Sempre più spesso i genitori concedono ai bambini di vedere la televisione fino a notte fonda per farli addormentare. Si tratta di una cattiva abitudine?
E' il sogno ricorrente di molti genitori, forse di tutti, da sempre: avere un bambino che dorme almeno 12 ore al giorno. Si tratta di un desiderio così forte che prende piede in ogni momento della giornata, scandisce ogni attività passata con il piccolo, dalla pappa al bagnetto, fino alla favola della buonanotte. Le mamme e i papà ricorrono ad ogni mezzo per far addormentare il loro bambino, ma questo spesso allontana con pianti e capricci il momento della nanna.
E sembra che sia altrettanto frequente, tra le innumerevoli richieste per tenere gli occhi aperti, quella della televisione. Di conseguenza alcuni genitori, stanchi e affranti, cedono alla cosiddetta “televisione baby-sitter notturna”. Secondo diverse analisi risulta che le immagini emesse dal tubo catodico costituiscano una “calamita per gli occhi del bambino”, che davanti ai cartoni animati resta immobile e impassibile: la sua attenzione diventa unidirezionale e coinvolta in una realtà virtuale. Mentre prima esisteva un limite massimo per quanto riguarda la programmazione televisiva adatta ai minori, adesso la giostra non si ferma mai.
C'è per esempio Rai Yoyo, la tv dei piccolini, che va in onda 24 ore su 24 e che è organizzata secondo un preciso palinsesto, come spiega il direttore Massimo Lioffredi: ”Per quei bambini che hanno il permesso di restare davanti alla televisione dopo le 21, abbiamo riservato la possibilità di vedere i loro programmi preferiti, ma poi dopo le 21.45 scatta la nostra buonanotte: favole lette anche dai più famosi doppiatori, proprio per conciliare il sonno”. Dopo le 24 Radio Yoyo sfida i bambini restii ad addormentarsi con la trasmissione “Tutti a nanna con Yoyo” di una durata di trenta minuti; a seguire (dalle 2 fino alle 5 del mattino) la musica di Brahms fa scivolare dolcemente tutti i personaggi animati nei loro lettini.
Il ricorso alla tv baby-sitter notturna ha scatenato le reazioni più differenti tra i genitori: c'è chi reputa la tv l'antidoto ideale per i capricci notturni e chi invece pensa sia meglio ricorrere ad altro. Silvia Vigetti Finzi, psicologa dell'età evolutiva, conferma il fatto che la televisione induca quasi immediatamente al sonno per le sue capacità ipnotiche, ma ipotizza che il ricorso a immagini rapide e forti, proprie della televisione, possa influenzare il lavoro onirico e dunque l'atto dell'addormentarsi.
E' il sogno ricorrente di molti genitori, forse di tutti, da sempre: avere un bambino che dorme almeno 12 ore al giorno. Si tratta di un desiderio così forte che prende piede in ogni momento della giornata, scandisce ogni attività passata con il piccolo, dalla pappa al bagnetto, fino alla favola della buonanotte. Le mamme e i papà ricorrono ad ogni mezzo per far addormentare il loro bambino, ma questo spesso allontana con pianti e capricci il momento della nanna.
E sembra che sia altrettanto frequente, tra le innumerevoli richieste per tenere gli occhi aperti, quella della televisione. Di conseguenza alcuni genitori, stanchi e affranti, cedono alla cosiddetta “televisione baby-sitter notturna”. Secondo diverse analisi risulta che le immagini emesse dal tubo catodico costituiscano una “calamita per gli occhi del bambino”, che davanti ai cartoni animati resta immobile e impassibile: la sua attenzione diventa unidirezionale e coinvolta in una realtà virtuale. Mentre prima esisteva un limite massimo per quanto riguarda la programmazione televisiva adatta ai minori, adesso la giostra non si ferma mai.
C'è per esempio Rai Yoyo, la tv dei piccolini, che va in onda 24 ore su 24 e che è organizzata secondo un preciso palinsesto, come spiega il direttore Massimo Lioffredi: ”Per quei bambini che hanno il permesso di restare davanti alla televisione dopo le 21, abbiamo riservato la possibilità di vedere i loro programmi preferiti, ma poi dopo le 21.45 scatta la nostra buonanotte: favole lette anche dai più famosi doppiatori, proprio per conciliare il sonno”. Dopo le 24 Radio Yoyo sfida i bambini restii ad addormentarsi con la trasmissione “Tutti a nanna con Yoyo” di una durata di trenta minuti; a seguire (dalle 2 fino alle 5 del mattino) la musica di Brahms fa scivolare dolcemente tutti i personaggi animati nei loro lettini.
Il ricorso alla tv baby-sitter notturna ha scatenato le reazioni più differenti tra i genitori: c'è chi reputa la tv l'antidoto ideale per i capricci notturni e chi invece pensa sia meglio ricorrere ad altro. Silvia Vigetti Finzi, psicologa dell'età evolutiva, conferma il fatto che la televisione induca quasi immediatamente al sonno per le sue capacità ipnotiche, ma ipotizza che il ricorso a immagini rapide e forti, proprie della televisione, possa influenzare il lavoro onirico e dunque l'atto dell'addormentarsi.
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