E’ irrealistico pensare che interventi di natura normativa fiscale e contributiva possano riassorbire la disoccupazione. Lo ha detto il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini in audizione alla commissione Lavoro del Senato. Intanto il Governo blocca i tagli a istruzione e ricerca.
Radio Vaticana - Disoccupazione, soprattutto quella giovanile, al centro delle preoccupazioni del Governo Letta. E la riforma Fornero finisce sotto la lente d’ingrandimento. L’Isfol segnala la riduzione dei contratti di collaborazione e l’aumento di quelli a tempo determinato. Non si può sostituire il lavoro stabile con quello precario, protestano allora i sindacati che puntano il dito proprio contro la legge voluta dal governo Monti. Ma il ministro Giovannini frena: bisogna stare molto attenti a toccare una riforma che sta finalmente producendo effetti positivi. Dunque sì a limitate modifiche, no ad una revisione radicale. Il Governo mira piuttosto ad una revisione delle regole sulla previdenza con la flessibilizzazione delle possibilità di uscita dal lavoro in cambio di penalizzazioni. La ripresa dell'economia passa anche dal pagamento dei debiti da parte della Pubblica amministrazione nei confronti delle imprese. Il decreto, dopo il via libera in commissione, è approdato oggi in aula alla Camera. E subito importanti novità: il governo ha infatti bloccato i tagli all’istruzione e alla ricerca che sarebbero dovuti scattare nel 2015 per coprire appunto parte dei debiti della pubblica amministrazione.
Radio Vaticana - Disoccupazione, soprattutto quella giovanile, al centro delle preoccupazioni del Governo Letta. E la riforma Fornero finisce sotto la lente d’ingrandimento. L’Isfol segnala la riduzione dei contratti di collaborazione e l’aumento di quelli a tempo determinato. Non si può sostituire il lavoro stabile con quello precario, protestano allora i sindacati che puntano il dito proprio contro la legge voluta dal governo Monti. Ma il ministro Giovannini frena: bisogna stare molto attenti a toccare una riforma che sta finalmente producendo effetti positivi. Dunque sì a limitate modifiche, no ad una revisione radicale. Il Governo mira piuttosto ad una revisione delle regole sulla previdenza con la flessibilizzazione delle possibilità di uscita dal lavoro in cambio di penalizzazioni. La ripresa dell'economia passa anche dal pagamento dei debiti da parte della Pubblica amministrazione nei confronti delle imprese. Il decreto, dopo il via libera in commissione, è approdato oggi in aula alla Camera. E subito importanti novità: il governo ha infatti bloccato i tagli all’istruzione e alla ricerca che sarebbero dovuti scattare nel 2015 per coprire appunto parte dei debiti della pubblica amministrazione.
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