Esattamente 85 anni fa (il 15 maggio del 1928) uscì “Plane Crazy”, tradotto come “L’aereo impazzito”, il primo cartone animato di Walt Disney in cui comparvero Minnie e Topolino (qui il video).
Inizialmente il cartone non ebbe moltissimo successo, ma come ormai sappiamo la figura di Topolino era destinata a diventare una delle più conosciute in tutto il mondo. “Spero solo che non ci dimenticheremo mai una cosa: tutto è cominciato con un topo”, diceva Walt Disney nel 1954. Il topo in questione inizialmente fu chiamato dal giovane Disney "Mortimer Mouse", ma sembrava un nome un po’ troppo macabro per i bambini, così venne cambiato in Mickey Mouse su suggerimento della moglie Lilian.
L’idea di creare un personaggio animato con le fattezze di un topo venne all’imprenditore ripensando ai topolini che camminavano sulla sua scrivania mentre lavorava. Negli anni '20 lo Studio Disney si trovava infatti in grandi difficoltà (rischiava addirittura la chiusura) per cui Disney, aiutato dal collaboratore Iwerks, realizzò il primo cartone animato scommettendo sul personaggio di Topolino, animaletto impulsivo e sognatore. La scelta fu azzardata: va ricordato infatti che il personaggio più amato dai bambini dell’epoca era Felix, un gatto nero che pertanto stabiliva un forte contrasto col topo che sarebbe diventato il personaggio della Disney più famoso del mondo.
Ben presto il successo di Topolino si consolidò in tutto il mondo: dal suo esordio fino ad oggi il personaggio è apparso il 135 cortometraggi, mutando forma e atteggiamento in base ai cambiamenti della società. Se il Topolino degli anni ’20 amava la vita di campagna, vent’anni dopo si sposterà in città, vivendo lo stesso tipo di vita dell’americano medio dell’epoca.
Negli anni ’40 le strisce a fumetti di Topolino si adeguarono alla guerra: i principali argomenti trattati riguardavano il conflitto ed il ruolo che la popolazione svolgeva in quel contesto, tanto che in una striscia il topo animato si ritrova a combattere contro spie naziste. Il ruolo sociale del personaggio è forte anche prima del ’40: infatti la Società delle Nazioni lo nomina "simbolo internazionale di buona volontà".
Disney ricevette un Oscar ad honorem per la creazione di Topolino, la cui serie nel 1935 diventò a colori, e lanciò in rapida successione altre serie che ruotavano attorno ai personaggi di Paperino e Pluto. Il grande successo spinse Giuseppe Nerbini, edicolante ed editore fiorentino, a dedicare a Topolino un intero giornale illustrato in Italia. Questo non presentava le classiche nuvolette con i dialoghi, ma didascalie in rima. Nerbini non si assicurò correttamente tutti i diritti di pubblicazione per cui, per qualche numero, la testata passò da “Topolino” a “Topo Lino”.
Nulla ha impedito a Disney di rafforzare sempre di più, non solo in America ed in Italia ma praticamente in tutto il mondo, il suo “regno animato” fatto di topi, cani, paperi parlanti e principesse sfortunate. Come ben sappiamo, Topolino ed i suoi amici (insieme a tutte le altre grandi invenzioni di Disney) saranno al centro della vita ludica dei bambini di diverse generazioni. Non si tratta solo di cartoni animati e fumetti, perché il marchio Disney, con Topolino come maggiore esponente, diventa un potente strumento di commercio. Basta ricordare che Disneyland nacque come modesto parco a tema e poi diventò un immenso regno dei divertimenti con numerosi hotel e negozi affiliati. Ma tutto partì dai sogni di un giovane imprenditore chiamato Walt Disney...
Inizialmente il cartone non ebbe moltissimo successo, ma come ormai sappiamo la figura di Topolino era destinata a diventare una delle più conosciute in tutto il mondo. “Spero solo che non ci dimenticheremo mai una cosa: tutto è cominciato con un topo”, diceva Walt Disney nel 1954. Il topo in questione inizialmente fu chiamato dal giovane Disney "Mortimer Mouse", ma sembrava un nome un po’ troppo macabro per i bambini, così venne cambiato in Mickey Mouse su suggerimento della moglie Lilian.
L’idea di creare un personaggio animato con le fattezze di un topo venne all’imprenditore ripensando ai topolini che camminavano sulla sua scrivania mentre lavorava. Negli anni '20 lo Studio Disney si trovava infatti in grandi difficoltà (rischiava addirittura la chiusura) per cui Disney, aiutato dal collaboratore Iwerks, realizzò il primo cartone animato scommettendo sul personaggio di Topolino, animaletto impulsivo e sognatore. La scelta fu azzardata: va ricordato infatti che il personaggio più amato dai bambini dell’epoca era Felix, un gatto nero che pertanto stabiliva un forte contrasto col topo che sarebbe diventato il personaggio della Disney più famoso del mondo.
Ben presto il successo di Topolino si consolidò in tutto il mondo: dal suo esordio fino ad oggi il personaggio è apparso il 135 cortometraggi, mutando forma e atteggiamento in base ai cambiamenti della società. Se il Topolino degli anni ’20 amava la vita di campagna, vent’anni dopo si sposterà in città, vivendo lo stesso tipo di vita dell’americano medio dell’epoca.
Negli anni ’40 le strisce a fumetti di Topolino si adeguarono alla guerra: i principali argomenti trattati riguardavano il conflitto ed il ruolo che la popolazione svolgeva in quel contesto, tanto che in una striscia il topo animato si ritrova a combattere contro spie naziste. Il ruolo sociale del personaggio è forte anche prima del ’40: infatti la Società delle Nazioni lo nomina "simbolo internazionale di buona volontà".
Disney ricevette un Oscar ad honorem per la creazione di Topolino, la cui serie nel 1935 diventò a colori, e lanciò in rapida successione altre serie che ruotavano attorno ai personaggi di Paperino e Pluto. Il grande successo spinse Giuseppe Nerbini, edicolante ed editore fiorentino, a dedicare a Topolino un intero giornale illustrato in Italia. Questo non presentava le classiche nuvolette con i dialoghi, ma didascalie in rima. Nerbini non si assicurò correttamente tutti i diritti di pubblicazione per cui, per qualche numero, la testata passò da “Topolino” a “Topo Lino”.
Nulla ha impedito a Disney di rafforzare sempre di più, non solo in America ed in Italia ma praticamente in tutto il mondo, il suo “regno animato” fatto di topi, cani, paperi parlanti e principesse sfortunate. Come ben sappiamo, Topolino ed i suoi amici (insieme a tutte le altre grandi invenzioni di Disney) saranno al centro della vita ludica dei bambini di diverse generazioni. Non si tratta solo di cartoni animati e fumetti, perché il marchio Disney, con Topolino come maggiore esponente, diventa un potente strumento di commercio. Basta ricordare che Disneyland nacque come modesto parco a tema e poi diventò un immenso regno dei divertimenti con numerosi hotel e negozi affiliati. Ma tutto partì dai sogni di un giovane imprenditore chiamato Walt Disney...
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