La previsione scientifica di un artista e di un genetista
Ultimamente si sono diffuse in rete fotografie e video che riporterebbero l'aspetto che tra circa 100.000 anni potrebbe assumere l'essere umano. Secondo Nickolay Lamn e Alan Kwan, rispettivamente artista e genetista computazionale, l'uomo avrà la testa più grande, gli occhi enormi come quelli dei cartoni animati giapponesi, le narici più ampie e la pelle più scura. L'intenzione di Lamn e Kwan, che hanno fatto girare le immagini, era semplicemente quella di rappresentare e suggerire un possibile percorso evolutivo della specie umana, ma molti, erroneamente, hanno attribuito a questa loro previsione una valenza scientifica.
Secondo Silvia Ghirotto, che si occupa di genetica ed evoluzione umana all'Università di Ferrara, è impossibile e inutile predire il nostro aspetto perché “le mutazioni sono assolutamente casuali e perché non sappiamo quale sarà il nostro futuro”. Gli autori della previsione in questione sono partiti dal genoma umano, la cui sequenza è stata da poco scoperta, ma la Ghirotto sostiene che, nonostante la conoscenza del genoma, “abbiamo fatto pochi passi in avanti verso l'applicazione di queste conoscenze”, sottolineando poi: ”Quel che conta non sono i singoli geni, ma sopratutto la loro interazione”, che dipende anche da tutti gli altri fattori o “interruttori” che accendono o spengono i singoli elementi del genoma.
Maurizio Casiraghi, ricercatore di biologia evoluzionistica all'Università di Milano Bicocca, aggiunge che Kwan e Lamn non hanno preso in considerazione nelle loro ipotesi evoluzionistiche “quanto potrebbe accadere se veramente fossimo fatti così”. Casiraghi fa l'esempio delle dimensioni della testa più grande, la quale implicherebbe l'aumento di peso del bimbo e di conseguenza, alla nascita, l'ingrandimento del canale del parto. “Ogni nostra caratteristica fisica deriva sempre da un compromesso tra esigenze diverse, e un bacino più largo, necessario per partorire un bambino dalla testa più grossa, impedirebbe di camminare bene” precisa il ricercatore. Senza parlare del fatto che gli occhi grandi necessiterebbero di un aumento della velocità di trasmissione dei segnali dagli occhi diretti al cervello oppure di una corteccia visiva più grossa.
Ultimamente si sono diffuse in rete fotografie e video che riporterebbero l'aspetto che tra circa 100.000 anni potrebbe assumere l'essere umano. Secondo Nickolay Lamn e Alan Kwan, rispettivamente artista e genetista computazionale, l'uomo avrà la testa più grande, gli occhi enormi come quelli dei cartoni animati giapponesi, le narici più ampie e la pelle più scura. L'intenzione di Lamn e Kwan, che hanno fatto girare le immagini, era semplicemente quella di rappresentare e suggerire un possibile percorso evolutivo della specie umana, ma molti, erroneamente, hanno attribuito a questa loro previsione una valenza scientifica.
Secondo Silvia Ghirotto, che si occupa di genetica ed evoluzione umana all'Università di Ferrara, è impossibile e inutile predire il nostro aspetto perché “le mutazioni sono assolutamente casuali e perché non sappiamo quale sarà il nostro futuro”. Gli autori della previsione in questione sono partiti dal genoma umano, la cui sequenza è stata da poco scoperta, ma la Ghirotto sostiene che, nonostante la conoscenza del genoma, “abbiamo fatto pochi passi in avanti verso l'applicazione di queste conoscenze”, sottolineando poi: ”Quel che conta non sono i singoli geni, ma sopratutto la loro interazione”, che dipende anche da tutti gli altri fattori o “interruttori” che accendono o spengono i singoli elementi del genoma.
Maurizio Casiraghi, ricercatore di biologia evoluzionistica all'Università di Milano Bicocca, aggiunge che Kwan e Lamn non hanno preso in considerazione nelle loro ipotesi evoluzionistiche “quanto potrebbe accadere se veramente fossimo fatti così”. Casiraghi fa l'esempio delle dimensioni della testa più grande, la quale implicherebbe l'aumento di peso del bimbo e di conseguenza, alla nascita, l'ingrandimento del canale del parto. “Ogni nostra caratteristica fisica deriva sempre da un compromesso tra esigenze diverse, e un bacino più largo, necessario per partorire un bambino dalla testa più grossa, impedirebbe di camminare bene” precisa il ricercatore. Senza parlare del fatto che gli occhi grandi necessiterebbero di un aumento della velocità di trasmissione dei segnali dagli occhi diretti al cervello oppure di una corteccia visiva più grossa.
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È presente 1 commento
Alcuni ragazzi che passano ore e ore al giorno al computer sono già così! Hanno anticipato l'evoluzione futura dell'uomo! Non bisogna aspettare 100000 anni.
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