Le stradine di Partanna, in provincia di Trapani, hanno accolto colori, parole, striscioni
Liberainformazione - E tanta emozione. Oggi 21 anni dopo la morte della testimone di giustizia siciliana, Rita Atria, oltre 300 giovani arrivati da tutta Italia hanno marciato per le strade della cittadina, sino a raggiungere il cimitero e la lapide che ricorda Rita. Li’, la cognata della giovane, Piera Aiello, anche lei testimone di giustizia, ha messo una targa che la ricorda. Per anni, invece, la tomba di Rita, morta suicida dopo la strage di via D’Amelio, e’ stato un luogo scomodo, soprattutto per i familiari. La sua scelta di rompere con il sistema mafioso in cui era nata e cresciuta continua ad essere un atto rivoluzionario anche oggi. A Partanna insieme a Piera Aiello, l’associazione antimafie Rita Atria, i giovani del raduno annuale di Libera, i volontari che in queste settimane lavorano sui beni confiscati alle mafie con i campi di E!state Liberi, i volontari del presidio locale dell’associazione dedicata a Rita Atria. I Siciliani Giovani e i militanti del movimemto No Muos. E alcuni cittadini di Partanna.
“Rita Atria è morta a 17 anni, tanti ragazzi che sono qui al raduno dei Giovani di Libera hanno la sua età, per cui ci piace pensare che oggi anche lei avrebbe potuto far parte del raduno”. Così alcuni volontari dell’associazione Libera spiegano il senso della tappa di oggi al cimitero di Partanna (Tp). I ragazzi sono in provincia di Trapani da alcuni giorni al raduno dei giovani di Libera a villa Genna, Marsala. In queste settimane, inoltre, e’ in corso la selezione per i candidati alla formazione delle cooperativa che lavoreranno ai beni confiscati a Cosa nostra nel trapanese. La cooperativa sarà proprio dedicata alla memoria della giovane Rita Atria.
“In questo modo cerchiamo di saldare la memoria all’impegno, unendo il ricordo al lavoro dei ragazzi nelle cooperative e nei campi di volontariato – spiega il coordinatore di Libera Sicilia, Umberto Di Maggio – qui i responsabili territoriali si sono confrontati sul tema del potere e della sua gestione e qui, sulle terre che prima erano di Matteo Messina Denaro, nascerà una cooperativa intitolata proprio a Rita Atria”. ‘E’ il compimento di un sogno, non pensavamo potesse nascere una cooperativa a Castelvetrano – continua Di Maggio – ci sono arrivate 200 domande di adesione da potenziali nuovi soci e qui incrementeremo la produzione della varietà di oliva nocellara del Belice, punta di diamante della zona. E’ un messaggio che lanciamo dal Trapanese ai tanti volontari arrivati da Cuneo, dalla Val d’Ossola e da ogni parte d’Italia, di un’Italia unita dalla antimafia. In fondo, il potere è anche questo, una tensione, poter cambiare il mondo, proprio come diceva Rita Atria
Liberainformazione - E tanta emozione. Oggi 21 anni dopo la morte della testimone di giustizia siciliana, Rita Atria, oltre 300 giovani arrivati da tutta Italia hanno marciato per le strade della cittadina, sino a raggiungere il cimitero e la lapide che ricorda Rita. Li’, la cognata della giovane, Piera Aiello, anche lei testimone di giustizia, ha messo una targa che la ricorda. Per anni, invece, la tomba di Rita, morta suicida dopo la strage di via D’Amelio, e’ stato un luogo scomodo, soprattutto per i familiari. La sua scelta di rompere con il sistema mafioso in cui era nata e cresciuta continua ad essere un atto rivoluzionario anche oggi. A Partanna insieme a Piera Aiello, l’associazione antimafie Rita Atria, i giovani del raduno annuale di Libera, i volontari che in queste settimane lavorano sui beni confiscati alle mafie con i campi di E!state Liberi, i volontari del presidio locale dell’associazione dedicata a Rita Atria. I Siciliani Giovani e i militanti del movimemto No Muos. E alcuni cittadini di Partanna.
“Rita Atria è morta a 17 anni, tanti ragazzi che sono qui al raduno dei Giovani di Libera hanno la sua età, per cui ci piace pensare che oggi anche lei avrebbe potuto far parte del raduno”. Così alcuni volontari dell’associazione Libera spiegano il senso della tappa di oggi al cimitero di Partanna (Tp). I ragazzi sono in provincia di Trapani da alcuni giorni al raduno dei giovani di Libera a villa Genna, Marsala. In queste settimane, inoltre, e’ in corso la selezione per i candidati alla formazione delle cooperativa che lavoreranno ai beni confiscati a Cosa nostra nel trapanese. La cooperativa sarà proprio dedicata alla memoria della giovane Rita Atria.
“In questo modo cerchiamo di saldare la memoria all’impegno, unendo il ricordo al lavoro dei ragazzi nelle cooperative e nei campi di volontariato – spiega il coordinatore di Libera Sicilia, Umberto Di Maggio – qui i responsabili territoriali si sono confrontati sul tema del potere e della sua gestione e qui, sulle terre che prima erano di Matteo Messina Denaro, nascerà una cooperativa intitolata proprio a Rita Atria”. ‘E’ il compimento di un sogno, non pensavamo potesse nascere una cooperativa a Castelvetrano – continua Di Maggio – ci sono arrivate 200 domande di adesione da potenziali nuovi soci e qui incrementeremo la produzione della varietà di oliva nocellara del Belice, punta di diamante della zona. E’ un messaggio che lanciamo dal Trapanese ai tanti volontari arrivati da Cuneo, dalla Val d’Ossola e da ogni parte d’Italia, di un’Italia unita dalla antimafia. In fondo, il potere è anche questo, una tensione, poter cambiare il mondo, proprio come diceva Rita Atria
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