Circa 300 immigrati africani hanno raggiunto Amburgo, da una settimana sono accampati dietro il monumento a Bismarck senza diritti legali.


Secondo il quotidiano Die Welt, che ha riportato una lettera del ministro dell’interno tedesco Hans-Peter Friedrich, l’Italia avrebbe offerto 500 euro e dei documenti di residenza a 300 immigrati africani invitandoli a proseguire la loro migrazione fino alla città di Amburgo. Il ministro per gli affari sociali di Amburgo, Detlef Scheele, ha dichiarato che i migranti non hanno diritti legali in territorio tedesco; mentre in Italia sono considerati come rifugiati (data la provenienza dalla guerra civile in Libia) ad Amburgo “non hanno alcuna possibilità di ottenere un permesso di lavoro, non hanno diritto all’alloggio e nemmeno alle prestazioni sociali” dice Scheele, ed aggiunge “la loro unica opzione è il ritorno in Italia”.

Da Roma il Viminale risponde: “I permessi di soggiorno dati a stranieri sono stati rilasciati a seguito dell’esame della singola posizione, caso per caso, conformemente alla normativa comunitaria”. Intanto i 300 africani con permesso di soggiorno valido possono restare sul territorio tedesco (come nel territorio di uno degli stati membri) fino ad un massimo di tre mesi, questo secondo l’articolo 5 della convenzione Schengen. Dopo i suddetti 3 mesi le autorità tedesche dovranno rinviare gli immigrati africani nella penisola italica.

In Italia non è stato fatto niente che non fosse previsto dagli accordi presi dopo la cessazione dell’emergenza Nord Africa, conclusasi il 31 dicembre 2012, giorno in cui è stata assicurata la continuazione dell’accoglienza “per i soggetti vulnerabili e per coloro che sono in attesa dell’esame delle loro posizione”. A coloro che ne avevano il diritto, in sostanza, è stato rilasciato il permesso di soggiorno e una somma complessiva di 500 euro per contribuire alle spese di prima necessità e per sostenere il loro percorso d’integrazione nella società italiana.