mercoledì, giugno 05, 2013
Per alcuni black-out si è dovuto cancellare alcune testimonianze video di Li Wangling e di Wang Dan. Lee Cheuk-yan: Abbiamo mostrato a Pechino la nostra perseveranza. Presenti anche persone della Cina popolare, che ringraziano Hong Kong per il ricordo del massacro, un diritto negato in patria. Nel giorno dell'anniversario si diffonde la voce che Chen Xitong è morto. Chen era sindaco di Pechino nell'89. Il suo appoggio alla repressione gli ha aperto una carriera sfolgorante nel Politburo, finita poi miseramente.

Asianews - Almeno 150mila persone, in maggioranza giovani, hanno partecipato ieri sera alla veglia annuale che da 24 anni si tiene al Victoria Park di Hong Kong in ricordo degli uccisi in piazza Tiananmen. A causa di un temporale che ha prodotto anche alcuni black-out, l'evento ha dovuto essere accorciato. Lee Cheuk-yan, uno dei leader dell'organizzazione, ha espresso la sua commozione a vedere così tante persone radunate con ombrello e candele accesenonostante la pioggia. "La loro partecipazione mostra [la forza dello] spirito. Abbiamo testimoniato a Pechino la nostra perseveranza". A causa del maltempo il programma della veglia ha dovuto essere accorciato e non sono stati trasmessi due video: quello di Li Wangling, sorella di Li Wangyang, uno degli attivisti dell'89 morto lo scorso anno in prigione apparentemente "suicidatosi", e quello di Wang Dan, uno dei leader del movimento degli studenti. Fra i partecipanti vi erano anche persone provenienti dalla Cina popolare, riusciti a sfuggire al controllo delle guardie di frontiera. Alcuni di loro portano al collo piccoli cartelli con la scritta "Grazie Hong Kong" per esprimere la gratitudine verso la popolazione del territorio che dopo 24 anni si ricorda ancora di quel massacro "indegno di uno Stato". "La veglia - dice uno di loro - è un'occasione per noi di esercitare i nostri diritti di espressione. In Cina non abbiamo questa possibilità".

Quasi in contemporanea con la veglia al Victoria Park, si è diffusa la notizia della morte di Chen Xitong, il sindaco di Pechino al tempo del massacro, ritenuto corresponsabile della repressione contro gli studenti e gli operai di Tiananmen. Chen è morto a 84 anni per cancro al colon. Dopo i fatti del 4 giugno egli è stato promosso a segretario del Partito di Pechino e a membro del Politburo. Ma nel '98 è stato condannato per corruzione, accusato di aver intascato centinaia di milioni di dollari come tangenti per lavori legati alle Olimpiadi del 2008. In seguito egli ha cercato di prendere le distanze dal massacro. Ma nelle memorie del segretario Zhao Ziyang - contrario all'intervento dei carri armati sulla piazza degli studenti e per questo esautorato - si cita Chen, Li Peng e Deng Xiaoping come l'ala dura conservatrice che, timorosi di perdere il potere, hanno scatenato la repressione. Wang Fandi, il padre di uno studente ucciso il 4 giugno '89, afferma che la morte di Chen non cambierà la linea ufficiale riguardo a Tiananmen. Il figlio di Wang, Wang Nan, è stato colpito mentre scattava foto sulla Changan avenue, dove la polizia ha ucciso molti studenti che fuggivano dalla piazza. Chen Xitong, commenta, "è stato solo una figura di poco conto, un utensile manovrato dagli altri".

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