giovedì, giugno 06, 2013
Fra luglio 2011 e agosto 2012 l’Amazzonia brasiliana ha perso 4571 km2 di foresta, una porzione enorme, eppure la più ridotta contata nell’arco degli ultimi 26 anni, ovvero da quando, nel 1988, si cominciò a calcolare la devastazione della selva tropicale con l’aiuto di immagini satellitari.  

Misna - Secondo dati del governo, la superficie disboscata è stata nello stesso lasso di tempo inferiore del 28,8% rispetto al periodo agosto 2010-luglio 2011 (6418 km2) che rappresentava già il minimo riscontrato sempre dal 1998. Il ministro dell’Ambiente Izabella Teixeira, ha ricordato che il Brasile si è impegnato a ridurre dell’80% la deforestazione del polmone del pianeta fra il 1990 e il 2020, anno in cui non potrà superare, almeno sulla carta, i 3925 km2.

“Il Brasile – ha detto Texeira – ha già raggiunto il 76% del suo obiettivo volontario di riduzione della deforestazione e circa il 62% dell’obiettivo volontario di riduzione delle emissioni nocive”, ovvero un taglio del 39% sempre entro il 2020; per raggiungerlo sarà peraltro necessario fermare anche gli incendi in Amazzonia.

Secondo la presidente Dilma Rousseff per ridurre le emissioni di gas serra, oltre a frenare la deforestazione il gigante sudamericano deve trovare valide alternative alle centrali termiche da cui ancora dipende per produrre elettricità quando la siccità e l’abbassamento del livello delle acque dei fiumi frenano quella delle centrali idroelettriche.


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