l'integrazione e l'accoglienza!
Alfredo.
Cose da film d'orrore!
In Inghilterra parlano di terrorismo. Da noi a Milano Pisapia dice di non strumentalizzare l'accaduto del piccone. Mah!
Ingrid.
Gli extracomunitari vanno certamente aiutati ma ciò deve essere fatto in casa loro. Occorre insegnare loro a pescare e non solo ad aspettare che il pesce gli cada nel piatto. Altrimenti ci saranno le invasioni vere e proprie e saremo noi europei a migrare in Africa!
Gerardo.
Anche qui tra un po di tempo scoppieranno i disordini. Siamo ormai in balia di etnie che vogliano tutto senza fare gnente. Nn é razzismo ma i razzisti sono magari loro.
Camillo C.
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