Nuova giornata di violenze in Siria, all’indomani della conferenza di Doha, in Qatar, dove la comunità internazionale ha deciso di fornire aiuto militare immediato ai ribelli. Stamattina, un attentato kamikaze a Damasco ha provocato almeno tre vittime e una decina di feriti. E ad Aleppo 12 soldati del regime hanno perso la vita per l’esplosione di un’autobomba.
Radio Vaticana - Una domenica di sangue per un Paese al centro di un conflitto che prosegue ormai da due anni. A Damasco, i combattimenti tra lealisti e ribelli in questi giorni si sono intensificati soprattutto nei quartieri nord teatro dell’attentato kamikaze di oggi. E la situazione non cambia ad Aleppo: un’autobomba imbottita con almeno cinque tonnellate di esplosivo è saltata in aria nei pressi di postazione dei Servizi segreti dell'Aeronautica. Il presidente Assad reagisce con l’ordine di aumentare gli stipendi dei militari e dei dipendenti pubblici. La decisione, annunciata ieri, per compensare l’inflazione galoppante e l’impennata del costo della vita. D’altro canto, c’è la comunità internazionale che promette sostegno immediato ai ribelli anche in termini di armi. Una presa di posizione assunta dagli 11 Paesi del gruppo "amici della Siria", al termine del vertice di ieri a Doha in Qatar, dove si è deciso anche un impegno diplomatico per organizzare una Conferenza di pace per la Siria.
Radio Vaticana - Una domenica di sangue per un Paese al centro di un conflitto che prosegue ormai da due anni. A Damasco, i combattimenti tra lealisti e ribelli in questi giorni si sono intensificati soprattutto nei quartieri nord teatro dell’attentato kamikaze di oggi. E la situazione non cambia ad Aleppo: un’autobomba imbottita con almeno cinque tonnellate di esplosivo è saltata in aria nei pressi di postazione dei Servizi segreti dell'Aeronautica. Il presidente Assad reagisce con l’ordine di aumentare gli stipendi dei militari e dei dipendenti pubblici. La decisione, annunciata ieri, per compensare l’inflazione galoppante e l’impennata del costo della vita. D’altro canto, c’è la comunità internazionale che promette sostegno immediato ai ribelli anche in termini di armi. Una presa di posizione assunta dagli 11 Paesi del gruppo "amici della Siria", al termine del vertice di ieri a Doha in Qatar, dove si è deciso anche un impegno diplomatico per organizzare una Conferenza di pace per la Siria.
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