domenica, giugno 23, 2013
La cronaca che giunge da Pisa è allarmante e agghiacciante: uomo ha scelto "a caso" la sua vittima tra i passanti, e dopo averla accoltellata le ha gettato dell'acido sul volto

di Chiara Giovanna Bartoli

La domanda che tutti noi ci poniamo, nel momento in cui veniamo a conoscenza di notizie come quella avvenuta ieri a Pisa, riguarda la sicurezza delle nostre città. E' sorprendentemente come nelle moderne e sviluppate società occidentali, l'escalation della violenza non sembri arrestarsi, anzi, come sia in aumento e renda sempre più insicuri i cittadini .

Ieri a Pisa un uomo ha aggredito un passante, accoltellandolo alla schiena e dopo averlo rincorso gli ha gettato dell'acido sul volto. L'aggressore è inizialmente fuggito ma questa mattina, consapevole del fatto che la polizia si trovava già sulle sue tracce (nella fuga ha smarrito il portafogli), si è presentato in questura. Il pisano di 49 anni è stato definito "psicologicamente instabile". Per fortuna la vittima, un pisano di 50 anni, non è in pericolo di vita, ma porterà per sempre sul volto alcune cicatrici, che di certo non mitigheranno il ricordo di un evento che poteva trasformarsi in tragedia. In una nota della questura, l'aggressore è definito anche come " tossicodipendente di indole violenta". E' emerso inoltre che l'uomo "negli ultimi anni abbia vissuto in una specie di 'isolamento' sociale soprattutto dopo che la ex compagna, nonché' madre di suo figlio, fu costretta a lasciare la città, temendo per la sua vita e quella di suo figlio, dopo una serie di maltrattamenti e percosse''.

La polizia ha rinvenuto in un giardino privato il coltello usato dall'aggressore per accoltellare ripetutamente la vittima designata. La polizia, inoltre, ha fatto irruzione a casa dell'aggressore dove vi ha trovato una vera e propria palestra da combattimento e un manichino da usare come bersaglio per allernarsi al lancio di coltelli. Oltre a numerose armi bianche, sono state rinvenute nell'abitazione anche sostanze chimiche che venivano miscelate. Sono state rinvenute, infine, felpe di colore scuro con cappuccio, guanti e libri sulle arti marziali.

Le ultime statistiche Istat sui casi di violenza che riguardano la nostra Penisola sono relative al biennio 2008-2009. In tale lasso di tempo, i cittadini rimasti vittima di atti di criminalità sono stati il 5,7% del totale. Per quanto riguarda i reati contro la proprietà sono avvenuti, in primo luogo, furti di oggetti personali, seguiti da borseggi e scippi. Per quanto riguarda, invece, i reati violenti sono avvenuti in ordine decrescente minacce, aggressioni e rapine. Infine, per quanto riguarda i reati contro la famiglia al primo posto vi sono reati relativi ai veicoli (furti effettuati o tentati, atti vandalici), seguiti da quelli contro l'abitazione (furto nell'abitazione principale o di oggetti esterni, atti di vandalismo).

Seppure i dati della sopracitata statistica si riferiscano a qualche anno fa, la domanda che tutti noi dobbiamo dunque porci e che al contempo dobbiamo presentare alle istituzioni politiche è "Come rendere più sicure le nostre città?". Gli strumenti legislativi che abbiamo a disposizione sono sicuramente inefficaci. Come, infatti, è emerso nel caso avvenuto a Pisa, l'aggressore aveva già mostrato la sua indole violenta, costringendo la compagna e il figlio a cambiare città perché si trovavano in pericolo di vita. Ancora una volta, una donna è stata vittima di violenza. Il tema viene trattato da Dacia Maraini nel suo ultimo libro, "L'amore rubato", del quale  abbiamo già parlato.

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