mercoledì, maggio 08, 2013
Una catechesi sullo Spirito Santo per spiegare che è Lui che insegna ad amare Dio e il prossimo con il cuore di Gesù. È quanto Papa Francesco ha ricordato all’udienza generale di questa mattina, presieduta in Piazza San Pietro davanti a 100 mila persone. La cronaca nel servizio di Alessandro De Carolis: ascolta

Radio Vaticana - Sapere che Dio ci ama con la tenerezza di un papà. Basta questa certezza per una vita cristiana piena. Ma come si può “sapere” una cosa di questa portata? Mettendosi in ascolto dello Spirito Santo. Perché è solo Lui a dirci – ha affermato Papa Francesco – “che siamo amati da Dio come figli, che possiamo amare Dio come suoi figli e che con la sua grazia possiamo vivere da figli di Dio, come Gesù”:

“Cosa ci dice lo Spirito Santo? Dio ti ama: ci dice questo! Dio Ti ama, ti vuole bene. E noi amiamo veramente Dio e gli altri, come Gesù? (…) Lasciamoci guidare dallo Spirito Santo. Lasciamo che Lui ci parli al cuore e ci dica questo: che Dio è amore, che sempre Lui ci aspetta, che Lui è il Padre e ci ama come vero papà; ci ama veramente. E questo soltanto lo dice lo Spirito Santo al cuore. Sentiamo lo Spirito Santo, ascoltiamo lo Spirito Santo e andiamo avanti per questa strada dell’amore, della misericordia, del perdono”.

L’applauso a distesa dei 100 mila che occupano in lungo e largo Piazza San Pietro suggella il crescendo conclusivo del Papa, che aveva aperto la catechesi puntando l’attenzione sul versetto del “Credo” che afferma che lo Spirito “è Signore e dà la vita”. Vita, ha osservato Papa Francesco, che “l’uomo di tutti i tempi e di tutti i luoghi” ha sempre voluto giusta, buona e non minacciata dalla morte:

“L’uomo è come un viandante che, attraversando i deserti della vita, ha sete di un’acqua viva, zampillante e fresca, capace di dissetare in profondità il suo desiderio profondo di luce, di amore, di bellezza, di pace. Tutti sentiamo questo desiderio! E Gesù ci dona quest’acqua viva: essa è lo Spirito Santo, che procede dal Padre e che Gesù riversa nei nostri cuori”.

Lo Spirito è dunque l’elemento vitale per la fede di un cristiano, così come l’acqua lo è per il suo organismo. Duemila anni fa alla Samaritana, duemila anni dopo alla sua Chiesa, la promessa di Cristo di donare l’“acqua viva” dello Spirito Santo resta la stessa perché, ha ripetuto Papa Francesco, “la nostra vita sia guidata da Dio, sia animata da Dio, sia nutrita da Dio”:

"Questo è il dono prezioso che lo Spirito Santo porta nei nostri cuori: la vita stessa di Dio, vita di veri figli, un rapporto di confidenza, di libertà e di fiducia nell’amore e nella misericordia di Dio, che ha come effetto anche uno sguardo nuovo verso gli altri, vicini e lontani, visti sempre come fratelli e sorelle in Gesù da rispettare e da amare".

Le successive catechesi in sintesi traducono questi concetti nelle lingue di provenienza dei gruppi di fedeli in arrivo da tutti i continenti. Fra loro, prima e dopo l’udienza generale, Papa Francesco si sofferma come ormai sua abitudine a lungo, con sorrisi e abbracci che diventano più intensi quando davanti a lui compare un anziano, un bambino, un malato, un disabile. “La visita alle tombe degli Apostoli – augura a tutti – rafforzi in tutti la fede in Cristo”, “sempre vivo e presente tra noi”.


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