giovedì, maggio 09, 2013
Il presidente Bashar al Assad “non può essere parte della soluzione, né ricoprire un incarico nel prossimo governo di transizione”: lo ha detto chiaramente il Segretario di Stato americano, John Kerry da Roma, dove è in visita in queste ore.  

Misna - La dichiarazione di Kerry tende a stemperare le accuse di quanti sostengono che gli Stati Uniti starebbero ‘ammorbidendo’ la loro posizione sul presidente siriano in vista di un accordo con la Russia. Varie componenti dell’opposizione siriana avevano già denunciato ieri come un “tradimento”, l’accordo di principio raggiunto da Kerry e il suo omologo russo Sergei Lavrov che non esclude il presidente siriano dalla trattativa e gli esponenti del regime dal governo di transizione che dovrebbe essere formato dopo la Conferenza internazionale indetta per fine maggio.

Dal punto di vista umanitario, resta drammatica la situazione dei profughi in fuga dalle violenze: il ministro degli Esteri giordano Nasser Judeh ha avvertito che attualmente i rifugiati siriani rappresentano il 10% della popolazione giordana, ma potrebbero diventare il 40% nel 2014.

Intanto il governo di Damasco si è detto pronto ad accogliere la commissione dell’Onu che indaga sull’utilizzo di armi chimiche nel conflitto. “Il governo – ha riferito il viceministro degli Esteri Faisal al Moqdad è pronto ad accogliere la delegazione per indagare su quanto accaduto a Khan al Assal”.

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