Per la nuova evangelizzazione “occorre lasciarci condurre” dallo Spirito Santo “anche se ci porta su strade nuove”.
Radio Vaticana - E’ l’esortazione che Papa Francesco rivolge, stamani, nel discorso consegnato ai 25 membri del XIII Consiglio Ordinario della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi. Il Papa li ha ricevuti in udienza nella Sala del Concistoro, in Vaticano, e li ha ringraziati per l’elaborazione di quanto emerso nella XIII Assemblea Generale Ordinaria che, tenutasi in ottobre, ha avuto come tema: “La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede”. Poi il Papa ha risposto ad alcune domande dei presenti sui possibili temi di un prossimo Sinodo e ha annunciando che porterà a termine una nuova Enciclica. Il servizio di Debora Donnini: ascolta
La nuova evangelizzazione: il tema che è stato al centro dell’ultimo Sinodo dei vescovi tenutosi lo scorso ottobre ritorna nel discorso che Papa Francesco ha consegnato ai presenti. “La trasmissione della fede cristiana è lo scopo della nuova evangelizzazione e dell’intera opera evangelizzatrice della Chiesa, che - sottolinea il Papa - esiste proprio per questo”. “L’espressione 'nuova evangelizzazione', poi, mette in luce la consapevolezza sempre più chiara che - prosegue il Papa - anche nei Paesi di antica tradizione cristiana si rende necessario un rinnovato annuncio del Vangelo, per ricondurre ad un incontro con Cristo che trasformi veramente la vita e non sia superficiale, segnato dalla routine”. Papa Francesco, dunque, incoraggia “l’intera comunità ecclesiale ad essere evangelizzatrice, a non aver paura di ‘uscire’ da sé per annunciare, confidando soprattutto nella presenza misericordiosa di Dio che ci guida”.
Il Papa rileva che “le tecniche sono certo importanti, ma neppure le più perfette potrebbero sostituire l’azione discreta ma efficace" dello Spirito Santo. Occorre, dunque, lasciarsi condurre da Lui anche se ci porta su strade nuove; “occorre - prosegue - lasciarsi trasformare da Lui perché il nostro annuncio avvenga con la parola sempre accompagnata da semplicità di vita, da spirito di preghiera, da carità verso tutti, specialmente i piccoli e i poveri, da umiltà e distacco da sé, da santità di vita. Solo così sarà veramente fecondo!”. Il discorso di Papa Francesco si concentra poi sul Sinodo dei Vescovi che, ricorda, è stato “uno dei frutti del Concilio Vaticano II”. E in questi 50 anni si sono potuti sperimentare i benefici di questa istituzione che in modo permanente è posta “al servizio della missione della Chiesa” “come espressione della sua collegialità”. Il Papa lo testimonia anche a partire dalla sua esperienza personale: per aver partecipato a diverse Assemblee sinodali.
Papa Francesco ha dunque consegnato il discorso e poi ci sono state alcune domande dei presenti a cui ha risposto. All’inizio ha annunciato che porterà a termine l’Enciclica che era stata iniziata dal Papa emerito Benedetto XVI. Il Pontefice ha spiegato poi che sull’Esortazione post-sinodale prevede di lavorare riprendendo tutto il Sinodo sulla nuova evangelizzazione che si è tenuto ad ottobre dello scorso anno, ma “in una cornice più larga” che è quella “dell’evangelizzazione in genere”. Il Consiglio Ordinario della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi riunito in questi giorni ha riflettuto anche sui temi della prossima Assemblea Generale Ordinaria. Anche sui temi suggeriti ha risposto Papa Francesco. Anzitutto, nel 2015 sono 50 anni dalla Gaudium et Spes da cui si possono prendere temi che riguardano “i rapporti Chiesa-mondo”, la dignità umana, la famiglia, la tecnologia... Il Papa ha rilevato in particolare la serietà dei problemi della famiglia, del fatto che oggi tante persone non si sposano, convivono e il matrimonio diventa “provvisorio”. Ha anche parlato della questione dell’ecologia, in particolare in rapporto alla “ecologia umana”. Sul piano antropologico Papa Francesco evidenzia la problematica della laicità diventata laicismo, della secolarizzazione praticamente. Infine, ha toccato il tema della sinodalità e del suo rapporto con il ministero petrino, intorno a cui ruotano molte attese. Il Papa ha concluso la conversazione con un rinnovato ringraziamento e incoraggiamento all’impegno per rispondere alle nuove sfide.
Radio Vaticana - E’ l’esortazione che Papa Francesco rivolge, stamani, nel discorso consegnato ai 25 membri del XIII Consiglio Ordinario della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi. Il Papa li ha ricevuti in udienza nella Sala del Concistoro, in Vaticano, e li ha ringraziati per l’elaborazione di quanto emerso nella XIII Assemblea Generale Ordinaria che, tenutasi in ottobre, ha avuto come tema: “La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede”. Poi il Papa ha risposto ad alcune domande dei presenti sui possibili temi di un prossimo Sinodo e ha annunciando che porterà a termine una nuova Enciclica. Il servizio di Debora Donnini: ascolta
La nuova evangelizzazione: il tema che è stato al centro dell’ultimo Sinodo dei vescovi tenutosi lo scorso ottobre ritorna nel discorso che Papa Francesco ha consegnato ai presenti. “La trasmissione della fede cristiana è lo scopo della nuova evangelizzazione e dell’intera opera evangelizzatrice della Chiesa, che - sottolinea il Papa - esiste proprio per questo”. “L’espressione 'nuova evangelizzazione', poi, mette in luce la consapevolezza sempre più chiara che - prosegue il Papa - anche nei Paesi di antica tradizione cristiana si rende necessario un rinnovato annuncio del Vangelo, per ricondurre ad un incontro con Cristo che trasformi veramente la vita e non sia superficiale, segnato dalla routine”. Papa Francesco, dunque, incoraggia “l’intera comunità ecclesiale ad essere evangelizzatrice, a non aver paura di ‘uscire’ da sé per annunciare, confidando soprattutto nella presenza misericordiosa di Dio che ci guida”.
Il Papa rileva che “le tecniche sono certo importanti, ma neppure le più perfette potrebbero sostituire l’azione discreta ma efficace" dello Spirito Santo. Occorre, dunque, lasciarsi condurre da Lui anche se ci porta su strade nuove; “occorre - prosegue - lasciarsi trasformare da Lui perché il nostro annuncio avvenga con la parola sempre accompagnata da semplicità di vita, da spirito di preghiera, da carità verso tutti, specialmente i piccoli e i poveri, da umiltà e distacco da sé, da santità di vita. Solo così sarà veramente fecondo!”. Il discorso di Papa Francesco si concentra poi sul Sinodo dei Vescovi che, ricorda, è stato “uno dei frutti del Concilio Vaticano II”. E in questi 50 anni si sono potuti sperimentare i benefici di questa istituzione che in modo permanente è posta “al servizio della missione della Chiesa” “come espressione della sua collegialità”. Il Papa lo testimonia anche a partire dalla sua esperienza personale: per aver partecipato a diverse Assemblee sinodali.
Papa Francesco ha dunque consegnato il discorso e poi ci sono state alcune domande dei presenti a cui ha risposto. All’inizio ha annunciato che porterà a termine l’Enciclica che era stata iniziata dal Papa emerito Benedetto XVI. Il Pontefice ha spiegato poi che sull’Esortazione post-sinodale prevede di lavorare riprendendo tutto il Sinodo sulla nuova evangelizzazione che si è tenuto ad ottobre dello scorso anno, ma “in una cornice più larga” che è quella “dell’evangelizzazione in genere”. Il Consiglio Ordinario della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi riunito in questi giorni ha riflettuto anche sui temi della prossima Assemblea Generale Ordinaria. Anche sui temi suggeriti ha risposto Papa Francesco. Anzitutto, nel 2015 sono 50 anni dalla Gaudium et Spes da cui si possono prendere temi che riguardano “i rapporti Chiesa-mondo”, la dignità umana, la famiglia, la tecnologia... Il Papa ha rilevato in particolare la serietà dei problemi della famiglia, del fatto che oggi tante persone non si sposano, convivono e il matrimonio diventa “provvisorio”. Ha anche parlato della questione dell’ecologia, in particolare in rapporto alla “ecologia umana”. Sul piano antropologico Papa Francesco evidenzia la problematica della laicità diventata laicismo, della secolarizzazione praticamente. Infine, ha toccato il tema della sinodalità e del suo rapporto con il ministero petrino, intorno a cui ruotano molte attese. Il Papa ha concluso la conversazione con un rinnovato ringraziamento e incoraggiamento all’impegno per rispondere alle nuove sfide.
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