Ifixit.org e HeathyStuff.org hanno effettuato delle analisi chimiche sugli smartphone di nuova generazione: il risultato è che alcune componenti risultano tossiche ed alcune case di produzione sono più “virtuose” di altre, anche se è allarme rosso sul traffico di minerali come la cassiterite
di Ilaria Sulla
iPhone 5 Galaxy S III sono solo alcuni dei cellulari di nuova tecnologia sotto il mirino degli esperti: molti di questi apparecchi sarebbero infatti stati costruiti utilizzando sostanze nocive, se non mortali, per l’uomo. Ifixit.org e HealthyStuff.org si sono impegnate nell’analisi delle componenti di alcuni smartphone, stilando una lista dei marchi più o meno “virtuosi”. 36 dispositivi sono stati letteralmente smontati pezzo per pezzo e passati sotto i raggi X e poi, con in mano la lista dettagliata delle componenti, gli esperti hanno dato un punteggio da 0 a 5 in base alla pericolosità.
La sorpresa è che i materiali usati per produrre cellulari dalle diverse case non sono sempre gli stessi ma variano notevolmente. La Samsung, per esempio, è stata decretata come la più “virtuosa” in quanto produttrice di 3 dei migliori telefoni sul campo: il Captivate, l'Evergreen e il Reclaim. Anche se poi produce anche uno dei peggiori della lista: l'Sch-u410. Sulla stessa scia di "discutibilità" l’iPhone 2G, mentre tra i migliori troviamo l’iPhone 4 e 5.
Sotto il mirino degli esperti ci sono soprattutto alcuni minerali che spesso e volentieri vengono da molto lontano e dietro cui si nasconde una lotta all’ultimo sangue (che dal 1998 a oggi ha fatto ben 5 milioni di vittime): si chiamano appunto “minerali insanguinati” e provengono dal Congo. Tra i principali ci sono il Coltan e la Cassiterite con cui si produce lo stagno utile per creare cellulari, computer portatili e così via.
Gli Stati Uniti, per esempio, hanno imposto un embargo nei confronti del Congo per evitare che questi minerali dannosi entrino nel Paese, anche perché si è totalmente incapaci di dimostrare da dove e come precisamente vengano estratti. Ma questa non è stata una gravissima perdita: i nuovi “compratori” sono infatti la Cina e l’India, divenuti in poco tempo i nuovi “eldorado” dell’elettronica a basso costo, anche perchè le loro aziende non sono quotate a Wall Street e quindi sono meno “rintracciabili”.
di Ilaria Sulla
iPhone 5 Galaxy S III sono solo alcuni dei cellulari di nuova tecnologia sotto il mirino degli esperti: molti di questi apparecchi sarebbero infatti stati costruiti utilizzando sostanze nocive, se non mortali, per l’uomo. Ifixit.org e HealthyStuff.org si sono impegnate nell’analisi delle componenti di alcuni smartphone, stilando una lista dei marchi più o meno “virtuosi”. 36 dispositivi sono stati letteralmente smontati pezzo per pezzo e passati sotto i raggi X e poi, con in mano la lista dettagliata delle componenti, gli esperti hanno dato un punteggio da 0 a 5 in base alla pericolosità.
La sorpresa è che i materiali usati per produrre cellulari dalle diverse case non sono sempre gli stessi ma variano notevolmente. La Samsung, per esempio, è stata decretata come la più “virtuosa” in quanto produttrice di 3 dei migliori telefoni sul campo: il Captivate, l'Evergreen e il Reclaim. Anche se poi produce anche uno dei peggiori della lista: l'Sch-u410. Sulla stessa scia di "discutibilità" l’iPhone 2G, mentre tra i migliori troviamo l’iPhone 4 e 5.
Sotto il mirino degli esperti ci sono soprattutto alcuni minerali che spesso e volentieri vengono da molto lontano e dietro cui si nasconde una lotta all’ultimo sangue (che dal 1998 a oggi ha fatto ben 5 milioni di vittime): si chiamano appunto “minerali insanguinati” e provengono dal Congo. Tra i principali ci sono il Coltan e la Cassiterite con cui si produce lo stagno utile per creare cellulari, computer portatili e così via.
Gli Stati Uniti, per esempio, hanno imposto un embargo nei confronti del Congo per evitare che questi minerali dannosi entrino nel Paese, anche perché si è totalmente incapaci di dimostrare da dove e come precisamente vengano estratti. Ma questa non è stata una gravissima perdita: i nuovi “compratori” sono infatti la Cina e l’India, divenuti in poco tempo i nuovi “eldorado” dell’elettronica a basso costo, anche perchè le loro aziende non sono quotate a Wall Street e quindi sono meno “rintracciabili”.
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