lunedì, maggio 20, 2013
Punta a prendere il pieno controllo della roccaforte ribelle di Quseir (o Qusair), centro strategico della provincia di Homs, l’esercito siriano impegnato da ore in intensi scontri contro le forze antigovernative. 

Misna - Informazioni difficilmente verificabili da fonti indipendenti hanno annunciato che le truppe di Damasco sarebbero già entrate nel centro, innalzando la bandiera siriana sopra la sede del comune e gli edifici circostanti. Combattimenti sarebbero ancora in corso in diversi quartieri di Quseir, dove gli insorti in lotta da quasi due anni contro il presidente Bashar al Assad continuerebbe ad opporre una “feroce resistenza” ai soldati governativi. L’attacco dell’esercito sarebbe stato aperto su tre fronti – sud, est e nord-est – causando la fuga degli insorti, di cui un centinaio sarebbe stato ucciso secondo le notizie ufficiali. Mentre le autorità siriane affermano di aver lasciato una via d’uscita per i civili, un corridoio a nord-ovest della città, le forze antigovernative parlano di un “assedio totale che sta soffocando le popolazioni”.

Inoltre sono difficili da stabilire i bilanci delle vittime dei combattimenti di terra e dei bombardamenti aerei cominciati ieri. Per l’Osservatorio siriano dei diritti umani (Osdh), con sede a Londra, ieri almeno 55 persone, per lo più civili, sono rimaste uccise a Quseir; a queste sarebbero da aggiungere 23 combattenti delle forze speciali del movimento sciita libanese Hezbollah, alleato storico di Assad impegnato con le truppe di Damasco nell’assalto alla località strategica, che sorge lungo la strada tra la capitale, le città costiere pro-Assad e la città di Homs. La Coalizione nazionale siriana (Cns), il più ampio fronte dell’opposizione, ha denunciato “il tentativo di far scomparire dalla mappa la località di Quseir e i suoi abitanti (circa 30.000, ndr)” e chiesto una riunione urgente della Lega Araba per “fermare il massacro”.

L’altro aspetto riguarda il coinvolgimento degli Hezbollah sul fronte dei combattimenti, poche ore dopo che un comunicato del governo siriano aveva assicurato che “non stiamo utilizzando alcun combattente proveniente da fuori o di altre nazionalità”. L’esecutivo aveva aggiunto che Damasco “non ha bisogno di alcun sostegno da parte di altri arabi e altre nazioni”. Il mese scorso a Homs, dove si sta nuovamente intensificando il conflitto armato tra gruppi di affiliazione qaedista e le forze governative, i combattenti sciiti avevano varcato il confine tra Libano e Siria, entrando nella regione di Quseir per dare man forte alle truppe siriane. Intanto nelle ultime ore, dal confinante Israele l’esercito ha annunciato che colpi d’arma da fuoco provenienti dalla Siria hanno raggiunto le alture del Golan, senza però causare danni né feriti.

L’assalto dell’esercito siriano sulla città di Quseir è cominciato poche ore dopo un’intervista rilasciata dal presidente Assad all’agenzia di stampa ufficiale argentina ‘Telam’ e al quotidiano ‘Clarin’, nella quale ha respinto la possibilità di un suo ritiro dalla scena politica. “Rassegnare le dimissioni significherebbe fuggire” ha detto il capo dello Stato, aggiungendo che “sulla questione sarà il popolo siriano a decidere alle presidenziali del 2014”. La scorsa settimana, aveva aperto qualche spiraglio la convocazione entro fine mese di un conferenza internazionale, promossa da Washington e Mosca, per favorire una soluzione negoziata del conflitto civile nel paese mediorientale. Assad si è detto “scettico” sull’iniziativa, accusando numerosi paesi occidentali di “non volere in realtà una soluzione per la Siria” e altre potenze di “sostenere il terrorismo”. Dal canto suo l’opposizione, che deve ancora pronunciarsi su una sua partecipazione alla conferenza, ha avvertito che “l’assalto su Quseir rimette in discussione ogni tentativo di pace”.


Sono presenti 0 commenti

Inserisci un commento

Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.



___________________________________________________________________________________________
Testata giornalistica iscritta al n. 5/11 del Registro della Stampa del Tribunale di Pisa
Proprietario ed Editore: Fabio Gioffrè
Sede della Direzione: via Socci 15, Pisa