martedì, giugno 04, 2013
Per mons. Zenari centinaia di famiglie hanno parenti scomparsi nel nulla o rapiti da bande criminali. La popolazione vive nel terrore. L'appello del Papa per i sequestrati un sostegno per i siriani già vittime di scontri, barbare violenze, crisi economica. 

Damasco (AsiaNews) - "I sequestri di persona sono un flagello silenzioso che da mesi colpisce centinaia di famiglie. I siriani sono terrorizzati da questi atti criminali che hanno molteplici autori e scopi: dal sequestro per estorsione ad opera di bande senza colore, a quelli a sfondo etnico religioso o politico". È quanto afferma ad AsiaNews, mons. Mario Zenari, nunzio apostolico a Damasco, che denuncia la piaga dei rapimenti ricordata ieri dal papa durante l'Angelus. Dopo aver espresso la sua vicinanza alla popolazione siriana, da oltre due anni vittima della guerra, il papa ha lanciato un ennesimo appello per tutte le persone scomparse in questi mesi:"Desidero assicurare la mia preghiera e la mia solidarietà per le persone rapite e per i loro familiari, e faccio appello all'umanità dei sequestratori affinché liberino le vittime. Preghiamo sempre per la nostra amata Siria!"

Per mons. Zenari, la vicinanza di papa Francesco è "fondamentale in un momento in cui il dramma e la sofferenza dovuta ai rapimenti colpisce in modo profondo la popolazione, già falcidiata dalla violenza, dagli scontri fra ribelli e regime, dalla crisi economica".

In questi mesi i sequestri di persona hanno coinvolto non solo laici, ma anche sacerdoti e personalità religiose. Dal 22 maggio scorso la comunità cristiana di Aleppo chiede il rilascio di mons. Gregorio Yohanna Ibrahim, vescovo siro-ortodosso, e mons. Boulos al-Yazigi, prelato greco-ortodosso, rapiti nei pressi del confine con la Turchia e a tutt'oggi nelle mani dei sequestratori. (S.C.)


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