Stangata in arrivo per le transazioni finanziarie via sms e altri operatori del settori, che saranno tassati fino al 10% dell’importo relativo al trasferimento: lo ha annunciato il ministro delle Finanze Maria Kiwanuka secondo cui il governo cerca, in tal modo, di ovviare al blocco degli aiuti esteri determinato dalla scandalo dell’appropriazione di oltre 4 milioni di dollari da parte di funzionari dell’ufficio del primo ministro.
Uganda (Misna) - La Kiwanuka – spiega oggi il quotidiano New Vision – prevede di ottenere 16 milioni di dollari dalle nuove imposte, che colpiranno anche le telefonate internazionali in arrivo nel paese, e che serviranno a compensare le perdite nel bilancio di Stato . Il provvedimento – che avrà notevole impatto anche sulle tasche degli lavoratori ugandesi all’estero, quando si troveranno a spedire soldi alle proprie famiglie – è stato presentato oggi in parlamento nell’ambito della legge di bilancio per l’anno corrente, e sta già provocando un acceso dibattito nel paese . I primi a lamentarsi, come prevedibile, sono stati gli operatori del settore della telefonia che temono un calo nei consumi da parte degli utenti .
Sono in poche, infatti, in Uganda a possedere un conto in banca e molti utilizzano le transazioni via cellulare per inviare soldi e pagare piccole somme di danaro. In tutto, si stima, la nuova imposta colpirà circa 8.9 milioni di ugandesi che utilizzano circa sei milioni di cellulari.
L’anno scorso, lo scandalo di 4 milioni di dollari di finanziamenti esteri ‘traghettati’ su conti privati da funzionari dell’ufficio del primo ministro Amama Mbabazi ha determinato un improvvisa sospensione del gettito di aiuti internazionali. La somma è stata restituita anonimamente e non ci sono state dimissioni o destituzioni.
Uganda (Misna) - La Kiwanuka – spiega oggi il quotidiano New Vision – prevede di ottenere 16 milioni di dollari dalle nuove imposte, che colpiranno anche le telefonate internazionali in arrivo nel paese, e che serviranno a compensare le perdite nel bilancio di Stato . Il provvedimento – che avrà notevole impatto anche sulle tasche degli lavoratori ugandesi all’estero, quando si troveranno a spedire soldi alle proprie famiglie – è stato presentato oggi in parlamento nell’ambito della legge di bilancio per l’anno corrente, e sta già provocando un acceso dibattito nel paese . I primi a lamentarsi, come prevedibile, sono stati gli operatori del settore della telefonia che temono un calo nei consumi da parte degli utenti .
Sono in poche, infatti, in Uganda a possedere un conto in banca e molti utilizzano le transazioni via cellulare per inviare soldi e pagare piccole somme di danaro. In tutto, si stima, la nuova imposta colpirà circa 8.9 milioni di ugandesi che utilizzano circa sei milioni di cellulari.
L’anno scorso, lo scandalo di 4 milioni di dollari di finanziamenti esteri ‘traghettati’ su conti privati da funzionari dell’ufficio del primo ministro Amama Mbabazi ha determinato un improvvisa sospensione del gettito di aiuti internazionali. La somma è stata restituita anonimamente e non ci sono state dimissioni o destituzioni.
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